IL NUOVO REGIME FORFETTARIO

il-nuovo-regime-forfettario-2016

Torna al Menù

LA RETTIFICA DELLA DETRAZIONE IVA PER CHI TRANSITA DAL REGIME IVA ORDINARIO

In considerazione del mutato regime di detrazione dell’IVA a credito, i soggetti che dal 2016 passano dal regime ordinario di determinazione dell’IVA al regime in esame, ai sensi dell’art. 19­bis2, comma 3, DPR n. 633/72 devono effettuare la rettifica della detrazione dell’IVA a credito operata con riferimento ai beni e servizi non ancora ceduti o non ancora utilizzati, esistenti al 31.12.2015.

Come precisato nella CM 24.12.97, n. 328/E, “lo scopo delle rettifiche è, sostanzialmente, … di adeguare la detrazione dell’imposta all’effettiva e mutata destinazione dei beni e dei servizi”. Come ribadito dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 21.12.2007, n. 73/E, “l’IVA relativa a beni e servizi non ancora ceduti o non ancora utilizzati deve essere rettificata in un’unica soluzione, senza attendere il materiale impiego degli stessi.”

Per i beni ammortizzabili, compresi quelli immateriali, la rettifica:

  • va eseguita se non sono trascorsi i 5 anni successivi all’entrata in funzione ovvero 10 anni dalla data di acquisto o ultimazione relativamente agli immobili;
  • non si effettua per i beni di costo unitario non superiore a 516,46 o per i beni con coefficiente d’ammortamento superiore al 25%.

Da quanto sopra si evince innanzitutto che la rettifica interessa in particolare:

  • le rimanenze di beni risultanti al 31.12.2014;
  • i servizi non utilizzati al 31.12.2015 (ad esempio, i canoni di leasing fatturati nel 2015 riferiti al 2016);
  • i beni mobili ammortizzabili (ad esempio, attrezzature, PC, mobili e arredi, autovetture, ecc.) per i quali al 31.12.2015 non è ancora scaduto il predetto periodo (5 anni). Si tratta quindi dei beni acquistati dal 2012 in poi; infatti per i beni acquistati fino al 2011, è già trascorso il quinquennio;

lente-picSecondo quanto precisato dal MEF nella citata Circolare n. 328/E, per consentire l’attività di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria, è necessario predisporre un’apposita documentazione nella quale indicare distintamente, per categorie omogenee, la quantità e i valori dei beni facenti parte del patrimonio aziendale. L’IVA relativa a tali beni va determinata sulla base delle fatture d’acquisto più recenti.

MODALITA’ DI EFFETTUAZIONE DELLA RETTIFICA IVA

Per il calcolo dell’ammontare dell’IVA da “restituire” all’Erario va considerato che:

  • con riferimento alle rimanenze e ai servizi non ancora utilizzati, deve essere rettificato l’intero ammontare dell’IVA a credito detratta all’atto dell’acquisto;
  • relativamente ai beni strumentali (diversi dagli immobili) acquistati dal 2012 in poi, la rettifica deve essere effettuata con riferimento a tanti quinti dell’imposta detratta quanti sono gli anni mancanti al compimento del quinquennio;

In presenza di autovetture la rettifica riguarda solo la quota dell’IVA detratta applicando il regime ordinario e quindi per la quantificazione dell’imposta da “recuperare” va generalmente assunto il 40% dell’IVA a credito;

Relativamente agli immobili acquistati o ultimati dal 2007, la rettifica deve essere effettuata con riferimento a tanti decimi dell’imposta detratta quanti sono gli anni mancanti al compimento del decennio.

MODALITA’ E TERMINI DI VERSAMENTO DELL’IVA DA RETTIFICA

Considerato che l’importo della rettifica non assume autonoma rilevanza (come diversamente previsto per la rettifica della detrazione IVA connessa all’adozione del regime dei minimi) quanto indicato nel suddetto rigo VF56 concorre a determinare il saldo IVA 2015. Il versamento dello stesso è collegato alla modalità di presentazione della dichiarazione.

Di conseguenza in caso di presentazione del mod. IVA 2015 in forma autonoma, il versamento va eseguito entro il 16.3.2016 (codice tributo “6099”) in unica soluzione o in forma rateale (massimo 9 rate), tenendo presente che:

  • l’importo dovuto va suddiviso in rate di pari importo e alle rate successive alla prima vanno applicati gli interessi;
  • le rate devono essere versate entro il giorno 16 di ogni mese di scadenza, a partire dal 16.3.2016, data entro la quale va versata la prima rata.

In caso di presentazione della dichiarazione IVA in forma unificata nel mod. UNICO 2016 il versamento, va effettuato :

  • con le analoghe modalità previste in caso di presentazione della dichiarazione IVA in forma autonoma (entro il 16.3 in unica soluzione o in forma rateale con la maggiorazione dello 0,33% alle rate successive alla prima da versare entro il 16.3);
  • ovvero entro il termine previsto per il versamento delle imposte risultanti dal mod. UNICO 2015 (16.6 – 16.7 con la maggiorazione dello 0,40%).

Torna al Menù


PER APPROFONDIMENTI SUL REGIME FORFETTARIO DAL 2017 PUOI CONSULTARE ANCHE QUI

TRATTAMENTO DELLE FATTURE EMESSE NELL’ANNO PRECEDENTE QUELLO DI USCITA

Nella Circolare n. 10/E in esame richiamando quanto contenuto nella Circolare 30.5.2012, n. 17/E, l’Agenzia evidenzia che le fatture emesse senza IVA da parte di un soggetto forfetario e incassate in un anno nel quale non applica più il regime agevolato non devono essere integrate con l’IVA. Ciò in considerazione del fatto che l’art. 6, comma 4, DPR n. 633/72, dispone che l’operazione si considera comunque effettuata al momento di emissione della fattura.  Così ad esempio, le fatture emesse nel 2015 da un forfetario ed incassate nel 2016 non devono essere integrate con l’IVA, ancorché il contribuente sia uscito da tale regime per scelta / obbligo.

OPERAZIONI CON IVA AD ESIGIBILITÀ DIFFERITA

I soggetti forfetari, per le operazioni con IVA ad esigibilità differita effettuate in anni precedenti nei confronti dello Stato e degli altri enti ex art. 6, comma 5, DPR n. 633/72, devono tenere conto dell’imposta relativa a tali operazioni nella dichiarazione relativa all’ultimo anno di applicazione dell’IVA nei modi ordinari anche se non si è ancora verificata l’esigibilità. Ciò va applicato anche con riferimento alle fatture emesse in applicazione della c.d. “IVA per cassa” ex art. 32-bis, DL n. 83/2012;

Nella citata Circolare n. 10/E l’Agenzia evidenzia infatti che “l’accesso al regime forfetario comporta, per il cedente o prestatore che se ne avvalga, la rinuncia al differimento dell’esigibilità”.  In tale situazione è riconosciuto altresì il diritto alla detrazione relativa agli acquisti effettuati durante tale regime ancorché gli stessi non siano stati pagati.

Torna al Menù


TEMPISTICA PER LA SCELTA

La decisione di usufruire del nuovo regime forfetario deve essere assunta all’inizio del 2016, considerato che già dall’1.1.2016 il soggetto non deve, ad esempio, addebitare l’IVA nelle fatture.

Tale decisione può essere invece assunta “di fatto” anche in un momento successivo per i contribuenti non obbligati all’emissione della fattura.

Alla data dell’1.1.2016 il soggetto deve pertanto essere certo di rispettare i requisiti previsti dalla norma per l’accesso ed avere già effettuato le valutazioni di convenienza.

Attenzione dal 2016, salvo modifiche alla normativa, l’opzione al regime ordinario diventa vincolante per il triennio (art. 3 Dpr 422/1997).

lente-picIL NOSTRO STUDIO FORNISCE ASSISTENZA GRATUITA NELLA VALUTAZIONE DI CONVENIENZA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO REGIME. PER UN APPUNTAMENTO VEDI CONTATTI.

SE INVECE SEI INTERESSATO AL NOSTRO SERVIZIO DI CONTABILITA’ FORFETTARIO ON-LINE SCOPRI I VANTAGGI E LE NOSTRE TARIFFE .

Torna al Menù


COME COMPILARE LA FATTURA NEL REGIME FORFETTARIO:

  • La fattura deve contenere tutti i dati indicati all’art. 21 del D.P.R. n. 633/1972;
  • Non va esposta l’IVA, in quanto operazione non soggetta ad IVA;
  • Esempio dicitura fattura: Nella fattura del contribuente forfettario va riportata un’apposita dicitura, che serve ad indicare che chi ha emesso o ricevuto la fattura, cedente o prestatore, rientra nel nel regime forfetario. Un esempio di dicitura fattura da indicare potrebbe essere: “Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfetario”.
  • Dicitura fattura per cessioni di beni Ue: il contribuente forfettario italiano che effettua cessioni di beni nei confronti di soggetti passivi IVA con residenza in un altro Paese UE, non effettua un’operazione intracomunitaria bensì un’operazione interna senza diritto di rivalsa. In questo caso, la dicitura fattura sarà sempre: “Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfetario”. Inoltre in caso di cessione intra il contribuente forfetario non deve presentare il modello Intrastat di beni.
  • Dicitura fattura per prestazioni di servizi intracomunitari: il contribuente forfettario italiano che effettua prestazioni di servizi generiche ai sensi dell’art. 7-ter del D.P.R. n. 633/1972, nei confronti di soggetti passivi IVA con residenza in un altro Paese UE indica oltre ai riferimenti dell’art. 7 anche la dicitura “Inversione Contabile ai sensi dell’art. 21 comma 6-bis, lettera a” Inoltre  il contribuente forfetario deve presentare il modello Intrastat Servizi.
  • Dicitura fattura operazioni con l’estero: il contribuente forfetario in caso di cessioni all’esportazione, deve indicare nella fattura i riferimenti dell’’art. 8 del DPR n. 633/1972 e la dicitura “operazione non imponibile” ai sensi dell’art. 21, comma 6, lett. b) del DPR n. 633/1972.

