La cedolare secca è un modo facoltativo e semplice di pagare le tasse sugli affitti delle case. Sostituisce l’IRPEF e altre imposte come quelle sul contratto di locazione.
Si applica solo agli affitti per abitazioni.
L’aliquota della cedolare secca è del 21%, ma può essere ridotta al 10% per i contratti a canone concordato.
CEDOLARE SECCA DIFFERENZA CON L’IRPEF:
La cedolare secca è un regime fiscale che sostituisce l’IRPEF e le relative addizionali, insieme alle imposte di registro e di bollo, per quanto riguarda i redditi da affitto. Questo regime prevede l’applicazione di un’aliquota fissa e può essere utilizzato anche per i redditi derivanti da locazioni brevi che non richiedono la registrazione obbligatoria.
SOGGETTI CHE NE POSSONO BENEFICIARE:
La cedolare secca, regolamentata dall‘articolo 3 del Decreto Legislativo n. 23/2011, è un metodo di tassazione che può essere scelto da tutti i proprietari di immobili ad uso abitativo che ricevono redditi da affitto, a condizione che siano persone fisiche.
Tuttavia, ci sono alcune categorie di persone che non possono applicare la cedolare secca:
- coloro che affittano immobili ad uso abitativo nell’ambito delle loro attività di impresa o professione
- gli imprenditori e i lavoratori autonomi, anche se affittano un’abitazione ai propri dipendenti.
- i proprietari di redditi derivanti dall’affitto di immobili ad uso abitativo appartenenti a un condominio.
LE ALIQUOTE :
L’aliquota della cedolare secca è stabilita come segue:
- 21% per i contratti di locazione a regime ordinario
- 10% per i contratti di locazione a regime concordato, che sono stipulati attraverso accordi specifici tra organizzazioni di proprietari e inquilini
- 10% per i contratti di locazione a regime concordato stipulati nei Comuni che hanno dichiarato lo stato di emergenza a seguito di eventi calamitosi nei 5 anni precedenti il 28 marzo 2014. In questo caso, i provvedimenti dei commissari delegati devono specificare i comuni colpiti dagli eventi calamitosi e fornire criteri e modalità per affrontare le emergenze.
L’aliquota del 10% si applica anche a contratti:
- con canone concordato, e stipulati per fornire alloggi agli studenti universitari, in base a convenzioni nazionali appropriate.
NOTA BENE: se l’immobile viene utilizzato per scopi abitativi degli studenti universitari, anche i contratti di locazione stipulati tra il locatore e cooperative edilizie o enti senza scopo di lucro possono accedere al regime della cedolare secca.
- transitori, che durano da un minimo di un mese a un massimo di 18 mesi, a condizione che si tratti di contratti di locazione a canone concordato per abitazioni situate in Comuni con carenze abitative o in Comuni con una forte domanda di alloggi.
LA CEDOLARE SECCA IN DICHIARAZIONE REDDITI:
La cedolare secca deve essere calcolata e pagata tramite la dichiarazione dei redditi. A tal fine, è necessario compilare il quadro relativo ai redditi dei fabbricati indicando l’opzione scelta.
Il pagamento della cedolare secca deve avvenire entro la scadenza prevista per il versamento dell’IRPEF.
È richiesto un acconto del 100%, che deve essere effettuato nel seguente modo:
- se l’importo da pagare è inferiore a 257,52 euro, l’acconto deve essere versato in un’unica soluzione entro il 30 novembre di ogni anno
- se l’importo da pagare è pari o superiore a 257,52 euro, l’acconto deve essere versato in due rate. Nello specifico, la prima rata, pari al 40% dell’importo totale, deve essere pagata entro la scadenza prevista per il versamento delle imposte sulla dichiarazione dei redditi.La seconda rata, corrispondente al restante 60% dell’importo, deve essere pagata entro il 30 novembre.
Per effettuare i pagamenti, è necessario utilizzare i seguenti codici tributo:
- 1840 per la prima rata dell’acconto
- 1841 per la seconda rata dell’acconto o per il pagamento in un’unica soluzione
- 1842 per il saldo
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