POS OBBLIGATORIO PER COMMERCIANTI, ARTIGIANI E PROFESSIONISTI

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Mano pesante per professionisti e artigiani privi del Pos, sanzioni fino a 1.500 euro e sospensione dell’attività per chi non si adegua. È quanto prevede il disegno di legge 1747 presentato in Senato il 22 gennaio scorso e assegnato alla Commissione finanze il 17 marzo. L’obbligo del Pos (l’apparecchio che consente di pagare con il bancomat) per imprese, professionisti, artigiani e commercianti, scattato dal 30 giugno 2014, ha suscitato tanto scalpore lo scorso anno, alla fine la norma è arrivata, ma senza espresse sanzioni per i “fuori legge” e con nessuna agevolazione per chi, invece, la legge la rispetta. Il risultato: non c’è stata quella diffusione capillare tanto auspicata. Chi già aveva il Pos ha continuato ad usarlo, e qualcuno tra quelli che ne erano sprovvisti, lo ha installato ma si tratta di una minoranza di casi.

Il concetto è semplice: per gli acquisti superiori ai 30 euro, gli esercizi commerciali sono tenuti per legge ad utilizzare il Pos, come alternativa al pagamento in contanti.

LE SANZIONI PREVISTE
Gli esercenti che non si adeguano saranno sanzionati inizialmente con una multa da 500 euro, in seguito alle rilevazioni svolte dalla Guardia di Finanza dopo segnalazioni da parte di clienti o a controlli di routine. Dopo il pagamento della sanzione il commerciante ha 30 giorni di tempo per adeguarsi installando il Pos nel negozio e altri 30 per segnalare l’avvenuta modifica alla Fiamme gialle. In caso di reiterata violazione, la multa aumenta fino a 1000 euro, dopo i quali può scattare la sospensione dell’attività commerciale o professionale fino all’adeguamento definitivo.

DETRAZIONI DELL’IMPONIBILE
Non solo sanzioni, ma anche incentivi verso chi aderisce all’utilizzo del Pos, attraverso “agevolazioni fiscali consistenti nella detrazioni dell’imponibile reddituale del costo percentuale di ciascuna transazione eseguita”, come recita il primo articolo del decreto legge in questione.

COSA NE PENSANO I COMMERCIANTI?
Non sono mancati malumori da parte dei diretti interessati, che giudicano eccessive le sanzioni e troppo vincolanti le condizioni proposte dal decreto. In particolare il Consiglio nazionale dei commercialisti ha proposto di introdurre innanzitutto il riconoscimento del credito d’imposta come condizione preliminare alle sanzioni. In pratica: a multe severe devono anche corrispondere garanzie stabili da parte dello Stato, per alleggerire il peso economico che l’operazione comporta e che penalizza soprattutto le imprese, gli esercizi e gli studi più piccoli. Inoltre, come ha fatto notare Davide Di Russo, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, la previsione di detrarre dall’imponibile il costo delle operazioni eseguite a mezzo Pos, è in parte un’agevolazione fiscale perché “si tratta di di costi inerenti all’attività professionale e quindi ovviamente deducibili”.

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