LA MARCA DA BOLLO SULLA FATTURA :

Bollo fattura regime forfetario: Per i contribuenti nel nuovo regime forfettario è dovuto il bollo sulle fatture se di importo superiore ad euro 77,47. L’imposta di bollo che va assolta acquistando un contrassegno telematico, ex marca da bollo, da 2 euro o attraverso il bollo virtuale su fattura elettronica, è obbligatoria in quanto dette operazioni non sono soggette ad IVA (CM n. 7/E del 2008), sono invece esenti da imposta di bollo, le fatture che riguardano gli acquisti intracomunitari e per quelle in cui il forfetario risulta debitore di IVA come ad esempio nel meccanismo di inversione contabile (Reverse-Charge).

FACS-SIMILE DI FATTURA

La fattura forfettario 2016 si distingue dal modello fattura regime dei minimi nel seguente modo:

Logo                                                                                                                                                             Indirizzo
C.F. e P.Iva

Nome Cliente Indirizzo Partita IVA

Fattura N° _______ del   ___/__/_____

Descrizione prestazione ………..

Imponibile prestazione: 100,00 euro

Contributo INPS 4% ex. Art. 2 c. 26 L. 335/95: 4,00 euro

Totale fattura: 104,00 euro

  • Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfetario.
  • Il compenso non è soggetto a ritenute d’acconto ai sensi della legge 190 del 23 Dicembre 2014 art. 1 comma 67.
  • Imposta di bollo assolta sull’originale. (solo se la fattura supera 77,47 euro)

Torna al Menù


LE OPERAZIONI INTRACOMUNITARIE

GLI ACQUISTI INTRACOMUNITARI DEL SOGGETTO FORFETTARIO

Si evidenzia che non sono considerati acquisti comunitari gli acquisti di importo non superiori ai 10.000 Euro annui in quanto ai contribuenti forfettari si applica l’art. 38 c.5 Lett. c. D.L. 331/1993. Pertanto per gli acquisti UE entro la soglia dei 10.000 annui non è necessario nessuno degli adempimenti sotto riportati e l’operatore in regime forfettario acquista senza comunicare la P.Iva all’operatore comunitario e quindi come se fosse un privato.

Il contribuente forfetario italiano che effettua acquisti intracomunitari di beni o di servizi generici ai sensi dell’art. 7-ter del D.P.R. n. 633/1972 sopra la soglia dei 10.000 euro è tenuto ai seguenti adempimenti:

  1. Obbligo iscrizione VIES;
  2. Presentazione del modello Intrastat, elenchi acquisti;
  3. Integrazione IVA per le fatture di acquisto intracomunitarie e per le altre operazioni di cui risulta debitore d’imposta;
  4. Liquidazione e versamento IVA entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è stata effettuata l’operazione, in quanto il forfettario ha il divieto di detrarre l’IVA anche sugli acquisti intracomunitari;
  5. Emissione fattura per gli acquisti intracomunitari o esteri: i contribuenti nel regime forfetario per le operazioni in cui risultano debitori dell’imposta sul valore aggiunto, devono emettere una autofattura o integrarla con il cd. reverse charge, indicando l’aliquota e la relativa imposta.

LE CESSIONI INTRACOMUNITARIE DEL SOGGETTO FORFETTARIO

Le cessioni di beni effettuate dai contribuenti in regime forfettario nei confronti di soggetti passivi comunitari non sono considerate cessioni intracomunitarie ma vengono considerate cessioni interne senza diritto di rivalsa. Nella fattura andrà indicata la seguente dicitura “Non costituisce cessione intracomunitaria ai sensi dell’art. 41 c. 2-bis D.L. 331/93” e sulla stessa va applicata la marca da bollo di 2,00 euro per importi superiori ai 77,47 euro.

Torna al Menù


FATTURE SOGGETTE AL REVERSE CHARGE:

Il contribuente forfettario italiano che effettua cessioni in reverse charge c.d. interno nel quale rientrano ad esempio le prestazioni di servizi di costruzione, riparazione, pulizia, manutenzione, rottami, edilizia ecc, deve emettere la fattura, indicando che il cessionario soggetto passivo IVA non è tenuto ad applicare l’IVA. Tale chiarimento è infatti arrivato con la circolare 14/E/2015 dell’Agenzia delle Entrate che ha, appunto chiarito che il meccanismo della inversione contabile non si applica a determinati regimi fiscali agevolati, esonerati dagli adempimenti Iva e dalla registrazione delle fatture di acquisto e di vendita, tra questi soggetti, rientrano appunto i forfetari (e i contribuenti nel regime dei minimi circolare n 37/E del 29 dicembre 2006).

lente-picNel caso in cui, sia il forfettario italiano ad acquistare beni o servizi in regime di reverse charge, questi sarà tenuto ad assolvere l’imposta secondo il meccanismo di inversione contabile e, non potendo esercitare il diritto alla detrazione IVA, dovrà effettuare il versamento dell’imposta a debito. 

Torna al Menù


REGIME SANZIONATORIO

Ai contribuenti forfetari risultano applicabili ai fini dell’accertamento, riscossione, applicazione delle sanzioni e contenzioso le ordinarie disposizioni in materia di imposte sui redditi, IVA e IRAP.

L’infedele “attestazione”, da parte del contribuente, dei requisiti e delle condizioni di cui ai commi 54, 57 e 65, comporta l’aumento del 10% delle sanzioni di cui al D.Lgs. n. 471/97, se il maggior reddito accertato supera del 10% quello dichiarato.

PER APPROFONDIMENTI SUL REGIME FORFETTARIO DAL 2017 PUOI CONSULTARE ANCHE QUI

Torna al Menù


<< Pagina Precedente

 

Print Friendly, PDF & Email

Pages: 1 2 3 4

Cheap SexCam

622 Commenti a IL NUOVO REGIME FORFETTARIO

  1. Emiliano ha detto:

    Buonasera,
    un professionista che ha aperto partita Iva nell’aprile 2013, fermo restando l’obbligo dei tre anni per il regime ordinario, può optare nel gennaio 2016 del regime forfettario?

    Grazie della collaborazione
    Resto in attesa di una vostra gentile risposta

    • Marcella ha detto:

      Salve, mio marito ha aperto nel 2011 la partita iva come artigiano con il regime dei minimi.
      Vorrei sapere cortesemente se posso chiudere la vecchia partita iva ed aprirne una nuova con il regime forfettario ma non inquadrandolo come artigiano.
      Fiduciosa nella sua risposta,porgo cordiali saluti
      Marcella

      • Taratufolo Massimo ha detto:

        E’ consigliabile mantenere la partita iva, comunicare la variazione attività all’Agenzia delle Entrate e agli altri Enti Ammninistrativi, e se sussistono tutti i requisiti puo’ transitare nel Regime Forfettario oppure mantenere ancora per un anno (scadenza quinquennio) il regime dei minimi.

        • Marcella ha detto:

          Salve, vorrei cortesemente una precisazione:
          una ditta in Regime dei Minimi con inizio attività
          11/11/2011 quale è la scadenza naturale dei 5 anni?
          11/11/2016 oppure 31/12/2015?
          Grazie sempre per la sua gentilezza e professionalità.
          Saluti
          Marcella

    • Andrea ha detto:

      Ho aperto la partita iva nel 2015 con il regime dei minimi per alcuni mesi poi l’ho chiusa senza emettere fatture ne spese e quindi senza reddito.
      Ora intendo aprire la partita iva in quanto sono iscritto all’Ordine degli ingegneri.
      Posso iscrivermi come start-up ai regimi dei minimi con l’aliquota del 5% per i primi 5 anni di attività?

      • Taratufolo Massimo ha detto:

        La normativa a proposito delle condizioni per essere considerato start-up parla di non aver “esercitato” attività artistica professionale o d’impresa nei tre anni precedenti. A mio avviso lei non l’ha esercitata per cui dovrebbe rientrarci. Le lascio comunque i riferimenti di prassi che hanno trattato l’argomento per casi analoghi nel regime delle nuove iniziative produttive. (Circolare Agenzia Entrate n. 59/E/2001 – Cirdolare Agenzia Entrate n.17/2012)

  2. Taratufolo Massimo ha detto:

    – Aggiornamento del 29-01-2016: con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  3. Gardoni Giannina ha detto:

    Buongiorno, optando per il regime forfettario al 15% come mi devo regolare con le fatture emesse e di acquisto del 2015 incassate e pagate nel 2016. Essendo la mia contabilità di cassa mi ritrovo con fatture da pagare e da incassare con Iva e ritenuta d’acconto . Grazie

  4. Daniele ha detto:

    Salve, i 30.000 € come limite del reddito da lavoro dipendente e assimilato nell’anno precedente, devono essere considerati al lordo o al netto delle ritenute IRPEF?
    Grazie

  5. mario ha detto:

    Salve
    se dal 1 gennaio 2015 sono passato al regime ordinario (dopo aver finito i 5 anni dei minimi), ora dal 1 gennaio 2016 posso passare al forfettario, avendone i requisiti?
    o devo restare nel regime ordinario per 3 anni?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Purtroppo ad oggi, anche lei si trova nella condizione per cui nel 2015 ha optato per un regime non naturale che lo vincola per 3 anni. Attendiamo comunque gli interventi chiarificatori da parte dell’Agenzia delle Entrate sicuramente di prossima uscita.
      – Aggiornamento del 29-01-2016 : con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

      • mario ha detto:

        ho dovuto optare per il regime ordinario in quanto unico accessibile, non avendo il fatturato rientrante nel regime forfettario con i vecchi limiti. quindi credo che non essendo stata una scelta ma un obbligo, non dovrebbe valere il vincolo dei tre anni

        • Taratufolo Massimo ha detto:

          Con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  6. mario ha detto:

    Buongiorno
    chiedo cortesemente un suo parere: nel 2015,proveniente da gegime semplificato, pur avendo i requisiti per permanere dnel regime forfettario, ho operato in regime ordinario, ora chiedo , stante il nuovo regime forfettario le cui condizioni sono piu’ convenienti, se posso dal 2016 rientrare nel regime forfettario oppure sono obbligato a permanere nel regime ordinario per tre anni. Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Purtroppo ad oggi, anche lei si trova nella condizione per cui nel 2015 ha optato per un regime non naturale che lo vincola per 3 anni. Attendiamo comunque gli interventi chiarificatori da parte dell’Agenzia delle Entrate di prossima uscita.
      – Aggiornato al 29-01-2016 : con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  7. ANNALISA ha detto:

    Buongiorno, vorrei sapere se bisogna fare qualche comunicazione nel momento in cui un professionista entra nel forfettario nel 2016 e cosa accade se, nel corso dell’anno, viene meno uno o piu dei requisiti necessari per accedervi.
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se nel 2016 ha i requisiti per adottare il regime forfettario, vi transita naturalmente senza fare alcuna comunicazione. Per quanto riguarda invece l’ultimo punto, se nel corso dell’anno non vengono piu’ rispettati i requisiti succede che dall’anno successivo deve adottare il regime ordinario iva.

    • Vicidomini Giuseppe ha detto:

      Sono un avvocato con apertura partita iva nel 2008 e comportamento concludente in regime ordinario fino all’anno 2016 incluso redditi mai superiori ai 15.000,00 € compreso il 2016 e un reddito di dipendente di euro 20.000,00,posso da quest’anno 2017 applicare il regime forfetario

  8. Sara ha detto:

    Sono un professionista che al 31/12/2015 ha terminato i 5 anni di regime agevolato dei minimi. Dal 01/01/2016 posso aderire al regime forfettario in vigore?

  9. Federica ha detto:

    Buonasera, vorrei avviare un’attività di e-commerce e usufruire del regime forfettario, ma vorrei capire quali sarebbero eventuali costi minimi annui (ad esempio come contributi Inps). Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      L’attività di e-commerce rientra nella gestione inps ivs commercio, quindi, su opzione da comunicare all’Inps entro il 28 febbraio 2016, può chiedere la riduzione dei versamenti contributivi del 35%. Considerando che con il 2016 rispetto al regime forfettario 2015 ritorna l’applicazione dei contributi fissi sul minimale, se opta per la riduzione dovrà considerare circa 2300 di contributi da versare in 4 rate trimestrali.

      • Federica ha detto:

        Grazie per la risposta. Un’altra opzione che stavo prendendo in considerazione, dal momento che sul sito di e-commerce venderei in Italia, con metodo dropship, prodotti del Regno Unito, era quella di aprire una Ltd inglese. Se non sbaglio in quel caso pagherei comunque le tasse in Italia ma avrei costi minori e tempi brevi nell’apertura della società.. È corretto? quali sarebbero i pro e i contro?

  10. Tommaso ha detto:

    Buonasera,
    Ho lavorato come insegnante di lingua come dipendente di una scuola privata dal 2005 fino a settembre 2015. Inoltre, lavoro ancora (come docente esterno) per mezzo cococo con un istituto pubblico. Se volessi aprire una partita iva in 2016, sarei escluso dal nuovo regime forfettario (5% IRPEF) perché l’attività da esercitare costituisce la “prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo”? Sarei costretto ad entrare nel regime ordinaria?
    Grazie per la vostra gentile attenzione,

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Riprendendo il concetto di “mera prosecuzione di attività”, concernente i requisiti di accesso al vecchio regime dei minimi ed i chiarimenti relativi che furono rilasciati dall’Agenzia delle Entrate, è da intendere che si ha prosecuzione di attività, quando la nuova venga esercitata negli stessi locali, con le stesse attrezzature o servendo la medesima clientela del precedente datore di lavoro.

      • Saverio ha detto:

        Se il precedente rapporto di lavoro si è interrotto nel 09/2014 e l’ex datore di lavoro diventa uno dei mandanti della nuova attività di intermediario del commercio nel 2016, viene comunque considerata “mera prosecuzione dell’attività svolta precedentemente”?

      • Cristina ha detto:

        Buongiorno,
        dando per assodato il fatto della “mera prosecuzione di attività” chiedo se possibile assoggettare a tassazione del 5% anche:
        – Lavoratore dipendente nel settore artigiano idraulico
        – P.Iva aperta alla fine del 2015 (nessun lavoro eseguito)nello stesso settore di attività, optando per il forfettario;
        – Nel 2016 inizio effettivo dell’attività, pur continuando ad essere dipendente.
        Ringrazio anticipatamente.

  11. GRAZIELLA ha detto:

    Buonasera sono agente di commercio e dal 2016 posso aderire al regime forfettario, chiedevo se sono esonerata anche dal versamento Enasarco o se quello è sempre obbligatorio.
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il contributo all’ENASARCO si cal­cola su “tutte le somme dovute a qualsiasi titolo” all’agente o al rap­presentante di commercio in dipendenza del rapporto di agenzia (le provvigioni maturate, anche se non ancora pagate, le somme corrispo­ste a titolo di concorso o rimborso spese, i premi di produzione, le indennità di mancato preavviso ecc.). Sono escluse le somme docu­mentate e anticipate dall’agente in nome e per conto della controparte. Il regime Forfettario non prevede riduzioni contributive ad altre casse previdenziali al di fuori dell’Inps.

  12. Filippo ha detto:

    Gentilissimo, con qualifica di procacciatore d’affari, sono da almeno 5 anni nel regime ordinario, e anche se i miei ricavi 2014 potevano consentirmi il passaggio al regime dei minimi 2015, non l’ho fatto . Posso ora aderire al regime forfettario 2016 ?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il comportamento concludente adottato nel 2015 sembrava vincolarla per altri 3 anni. Ora, con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

      • Filippo ha detto:

        Mi scusi mi chiedo però il vincolo dei 3 anni non è automaticamente soddisfatto al 31 -12 – 2015 stando io nel regime ordinario da oltre 3 anni? Grazie

        • Taratufolo Massimo ha detto:

          Con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

          • Giovanni Battista Cattani ha detto:

            Attenzione, perché l’articolo 1 comma 1 ultimo periodo del DPR 442/97 prevede che il vincolo triennale decada se varia uno dei regimi tra i quali si era scelto.
            Ritengo quindi che anche chi abbia, per opzione, applicato il regime ordinario nel 2015, possa (se ne ha i requisiti) applicare il regime forfetario nel 2016.

          • Taratufolo Massimo ha detto:

            Con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  13. Emanuela ha detto:

    Buonasera, sono un’ingegnere che ha aperto la partita IVA nel 2008 e da sempre nel regime dei minimi. L’11.1.2016 ho compiuto 35 anni, resto nel regime dei minimi per tutto l’anno solare e quindi fino al 31.12.2016 o dal 12 gennaio 2016 devo passare al regime forfettario?
    Ringrazio anticipatamente per la risposta. Cordiali saluti

  14. Luciano ha detto:

    Sono un artigiano in regime dei minimi ma nel 2015 ho assunto due dipendenti. Secondo la normativa dei minimi, dal 2016 devo uscire da questo regime e passare a quello semplificato. Posso invece aderire al regime forfettario dal 2016? Grazie anticipatamente.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La norma in questo caso è abbastanza chiara, infatti tra i requisiti di accesso, ai sensi del “nuovo” comma 54 possono accedere al regime forfetario le persone fisiche esercenti attività d’impresa / lavoro autonomo che nell’anno precedente hanno sostenuto spese per l’impiego di lavoratori non superiori a € 5.000 lordi annui a titolo di lavoro dipendente, co.co.pro., lavoro accessorio, associazione in partecipazione, lavoro prestato dai familiari dell’imprenditore ex art. 60, TUIR. Quindi nel caso abbia superato il tetto dei 5000 non puo’ accedere al nuovo regime forfettario.

      • Rossella ha detto:

        Cito:Nell’anno precedente hanno sostenuto spese per l’impiego di lavoratori non superiori a € 5.000 lordi annui a titolo di lavoro dipendente.

        Cosa si intende per spese sostenute? solo il reddito imponibile al lordo delle imposte (Inps c/dipe e Irpef) oppure reddito lordo e contributi Inps a carico della ditta?

  15. Angelo ha detto:

    Non ho capito se nel regime forfettario rientrano anche le società di persone (esempio attività cod. ateco 23, max 30.000 euro). Se così fosse, il reddito totale sarebbe da dividere per ciascuno dei soci? Per esempio se fossero 2 soci con un ricavo totale della società di 60.000 euro, andrebbe diviso due, qundi 30.000 mila a testa rientrando nei limiti? R’ giusto?
    Grazie.

  16. Antonio ha detto:

    Sono un professionista con codice Ateco 7420D, un ex minimo fino al 2014, poi nel 2015 non avendo i requisiti per il regime del forfettario perchè superavo i 15.000 euro di fatturato per lavoro autonomo e svolgendo anche lavoro dipendente con reddito lordo di 18.000 euro ho dovuto scegliere il regime ordinario. Nel 2016 posso rientrare nel regime forfettario in quanto rispetto i requisiti dato il nuovo limite di 30.000 euro?
    Mi verrà applicata l’aliquota del 15%?
    In fattura non sarò soggetto ad IVA e ritenute d’acconto, ma dovrò applicare la marca da bollo per importi superiori a 77,47 euro?
    Per la gestione separata si applicano sempre le aliquote indicate dall’inps senza riduzione del 35%?
    Grazie per la risposta. Distinti saluti

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Puo’ applicare il forfettario nel 2016 applicando l’imposta al 15%, dovrà in tal caso non applicare l’iva ne la ritenuta d’acconto e assoggettare le parcelle all’imposta di bollo per importi superiori a 77,47. Inoltre per la Gestione Separata non è prevista l’opzione per la riduzione del 35%. Saluti

  17. Ferdi ha detto:

    Buonasera sono un lavoratore dipendente che nel 2015 ha conseguito un reddito superiore a 30.000 € e pertanto non posso avvalermi del regime dei minimi per il 2016 per la libera professione che svolgo. Se nel 2016 il reddito da lavoro dipendente dovesse scendere al di sotto dei 30.000 potrei entrare nel regime dei minimi dal 2017 o ci sono ulteriori limitazioni? Grazie.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Nel 2017, se nell’anno precedente non ha superato i 30000 lordi di redditi da lavoro dipendente o assimilato, potrebbe transitare nel regime dei forfettari fermo restando tutti gli altri requisiti di legge e fermo restando l’attuale normativa.

  18. Antonio ha detto:

    La fattura dovrebbe essere emessa in questo modo?
    Grazie per tutto
    Logo
    Nome Società Nome Cliente Indirizzo Patita IVA
    Indirizzo
    P.Iva
    Fattura N° _______ del ___/__/_____

    Descrizione prestazione ………..
    Imponibile prestazione: 100,00 euro
    Contributo INPS 4% ex. Art. 2 c. 26 L. 335/95: 4,00 euro
    Totale fattura: 104,00 euro
    • Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfetario.
    • Il compenso non è soggetto a ritenute d’acconto ai sensi della legge 190 del 23 Dicembre 2014 art. 1 comma 67.
    • Imposta di bollo assolta sull’originale. ID xxxxxxxx. solo se la fattura supera 77,47 euro

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Esattamente… tutto corretto

      • Marinella ha detto:

        riguardo le fatture emesse vedendo quella sopra:

        Imponibile prestazione: 100,00 euro Contributo INPS 4% ex. Art. 2 c. 26 L. 335/95: 4,00 euro

        a me hanno detto di non inserire più IMPONIBILE ma totale fattura e della dicituta INPS anche non capisco il perchè, io ho un’attività commerciale da artigiana
        GRAZIE

        • Mirela ha detto:

          Buonasera, avrei una domanda io l anno scorso ho superato i 30mile euro di ricavi, se questo anno transito al regime forfetario qual’è la sanzione da pagare???grazie

          • Taratufolo Massimo ha detto:

            Rischia sicuramente il recupero dell’iva sui ricavi con le relative sanzioni e interessi per mancato versamento nonchè il recupero di tutte le altre imposte non versate sul reddito (irpef,addizionali,irap) e relative sanzioni e interessi.

  19. Antonio ha detto:

    Grazie e buona serata.

  20. Roberto ha detto:

    Buongiorno, sostengo importanti spese per conto della mia clientela che poi riaddebito in fattura distinguendole dai compensi e che spesso sono anche escluse dalla base imponibile ai fini iva.
    A vostro parere devo comunque considerare tali importi nel computo per la determinazione del volume d’affari per determinare l’eventuale accesso al regime forfettario?
    Ringrazio.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se le spese sostenute per conto del cliente e giustificate da documenti, come fatture o ricevute, intestate al cliente sono Rimborsi per anticipi a clienti che non costituiscono ricavi e quindi fuori dalla base imponibile. Se invece quei giustificativi sono intestati a lei e vengono riaddebitati in fattura allora diventano imponibili e soggette sia all’imposta sostitutiva 5% o 15% che soggette alla gestione Inps.

      • Gianni ha detto:

        Buonasera
        Le chiedo nel mio caso che opero per diversi clienti sostenendo parecchie anticipazioni che poi espongo in fattura come operazioni esenti art. 15 in quanto allego relative ricevute posso emettere la fattura in regime forfettario nel seguente modo :
        La fattura dovrebbe essere emessa in questo modo?
        Grazie per tutto Logo
        Nome Società Nome Cliente Indirizzo Patita IVA Indirizzo P.Iva Fattura N° _______ del ___/__/_____
        Descrizione prestazione ………..
        Imponibile prestazione: 100,00 euro
        Anticipazione esenti Art. 15 150,00 euro

        Totale fattura: 100,00 euro

        • Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfetario.
        • Il compenso non è soggetto a ritenute d’acconto ai sensi della legge 190 del 23 Dicembre 2014 art. 1 comma 67.
        • Imposta di bollo assolta sull’originale. ID xxxxxxxx. solo se la fattura supera 77,47 euro

        Risulta corretta oppure le anticipazioni vanno sommate ?
        Grazie

  21. Massimo ha detto:

    Buongiorno. Sono un libero professionista che ha sempre applicato il regime ordinario. Per l’anno in corso vorrei applicare il regime forfettario. Se dovessi sforare i € 30.000 di compensi, dall’anno prossimo dovrei tornare al regime ordinario. Se dovessi però superare i compensi di oltre il 50% già nel corso dell’anno, Le risulta che devo modificare il regime nel corso dell’anno?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative». Per ciò che attiene il superamento dei ricavi in corso d’anno nel regime forfettario non è prevista nessuna penalizzazione se non quella di fuoriuscirne dall’anno successivo.

  22. davide ha detto:

    HO APERTO LA PARTITA IVA NEL 2009 REGIME DEI MINIMI COME PROFESSIONISTA
    FINO ALL’ANNO 2013 (35 ANNI); NEL 2014 E NEL 2015 VOLUME DI AFFARI SOTTO I 15 MILA EURO; POSSO RIENTRARE NEL REGIME FORFETARIO DAL 2016?
    GRAZIE.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  23. Ignazio ha detto:

    Buongiorno! Il 31 dicembre 2015 ho chiuso i miei 5 anni di Regime dei minimi al 5%. Mi chiedo se da questo gennaio il mio regime naturale è diventato il Regime Forfettario 2016 avendo rispettato il non superamento dei ricavi. Circa la riduzione dei contributi INPS del 35 %, Vi chiedo se va fatta una richiesta o andrà in automatico?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Dal 2016 se sono stati rispettati i requisiti nell’anno precedente, il suo regime naturale è il forfettario. Per ciò che riguarda la richiesta di riduzione dei contributi Inps va presentata apposita comunicazione entro il 26-02-2016.

      • Ignazio ha detto:

        Buongiorno! Ringraziandola ancora per la cortesia e professionalità Le chiedo riguardo alla riduzione dei contributi INPS del 35% in vigore da quest’anno se riguarda già la prima scadenza di febbraio, o se quest’ultima risulta essere l’ultima 2015 quindi esente da “sconto”. Cordiali saluti.

  24. Rosanna ha detto:

    Buongiorno,
    nell’anno 2015 ho emesso fatture per regime di iva per cassa, quindi, essendo un avvocato e lavorando principalmente per ill tribunale, ancora non ho riscosso molte fatture. Ora vorrei sapere se nel limite dei 30.000 euro devo calcolarci anche le fatture emesse ma non riscosse oppure no?
    La ringrazio

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Per il limite dei Ricavi/Compensi, differenziato a seconda del codice ATECO relativo all’attività esercitata si applica il principio di cassa per i professionisti e il principio di competenza per le imprese. Non rilevano i ricavi per adeguamento a studi di settore/parametri.

      • Stefania B. ha detto:

        Gentile dott. Taratufolo, avevo inviato un messaggio qualche giorno fa per una situazione analoga a quella della signora Rosanna. La risposta che ha dato a lei si adatta perfettamente al mio caso, le chiedo scusa per aver duplicato la richiesta. Grazie mille.

  25. Ignazio ha detto:

    La ringrazio. Cordiali saluti.

  26. nereo bortot ha detto:

    Buonguiorno
    Sono in regime dei minimi che scade al compimento dei 35 anni (settembre 2016)
    Il passaggio al nuovo regime dei minimi avviene a quella data?
    Se dovessi optare a quella data per il regime normale, cosa succede per le fatture emesse precedentemente e non ancora incassate?
    Grazie

  27. Massimo ha detto:

    Buongiorno. Nel regime forfettario come devo inserire le anticipazioni esenti IVA (ex art. 15)? In qualità di geometra mi capita di anticipare diritti catastali, diritti comunali, marche da bollo …, è corretto tenerle separate dalle altre spese che concorrono al reddito e al pagamento della cassa geometri? Che indicazione devo apporre in fattura visto che nel regime ordinario indicavo spese esenti IVA ed ora nel forfettario è tutta la prestazione esente IVA?
    Grazie

  28. Massimo ha detto:

    Buongiorno. E’ corretto inserire la marca da bollo di € 2,00 (per fatture superiori ad € 77,00) tra le anticipazioni, cioè applicandola e poi facendosela pagare?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      L’Agenzia delle Entrate ha precisato che: “L’obbligo di apporre il contrassegno sulle fatture o ricevute è a carico del soggetto che forma i predetti documenti e, quindi, li consegna o spedisce”. Nulla vieta che l’importo del tributo dovuto dall’emittente in relazione al documento rilasciato al cliente sia a quest’ultimo addebitato in aggiunta al corrispettivo/compenso. In questo caso, l’importo deve essere indicato in fattura tra le operazioni escluse dalla base imponibile dell’IVA (Art. 15 DPR 633/1972).

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Si è possibile , l’imposta di bollo è comunque assolta.

  29. Barbara ha detto:

    Buongiorno,
    ho aperto la partita iva nell’aprile del 2015 e avevo 41 anni, ne ho compiuti 42, il 24.12.2015. Non avendo perso nessuno dei requisiti previsti per rimanere nel regime dei minimi, se non quello dei 35 anni, Vi chiederei cortesemente di spiegarmi se per il 2016 sono ancora nel regime degli ex minimi, e per quanti anni posso rimanervi prima di accedere al nuovo regime forfettario. Vorrei anche sapere se saro’ assoggettata all’aliquota del 5% per ancora 2 anni, visto che ho cominciato la mia attività solo nell’aprile dell’anno scorso, o se per il calcolo di quanto dovuto come imposte sui redditi del 2015 dovro’ calcolarlo secondo il nuovo regime forfettario. Ringraziandovi anticipatamente Vi porgo i miei più cordiali saluti.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il regime dei vecchi minimi, al verificarsi delle condizioni di permanenza, è applicabile per il periodo di imposta in cui inizia l’attività e per i 4 successivi. Tuttavia, per coloro che non hanno ancora compiuto 35 anni alla scadenza del quinquennio esiste la chance di prolungare la permanenza nel regime fino al periodo di imposta in cui andranno a compiere il 35° anno di età compreso. Quindi nel suo caso, rimane nel regime al 5% con le vecchie regole (reddito=ricavi-costi) fino a tutto il 2019. Altresì, con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  30. Barbara ha detto:

    Grazie Mille Dott. Taratufolo per la risposta. I miei più cordiali saluti.

  31. Elisa ha detto:

    Buongiorno, sono avvocato e opero nel regime di contabilità semplificata. Non ho superato il limite di € 30.000,00 di compensi sia nel 2013, che nel 2014 e 2015. Posso aderire al nuovo regime forfettario per il 2016? Grazie in anticipo per la risposta. Cordiali saluti.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se nel 2015 aveva i requisiti per accedervi e non l’ha fatto (volume ricavi 2014 inferiore ai 15.000), il comportamento concludente è stato quello di optare per il regime iva ordinario sembrava vincolarla per un triennio. Ora, con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  32. Simone ha detto:

    Buonasera Dott. Taratufolo,
    ho aperto la partita IVA nel 2011 (attività professionale) con il regime farfettino (aliquota al 10%), nel 2012 sono passato al regime dei minimi (in quanto ridutto dal 20 al 5%),
    premesso che dal 2011 al 2015 ho conseguito redditi inferiori a 30.000(parlo di compensi percepiti senza considerare la cassa):
    avendo compiuto 35 anni nel 2014, posso restare nel regime agevolato solo per 5 anni:
    1)devo considerare 1 forfettino(2011)+ 4 di minimi (2012-2015) uscendo quindi dai minimi dal 2016 oppure posso restare nei minimi per cinque anni (dal 2012 al 2016), e quindi il 2011 di regime forfettino non si considera? ‘In pratica la normativa parla di “inizia l’attività e per i 4 successivi”; nel mio caso inizio attività si riferisce all’anno di apertuta della p. IVA (2011) oppure ingresso nei minimi (2012)?
    2)nel caso dovessi uscire dai minimi nel 2016, posso aderire al nuovo regime forfettario nel 2016 con tassazione al 78% del reddito?
    Anticipatamente ringrazio

  33. Angelo ha detto:

    salve sono un geometra libero professionista iscritto all’albo dei geometri con regime ordinario da anni. Nell’anno 2015 non ho potuto entrare nel regime forfettario in quanto superavo il reddito dei 15.000,00 € ora nel 2016 posso entrare avendo rispettato tutti i parametri. Le chiedo per il calcolo del reddito da applicare il 15% oltre al 78% quali contributi devo detrarre? (soggettivi minimi integrativi minimi o totali?), che diciture devo mettere in fattura? La ringrazio

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Per i contributi professionali versati alle rispettive casse di appartenenza sono deducibili dal reddito il contributo soggettivo e il contributo di maternità. Diversamente non sono deducibili i contributi integrativi calcolati in percentuale sulla base del volume d’affari, in quanto non risultano effettivamente a carico del professionista infatti l’onere è addebitato in fattura con diritto di rivalsa sul cliente. Per lo schema di fattura fare riferimento alla parte finale dell’articolo sopra esposto.

      • Antonio ha detto:

        Gent.mo Dottore, innanzitutto complimenti per la chiarezza e la completezza dell’articolo.
        Le scrivo per avere un chiarimento su come considerare la rivalsa INPS 4% nella dichiarazione dei redditi nella voce contributi previdenziali: professionista aderente al nuovo regime forfettario (coefficiente di redditività 78%, aliquota imposta sostitutiva 5%, aliquota gestione separata 27,72%), per un totale di € 1000,00 di prestazioni esenti da IVA (+ 4% INPS –> € 1040,00), quanto deve indicare nella riga CM7?
        il 27,72% di € 780 o il 27,72% di 811,2?
        Grazie!

        • Taratufolo Massimo ha detto:

          La rivalsa Inps è considerata compenso a tutti gli effetti effetti quindi il reddito su cui calcolare l’imposta sarà dato da (Totale compensi comprensivi della rivalsa Inps – Contributi Inps versati)

  34. Simone ha detto:

    Buongiorno Dott. Taratufolo,
    la ringrazio per la rapida risposta.
    Se nel 2016 dovessi percepire redditi inferiori a 30.000, allo stato attuale, nel 2017 potrei passare al nuovo regime forfettario nel 2016 con tassazione al 78% del reddito?

    Grazie ancora.

    Buon lavoro

  35. Alvise ha detto:

    Buongiorno,

    ho aperto P. Iva a regime forfettario in data 1.1.2016 come consulente.
    Se dovessi acquistare un’auto nuova del valore di 25.000 € supererei la soglia di beni strumentali che è fissata a 20.000? O si considera solamente il 50% del valore del bene dell’auto perchè ad uso promiscuo?
    Ovviamente non sono spese scaricabili con la mia P. Iva, ma allora sono da prendere in considerazione per la dichiarazione dei redditi? Sennò perchè esiste questo limite se non sono spese detraibili?

    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il valore dei beni promiscui come le auto rilevano per il 50%. E’ corretta la sua considerazione relativamente al fatto che il costo del bene non è deducibile na tantomeno lo sono le spese correlate.

    • michele ha detto:

      buonasera dottore ho letto nelle cause di esclusione per regime forfettario che il professionista non può essere sostituto d’imposta quindi se ha un collaboratore occasionale per il quale viene versata la ritenuta nonostante il volume d’affari non può accedere al regime forfettario grazie della risposta le auguro buon lavoro e buona serata

  36. Ignazio ha detto:

    Egregio Dottore, buon pomeriggio.
    Sono un avvocato ed opero in regime di contabilità ordinaria semplificata dal 2012.
    L’ultimo regime di “vantaggio” di cui ho potuto fruire è stato quello ex art 1, comma 100, della Legge Finanziaria per il 2008, con riferimento alle fatture emesse nel 2011.
    Dal 2012 ed a tutto il 2015 ho conseguito ricavi compresi tra 20.000,00 e 29.000,00 euro.
    A suo parere posso aderire al nuovo regime forfettario previsto dalla Legge di Satbilità per il 2016?
    La ringrazio

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se nel 2015 non aveva i requisiti per poter accedere nel forfettario in quanto l’anno precedente aveva superato i 15.000, ora nel 2016 vi accede naturalmente poichè i ricavi 2015 lo permettono (inferiore ai 30.000).

  37. Ignazio ha detto:

    Buongiorno! Ringraziandola per la cortesia e professionalità Le chiedo riguardo alla riduzione dei contributi INPS del 35% in vigore da quest’anno se riguarda già la prima scadenza di febbraio, o se quest’ultima risulta essere l’ultima 2015 quindi esente da “sconto”. Cordiali saluti.

  38. Pietro ha detto:

    Salve Dottore,
    sono un libero professionista (Perito Industriale codice ATECO 749091)
    ho aperto la P. IVA nel 2008 e ho optato per il regime dei minimi previsto dalla Finanziaria 2008 fino al 2011, nel 2012 sono passato al regime ordinario.
    Ora posso usufruire del regime forfetario del 2016? Premetto che nel 2015 non ho potuto optare per il regime dei minimi essendo già stato un “minimo” negli anni passati. Grazie e buon lavoro.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  39. Sergio ha detto:

    Buongiorno, nel dicembre 2015 ho cessato la mia attività di lavoro dipendente;nel 2016 sono stato assunto presso altra azienda.
    Premesso questo, considerato il requisito della cessazione del rapporto di lavoro dipendente nel 2015, volendo intraprendere attività autonoma, posso avvalermi del nuovo regime forfettario 2016 ?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Avendo cessato il rapporto nel 2015 decade l’osservazione dei 30.000 euro di reddito da lavoro dipendente per poter accedere nel 2016 al regime forfettario. Il nuovo rapporto di lavoro intrapreso nel 2016 a mio avviso non ostacola l’applicazione del regime forfettario per l’attività di lavoro autonomo intrapresa, fino al raggiungimento dei 30000 euro di reddito da dipendente. Quindi qualora si dovesse verificare il superamento dei 30000 euro lordi di reddito da lav dipendente, nell’anno successivo esce dal regime foefettario applicando dal 2017 il regime ordinario iva.

  40. Salvo ha detto:

    Buon giorno, sono dipendente da 15 anni in una ditta di confezionamento, vendita e installazione di tendaggi, zanzariere, veneziane ecc… (la mia qualifica è ASSEMBLATORE TENDE). La ditta non naviga in buone acque. Si prospetta la possibilità di una riduzione di orario con trasformazione del mio contratto da full time a part time. Se ciò dovesse avvenire, potrei aprire una partita iva applicando il nuovo regime forfettario (i miei redditi 2015 sono inferiori a 30.000 euro lordi)? Il lavoro che andrei a svolgere sarebbe di installazione tende, tendaggi e costruzioni leggere (codice Ateco 43.32.02). Le agevolazioni previste in caso di start up mi verrebbero negate in quanto trattasi di prosecuzione dell’attività che continuerei a svolgere come dipendente? Posso comunque aderire al regime forfettario applicando un’imposta sostitutiva del 15%? Posso considerarmi come contribuente in start-up perchè la mia mansione contrattuale è ASSEMBLATORE TENDE mentre aprirei la partita iva come INSTALLATORE? Quali sarebbero gli obblighi previdenziali inps? Essendo ancora dipendente dovrei comunque iscrivermi alla gestione artigiani? I contributi inps, se dovuti, sarebbero eventualmente deducibili dal reddito forfettariamente determinato? Grazie.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      A mio avviso non c’è prosecuzione di attività.Riprendendo il concetto di “mera prosecuzione di attività”, concernente i requisiti di accesso al vecchio regime dei minimi ed i chiarimenti relativi che furono rilasciati dall’Agenzia delle Entrate, è da intendere che si ha prosecuzione di attività, quando la nuova venga esercitata negli stessi locali, con le stesse attrezzature o servendo la medesima clientela del precedente datore di lavoro. Quindi a mio avviso può intraprendere l attività di lavoro autonomo nel regime forfettario con tassazione al 5% fermo restando la soddisfazione degli altri requisiti. Per ciò che attiene gli obblighi previdenziali purtroppo dovuta l’ iscrizione inps nella gestione Ivs artigiani in quanto pur svolgendo l attività da lav dipendente come part-time non è soddisfatto il requisito della prevalenza dell attività fini contributivi. Può però optare per la contribuzione ridotta al 35% con relativa deduzione dal reddito prima della tassazione al 5%.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      A mio avviso non c’è prosecuzione di attività.Riprendendo il concetto di “mera prosecuzione di attività”, concernente i requisiti di accesso al vecchio regime dei minimi ed i chiarimenti relativi che furono rilasciati dall’Agenzia delle Entrate, è da intendere che si ha prosecuzione di attività, quando la nuova venga esercitata negli stessi locali, con le stesse attrezzature o servendo la medesima clientela del precedente datore di lavoro. Quindi a mio avviso può intraprendere l attività di lavoro autonomo nel regime forfettario con tassazione al 5% fermo restando la soddisfazione degli altri requisiti. Per ciò che attiene gli obblighi previdenziali purtroppo è dovuta l’ iscrizione inps nella gestione Ivs artigiani in quanto pur svolgendo l attività da lav dipendente come part-time non è soddisfatto il requisito della prevalenza dell attività ai fini contributivi. Può però optare per la contribuzione ridotta al 35% con relativa deduzione dal reddito.

  41. francesco ha detto:

    il 31 marzo 2013 ho ceduto la mia quota di una farmacia in snc rinunciando agli utili 1\1\2013-31\3\2013. dopo tre anni ho conseguito la laurea di dietista. posso aprire la partita iva come dietista usufruendo del regime dei minimi o devo aspettare i 1 aprile 2016 per poterlo fare anche se la vecchia partita iva si riferiva a socio di snc in qualità di farmacista ed amministratore ?
    grazie mille

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Dal 2016 per chi inizia l attività l unico regime agevolato a disposizione è quello del Forfettario. Il requisito della partecipazione a società nell ultimo triennio preclude la sola possibilità di tassazione al 5% in luogo del 15%. Nel suo caso comunque il requisito è soddisfatto in quanto i 3 anni sono terminati con il 31-12-2015 e quindi dal 2016 può aprire la p.iva ed aderire in questo regime.

  42. Paola ha detto:

    Buon pomeriggio dott. Taratufolo, fino al 2015 ero nel regime dei minimi l’anno scorso ho emesso fatture per € 36.000,00 ma ho incassato solo € 29.000,00 quindi sotto il limite posso continuare con il nuovo regime?
    Grazie e saluti Paola

  43. Jerry ha detto:

    Buonasera dottore, un chiarimento riguardo il nuovo regime forfettario.
    Sono un agente di comm codice ateco 46.1, pertanto in riferimento al nuovo regime naturale, avrei come coeff. di redditività il 62% e come tetto ricavi 25000.
    Premetto che dal 2013 ho aderito al regime dei minimi non superando il limite di 30000.
    Probabilmente, nel 2016 si prevede un fatturato di circa 31/32000, quindi uscirei dal regime dei minimi.
    Data l’entrata in vigore del suddetto regime forfettario, è corretto affermare che: 32000 *62% = 19840 reddito imponibile
    Quindi al di sotto della soglia ricavi di 25000.
    Di conseguenza verrebbero sottratti al reddito imponibile i contributi inps e l.imposta sostitutiva del 15%.

    Diversamente, non avrebbe senso il precedente limite per i minimi di 30000, tanto meno ” l.aggiustamento” del regime forfettario 2016, che ha portato l’aumento dei ricavi da 15000 a 25000 per il codice preso in considerazione.

    In attesa di un riscontro la ringrazio vivamente e porgo distinti saluti.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il limite dei 25000 va considerato al lordo e non applicando la percentuale di forfait. Quindi se nel 2016 supera il suddetto limite purtroppo dall anno succesivo è in regime iva ordinario, fermo restando le disposizioni normative.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il limite dei 25000 dei ricavi va considerato al lordo e non applicando la percentuale di forfait. Quindi se nel 2016 supera il suddetto limite, dall anno succesivo è in regime iva ordinario, fermo restando le disposizioni normative.

  44. antonella ha detto:

    il limite dei ricavi del professionista va computato al lordo del contributo 4% al fine di poter accedere al regime forfettario?

  45. eliana ha detto:

    Buongiorno dottore,
    negli ultimi 5 anni ho esercitato l’attività di medico veterinario unicamente sotto forma di collaborazione occasionale, senza pertanto aprire la partita IVA.
    All’inizio 2016, ho aperto la partita IVA, aderendo al regime forfettario.
    Da quello che ha scritto nelle precedenti risposte mi pare di capire che potrò usufruire per i primi tre anni dell’imposta sostitutiva al 5% anzichè al 15%, ho interpretato bene?

    Inoltre le chiedo un chiarimento sulla detrazione dal reddito imponibile di alcuni costi: ad esempio l’acquisto di strumenti chirurgici da lavoro è detraibile oppure no?
    La partecipazione a corsi di aggiornamento apagamento, dimostyrati da regolare fattura è detraibile oppure no?

    La ringrazio anticipatamente per la disponibilità e per il servizio che offre.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Esattamente nel 2016 intraprende l attività come start-up al 5% di tassazione per 5 anni. Per ciò che attiene i costi il regima forfettario non nen prevede la deduzione infatti il reddito da tassare viene determinato applicando la percentuale di forfait relativa all’attività esercitata. Altresì il regime forfettario essendo un regime esente da iva, la stessa non è detraibile.

  46. Roberto ha detto:

    Buongiorno, devo emettere delle fatture che fanno riferimento a lavori svolti nel mese di dicembre 2015. Applicando il criterio di competenza, che mi compete, tali fatture sommate ai ricavi già fatturati non comprometterebbero il mio accesso al regime forfettario. Di conseguenza le fatture da emettere a gennaio 2016 andranno senza applicazione dell’iva. Con il nuovo regime forfettario, se non ho capito male, si adotta il criterio di cassa. Allora come devo gestire tali ricavi?
    Grazie!

  47. Giulia ha detto:

    Ma chi ha una cassa previdenza ( enpam) è tenuto ad indicarlo in fattura?

  48. Simone ha detto:

    Salve, sono un commerciante, ed entro col 2016 nel quarto anno di attività. Ho un fatturato medio intorno ai 25-30 mila euro, ma nel 2016 ho percepito (o meglio, ho emesso fattura ma non ancora percepito) dei contributi in conto esercizio dalla Regione Lazio per l’avvio attività, che mi farebbero sforare il limite dei 50 mila euro di poche centinaia di euro. Non trattandosi di reddito che deriva dalla mia attività, ma di un ‘una tantum’, è possibile non considerare questi aiuti per aderire al regime forfettario?
    Grazie e a presto

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Riporto in merito un paragrafo riportato nella Circolare 6/E del 19-02-2015 dell’Agenzia delle Entrate che riportava i quesiti posti in occasione del Telefisco. In questo caso si parlava di esportazioni ma a mio avviso il contenuto è significativo anche per la sua situazione. Riporto testualmente . “L’articolo 1, comma 54, della Legge di stabilità 2015 , prevede che possano accedere al regime forfetario le persone fisiche esercenti attività di impresa, arte o professione che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi non superiori ai limiti stabiliti nell’allegato 4 per ogni tipologia di attività. Il successivo comma 55 stabilisce che non concorrono all’individuazione di questo limite esclusivamente i ricavi e i compensi derivanti dall’adeguamento agli studi di settore e ai parametri. Ogni altro ricavo o compenso concorre, pertanto, alla formazione delle soglie di accesso al regime forfetario, compresi quelli derivanti da operazioni poste in essere con la Città del Vaticano e con San Marino.”

  49. Nello ha detto:

    Buonasera Dott. Taratufolo. Le volevoporre il seguente quesito. Sono un libero professionista. Nel 2014, ho avuto un reddito inferiore a 15.000,00 euro. Nel 2015, ho optato per il regime forfettario. Nel 2015, però, ho superato il limite dei 15.000 euro di compensi, stabilito per i professionisti, arrivando a 25.000 euro e, di conseguenza, dal 2016 avrei dovuto appilcare il regime ordinario. Le chiedo: considerato che a partire dal 01/01/2016 il limite di reddito è stato aumentato da 15.000 a 30.000 euro, posso continuare ad applicare il regime forfettario, anche se nel 2015 ho superato il limite dei 15.000 euro (ma inferiore a 30.000 euro)? Grazie in anticipo.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il limite da osservare è quello dei ricavi e non di reddito. Nel caso in cui nel 2015 non ha superato i 30000 euro di ricavi il suo regime naturale di appartenenza è quello forfettario.

  50. Lucia Marson ha detto:

    Buonasera Dr Taratufolo, mia figlia è un’odontoiatra appena laureata, ovviamente aprendo partita IVA nel 2016 opterà per il regime forfettario. Lei è così chiaro nelle spiegazioni e ho solo un quesito da porLe per quanto riguarda la fattura deve scrivere contributo 4% Inps ….( odontoiatri hanno ente previdenziale ENPAM).La ringrazio mi scusi se la domanda le risulterà sciocca … Distinti saluti

  51. gloria ha detto:

    Buongiorno dott. Taratufolo. ho aperto p.iva con ditta individuale a settembre 2015 in regime dei minimi in quanto non si sapeva come avrebbero modificato il forfettario. Ora, dal momento che la mia attività ha spese molto basse e nel forfettario si può avere la riduzione dei contributi del 35% (sono iscritta alla cassa commercianti), mi chiedo se non mi convenga, e se è possibile, passare ora al forfettario. L’aliquota sarebbe del 5% o diversa? grazie per i suo supporto

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Riporto il paragrafo della normativa che riguarda il suo caso: “E’ prevista poi limitatamente a coloro che si avvalevano del regime dei minimi (regime di vantaggio dell’imprenditoria giovanile art. co. 1 e 2 del D.L. 98/2011) una clausola di salvaguardia: nonostante l’abrogazione a decorrere dal 2015 è possibile continuare ad avvalersene per il periodo che residua al completamento del quinquennio agevolato e comunque fino al compimento del trentacinquesimo anno di età”.. Quindi puo’ scegliere di adottare dal 2016 al nuovo regime Forfettario considerando le agevolazioni previste per le start-up ossia la tassazione del 5% fino al 2019 e la riduzione Inps del 35% su richiesta.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      E’ prevista limitatamente a coloro che si avvalevano del regime dei minimi (regime di vantaggio dell’imprenditoria giovanile art. co. 1 e 2 del D.L. 98/2011) una clausola di salvaguardia: nonostante l’abrogazione a decorrere dal 2015 è possibile continuare ad avvalersene per il periodo che residua al completamento del quinquennio agevolato e comunque fino al compimento del trentacinquesimo anno di età. Quindi puo’ scegliere di adottare dal 2016 il nuovo regime Forfettario considerando le agevolazioni previste per le start-up ossia la tassazione del 5% fino al 2019 e la riduzione Inps del 35% su richiesta.

      • gloria ha detto:

        grazie mille dott. Taratufolo, mi può indicare a quale normativa si riferisce? Devo fare richiesta all’Agenzia delle Entrate per il passaggio?

  52. Sabina ha detto:

    Salve, sono una terapista occupazionale e vorrei aprire una partita Iva con regime forfettario per attività di terapia domiciliare. Vorrei sapere qualora non riuscissi a raggiungere un certo livello di pazienti e quindi non riuscissi a fatturare un buon reddito, mi sarà comunque imposto di pagare la quota minimale -35% dei contributi previdenziali, facendo parte della gestione separata Inps? Oppure il versamento dei contributi sarà proporzionale al mio reddito a fine anno fiscale? La ringrazio anticipatamente per la risposta

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La Gestione Separata Inps prevede già il calcolo dei contributi sul reddito prodotto e non prevede nessun fisso calcolato sul minimale. Per questo la gestione separata Inps non usufruisce della riduzione del 35%.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La Gestione Separata Inps prevede già il calcolo dei contributi sul reddito prodotto e non prevede nessun fisso calcolato sul minimale. Per questo la gestione separata Inps non usufruisce della riduzione del 35%. Quindi paga i contributi su quello che effettivamente produce.

      • Marco ha detto:

        Buongiorno Dr.Taratufolo.
        Cortesemente, chiedo una precisazione sulla risposta da Lei fornita alla Sig.na Sabina.
        A mio figlio, per svolgere attività di vendita “porta a porta” di prodotti di una certa azienda, è stata richiesta l’apertura della partita iva.
        Immagino che mio figlio sarà obbligato ad aprire anche una posizione presso l’INPS (gestione separata).
        Preso atto che i contributi previdenziali da dover pagare saranno quantificati su quello che effettivamente fatturerà (coefficienti a parte), il momento della quantificazione degli stessi e del loro versamento è tutto demandato in sede di dichiarazione dei redditi? Vi sono acconti (di contributi previdenziali) da dover versare in corso d’anno prima della presentazione della dichiarazione dei redditi?
        In ultimo, il non dover sottostare al pagamento di contributi minimali è automatico (stante la recente apertura della partita iva), oppure deve presentare specifica comunicazione/istanza all’INPS?
        La ringrazio anticipatamente per le risposte che Ella vorrà fornirmi.

        • Taratufolo Massimo ha detto:

          Attenzione per i venditori a domicilio (porta a porta) la normativa è ben diversa, infatti gli obblighi iva e previdenziali scattano al superamento di 6410,26 di provvigioni. Fino a quella cifra puo’ operare come collaboratore occasionale.

          • Marco ha detto:

            Mi scusi la mia ignoranza, ma cosa significa lavorare come “collaboratore occasionale”?
            O meglio, semmai mio figlio dovesse vendere tot oggetti in un mese per un totale di 1.000 euro, per farsi pagare le provvigioni dovrà emettere una fattura immagino.
            Ma colui che emette una fattura non deve avere una partita iva?
            Per inciso, la ditta produttrice gli ha chiesto che aprisse la partita iva (codice attività 46.18.22) per poter cominciare a lavorare con loro. Ancor prima di sapere se fatturerà provvigioni per il totale che Lei ha citato.

  53. Elena ha detto:

    Buongiorno,
    sono un lavoratore dipendente e vorrei aprire anche partita IVA (mantenendo anche lo status di lavoratore dipendente come attività prevalente) e optare per il regime forfettario dal 2016 come start up (come artigiano e quindi nelle “altre attività”) – fermo restando il possesso di tutti i requisiti per l’accesso a tale regime.
    Avrei tre domande su cose che non mi sono ben chiare:

    1)per successivamente mantenere il regime forfettario devo avere un reddito da lavoratore dipendente entro i 30 mila euro lordi annuo + un ammontare di ricavi/compensi da partita IVA entro 30 mila euro annui? Oppure un totale di 30 mila euro annui che comprende sia il lavoro dipendente che quello con partita IVA?

    2)il limite dei ricavi/compensi annuali è costituito dalle fatture emesse ed effettivamente incassate nell’anno di riferimento o da tutte le fatture emesse anche se non incassate nell’anno di riferimento?

    3)per la mia attività con partita iva in regime forfettario in caso di acquisto di computer e cellulare posso detrarre l’IVA dei suddetti acquisti?

    La ringrazio molto

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      1-Il limite da tenere sotto controllo dei ricavi è separato da quello del reddito da lavoro dipendente.
      2- i ricavi da considerare è quello delle fatture emesse nell anno.
      3- nel regime forfettario non si detrae ne costi ne tantomeno l iva.

  54. Andrea ha detto:

    Mi scusi una domanda sono un artigiano ed ho aperto partita Iva ed aderito al regime dei minimi nel 2015, la quota INPS va calcolata costi – ricavi oppure in altro modo? Un amico mi ha detto invece che l’inps si è pronunciata indicando diversamente .grazie in anticipo

  55. Roberto ha detto:

    Gentile dott. Taratufolo,
    Ho un problema che mi sembra comune a molti qui: il 31-12-2015 mi scadevano i 5 anni di regime dei minimi. Ora entrerò nel nuovo regime forfettario (avendone i requisiti) o dovrò entrare nel regime ordinario?
    grazie mille

    p.s. nel caso in cui a suo giudizio io sarò nel regime forfettario quale sarà la dicitura da inserire in fattura?

    Questa è corretta:
    Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014 così come modificato dalla Legge numero 208/2015.
    Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell’articolo 1 comma 67 della Legge numero 190/2014.
    Imposta di bollo da 2 euro assolta sull’originale per importi maggiori di 77,47 euro

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Terminando i 5 anni al 31-12-2015 se in possesso dei requisiti accede di diritto nel regime forfettario senza dover fare nessuna comunicazione. Per l’annotazione da fare in fattura faccia riferimento all’ultima parte dell’articolo di cui sopra.

      • Roberto ha detto:

        Mi scusi dott. Taratufolo,
        ok per l’annotazione in fattura ma le chiedo ancora una cosa perché non mi è chiara:
        Con il nuovo regime forfettario non c’è più il vincolo di età (che era 35 anni e io quest’anno ne faccio 37) è corretto? Perciò se così fosse avrei tutti i requisiti per rientrare nel forfettario?

        Ma il forfettario quanto dura? Se non si supera mai il reddito e vari requisiti è “a vita” giusto?

        Grazie mille per la sua disponibilità!

  56. tommaso ha detto:

    Buonasera dottore,
    volevo sapere se un dipendente, dimessosi a gennaio 2016, può aprire partita IVA usufruendo del regime forfettario, considerando che nel 2015 il suo reddito da lavoro dipendente ha superato i 30.000 euro.
    Grazie molte

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Un soggetto che ha cessato il rapporto di lavoro dipendente nel 2015, se nel 2016 intende adottare il regime forfetario non deve verificare la condizione in esame. Diversamente se il rapporto di lavoro è cessato nel 2016 sembrerebbe che, dal tenore letterale della disposizione, la condizione debba essere verificata. Sul punto è auspicabile un chiarimento dell’Agenzia delle Entrate.

  57. letizia chiurco ha detto:

    Buongiorno, sono un avvocato. Ho aperto P.IVA nel gennaio 2011 e quindi a dicembre 2015 ho concluso il quinquennio del regime dei minimi. Posso passare al forfettario da gennaio 2016? nella fattura non indico IVA e RA, giusto? è necessaria la marca da bollo sulle fatture?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se nel 2015 sono soddisfatti i requisiti nel 2016 accede naturalmente nel forfettario, non applica iva ne ritenuta d’acconto specificando in fattura l’annotazione “Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfetario.
      Il compenso non è soggetto a ritenute d’acconto ai sensi della legge 190 del 23 Dicembre 2014 art. 1 comma 67.
      Imposta di bollo assolta sull’originale. ID xxxxxxxx. solo se la fattura supera 77,47 euro”

  58. claudia ha detto:

    da molti anni sono nel regime ordinario ma nel 2015 ha avuto i requisti per accedere al regime forfettario.
    sono iscritta all’inps artigiani, mi chiedo se passo al nuovo regime i fissi li continuo a pagare sempre ogni tre mesi?
    e l’eventuale conguaglio in dichiarazione viene fatto sul redditto forfettario al netto dei contributi pagati?
    grazie della risposta

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se è gia’ nel regime o ci transita quest’anno avendone i requisiti, allora può richiedere la contribuzione ridotta del 35% comunicando all’Inps la sua intenzione entro febbraio 2016. Da maggio 2016 dovrà così effettuare i pagamenti trimestrali Inps (ridotti per opzione oppure interi). Il conguaglio lo si calcola nella dichiarazione dei redditi del periodo applicando lo stesso metodo (ridotto o intero) sul minimale. Considerare che il versamento ridotto comporta un minore accredito di contributi che si ripercuoteranno al momento della pensione.

  59. filippo beda ha detto:

    ai fini del calcolo del limite di 20.000 euro del valore dei beni strumentali, per un agente di commercio il valore dell’auto è da prendere al 100%, all’80% o al 50%? (l’auto è stata acquistata nel 2014 in regime semplificato detraendo il 100% dell’Iva)
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      I beni ad uso promiscuo (anche le autovetture degli agenti rappresentanti lo sono) devono essere considerati al 50% al netto dell’iva a prescindere dalla detrazione iva e dalla percentuale di deduzione del costo prevista dal TUIR. (rif circolare Agenzia Entrate 6/e del 19-02-2015). Da valutare attentamente il passaggio nei forfettari che nel caso in cui vi siano Beni Strumentali acquistati nei periodi precedenti per cui si è detratta l iva e non è terminato il processo di ammortamento, è necessario riversare l’iva entro il 16/03 dell ‘anno in cui ha effetto il regime forfettario. Stesso procedimento è da osservare per le rimanenze finali di magazzino esistenti al momento del transito al regime forfettario.

  60. Mariella ha detto:

    Nel 2015 ho concluso con il regime de minimi con un fatturato di 20.000 euro e spese per 10.000 lei cosa mi consiglierebbe di continuare con il regine forfettario oppure passare al regime ordinario?

  61. riccardo ha detto:

    Buongiorno.
    Sono professionista con regime ordinario nel 2015. Quest’anno dovrei rientrare nel regime forfettario ma per scrupolo devo verificare che nel 2015 non avessi già i requisiti(in quel caso sarei vincolato per tre anni. Quindi devo vedere nell’unico 2015 quali erano i miei ricavi 2014.
    Potrei sapere qual’è il rigo/casella dell’unico da verificare quando si valuta l’accessibilità? e la cifra che trovo devo ridurla del coefficiente per tale verifica?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      E’ necessario considerare i ricavi individuati dall’art. 54 del TUIR generalmente indicati nel rigo E6 del modello Unico. Per la verifica vanno considerati per intero nel loro ammontare e non vanno ridotti di nessun coefficiente.

  62. carlo mencagli ha detto:

    Un professionista che non ha ancora riscosso delle fatture nel 2015, passando al regime forfettario applicherà il 15% anche a tali compensi , ma come può recuperare le ritenute?
    Dovrà richiedere al sostituto la non applicazione delle ritenute?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Come disposto dall’art.1, comma 67, Legge n.190/2014, l’adozione del regime forfetario esclude il professionista dal subire la ritenuta alla fonte da parte del cliente sostituto d’imposta. A tal fine il soggetto forfetario deve rilasciare un’apposita dichiarazione al proprio cliente.Tale dichiarazione può essere riportata direttamente nella fattura. Nel caso di specie la fattura è stata emessa(regolarmente) nel 2015 con indicazione dell’IVA e della ritenuta d’acconto durante l’adozione del regime ordinario. Ora, considerato il passaggio al regime forfetario, al soggetto non dovrà essere trattenuta la ritenuta alla fonte da parte del cliente sostituto d’imposta. A tal fine si ritiene opportuno l’invio a quest’ultimo della citata dichiarazione in base alla quale non dovrà essere operata la ritenuta alla fonte. Qualora il sostituto d’imposta abbia già operato la ritenuta, il professionista potrà recuperare l’importo trattenuto nel 2016 nell’ambito del mod.UNICO 2017, analogamente a quanto consentito per i contribuenti minimi. A tale proposito si rammenta che la possibilità di recupero, riconosciuta dall’Agenzia delle Entrate nell’ambito della Risoluzione 5.7.2013, n.47/E alla ritenuta operata dalle banche sui bonifici accreditati a favore dei contribuenti minimi in relazione a lavori per i quali il disponente usufruisce della detrazione del 36%-50% o 55%, è stata successivamente estesa a tutte le ritenute con la Risoluzione 5.8.2013, n.55/E.

  63. cristina ha detto:

    leggendo la norma introdotta con la Finanziaria 2015 mi era sembrato di capire che le detrazioni per carichi di famiglia continuano ad esserci anche per il regime Forfetario; al contrario invece non può essere applicata la detrazione per lavoro. Mi confermate quanto scritto?
    Grazie mille

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Le detrazioni sono solo ai fini irpef sia quelli per carichi di famiglia sia quelli per lavoro autonomo. Quindi nel regime Forfettario non essendo soggetti ad Irpef ma ad imposta sostitutiva le detrazioni non si applicano.

  64. valeria ha detto:

    Buongiorno, sono una professionista con regime dei minimi aperto nel 2014 (usufruibile per 5 anni ossia fino al 2018). Dal 2016 potrei optare per il regime forfettario, avendo compensi inferiori a 30.000? utilizzando per gli anni 2016-2018 ancora l’aliquota 5%? (premetto che non ho costi elevati).
    grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il contribuente che ha iniziato l’ attività negli anni precedenti applicando il regime dei contribuenti minimi; questo contribuente può transitare nel regime forfetario ed applicare per gli anni mancanti al quinquennio l’imposta sostitutiva del 5%. Questo passaggio è comunque vantaggioso in quanto nel regime forfetario il reddito si determina con un coefficiente e quindi non rilevano i costi, i contributi previdenziali sono ridotti del 35% ed il regime si applica per l’intero anno anche in caso di superamento del limite di ricavi nel corso del periodo di imposta. Ha interesse a rimanere nel regime dei minimi chi è giovane, in quanto lo può mantenere fino al trentacinquesimo anno di età.

  65. Nicola ha detto:

    Buongiorno,

    chi nel 2015 pur potendo rientrare nel regime forfettario ha utilizzato il regime semplificato (non superando i 400 mila o 700 mila di ricavi)può nel 2016 rientrare per il “nuovo regime forfetario” o vale lo stesso ragionamento dell’opzione regime ordinario di cui detto più volte sopra?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  66. Daniela ha detto:

    Salve, volevo un’informazione, per un regime semplificato che dal 2016 ha i requisiti per passare nel nuovo regime forfettario, ma che avendo più di 65 anni, paga i contributi fissi artigiani al 50%, aderendo al nuovo regime, dal 2016 deve pagare i contributi fissi artigiani al 100% visto che l’agevolazione per gli over 65 già in pensione non spetta nel nuovo regime forfettario ? Grazie

  67. Fabio B. ha detto:

    SAlve, ho chiuso a fine dicembre 2015 un’attività di consulente informatico (essendo venuto meno l’ultima collaborazione biennale poche settimane prima – non rinnovata dal committente) – ho avuto regime “ex-minimi” con aliquota agevolata Irpef al 5% negli ultimi 3 anni. Potrei riaprire una nuova partita iva in questo nuovo anno, magari cambiando codice ATECO (da consulente a “commerciante”) e godere di agevolazioni come il Forfettone 15% nel 2016 ? Intendo vendere dei prodotti informatici (sia hardware che software che eventuali corsi di formazione tramite acquisti online), sarebbe possibile farlo con un e-commerce ? Grazie dei chiarimenti, in ogni caso se possibile avrei un coefficiente di redditività al 40% (se fossi rimasto consulente non potendo nemmeno rivendere prodotti avrei avuto nel 2016 un coefficiente del 78%). Saluti

  68. Angelo ha detto:

    Buongiorno Dottore, ho due domande per lei. Sono in regime dei minimi dal novembre 2011 ma compirò 35 anni il prossimo agosto. Fino a quando avrò diritto al regime dei minimi, fino al 31/12/2016 o fino alla data del mio compleanno? Seconda cosa, aldilà del mio lavoro autonomo, sono appena stato assunto come lavoratore dipendente da una cooperativa sociale che mi ha richiesto di divenire socio lavoratore della stessa, mi può rassicurare che non esistono cause di incompatibilità tra l’essere soci lavoratori e stare nel regime dei minimi ( o un eventuale regime forfettario) ? Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Rimane nei minimi per tutto il 2016…poi dal 2017 se sono rispettati i requisiti transita nel forfettario. Tra i requisiti da rispettare c’è anche quello di non dover superare i 30.000 euro di reddito da lav dipendente nell’anno precedente.

  69. Damiano ha detto:

    Nel caso di beni strumentali posseduti prima dell’ingresso nel regime forfetario, per i quali il periodo di ammortamento non risultava ancora terminato, alla fuoriuscita dal regime sarà possibile riprendere l’ammortamento delle quote non ancora dedotte?

  70. Francesca ha detto:

    Salve dott. Taratufolo, sono attualmente socia di una società semplice con quota al 50%. E’ chiarissimo che le società sono escluse dal regime forfettario. Le rivolgo comunque la seguente domanda: se volessimo chiudere la società nel corso del 2016 e aprire due posizioni individuali, sarebbe possibile aderire al regime forfettario tenuto conto che nel 2015 la società ha avuto ricavi superiori al limite previsto per il nostro settore che è 30.000 euro? Oppure il fatto che la società ha superato il limite dei 30.000 euro preclude ogni possibilità di accesso, con poszione individuale, al regime forfettario pur con la chiusura della società? La ringrazio

  71. renato ha detto:

    Buongiorno Dott. riprendo quesiti precedenti: chi ha optato nel 2015 per il regime ordinario pur avendo i requisiti per rimanere nel regime naturale forfettario, sembra se non ho capito male, da telefisco che, i suddetti soggetti possono rientrare nel regime forfettario dal 2016 (avendo naturalmente rispettato i limiti nel 2015 )— ma…. sembra che debbano procedere au una rettifica dell’iva ?
    Grazie per i chiarimenti
    renato

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Con i chiarimenti intervenuti dall’Agenzia delle Entrate in seguito al Telefisco 2016 il regime Forfettario potrà essere applicato dal 2016 anche dai contribuenti che negli anni precedenti abbiano optato per un regime fiscale o contabile diverso. Infatti, stante le significative modifiche intervenute con la Legge di Stabilità, si ritiene applicabile la deroga contenuta nell’articolo 1 del decreto 442/1997, secondo cui «è comunque consentita la variazione dell’opzione e della revoca nel caso di modifica del relativo sistema in conseguenza di nuove disposizioni normative».

  72. MAX2 ha detto:

    Buongiorno, secondo lei un minimo che ha aperto la P.I. nel 2013 s bel 2016 decide di entrare nel forfettario pagherà un imposta del 5% o del 15%

  73. Francesco ha detto:

    Buongiorno,
    io sono un professionista (psicologo) ed ho applicato il Regime agevolato L. Stabilità 2015 (15% di imposta sostitutiva sul 78%).
    Nell’anno 2015 ho fatturato 18.000€.
    vorrei porre alcune domande a molti dubbi che ho:
    1. Nel corso del 2016 perdo il diritto a questo regime ?
    2. Nel 2016 torno ad una contabilità ordinaria applicando oltre al cap la ritenuta e l’iva, nel caso fatturo consulenze a ditte o società?
    3. Per il 2015 in fase di dichiarazione (mod UNICO2016) come mi devo comportare ? compilo lo stesso il quadro pagando il 15% di imposta ?

    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Considerando che per la sua attività il limite è stato innalzato a 30000 euro di ricavi, continua ad applicare il forfettario nel 2016.

      • Francesco ha detto:

        Buongiorno,
        chiedo scusa. Ma nel 2015 il limite è di 15.000. Io ho fatturato oltre 18.000€ quindi il 2016 non torno ad avere una contabilità ordinaria dove applico l’iva (dove dovuta) e la ritenuta d’acconto ?

  74. Salvo ha detto:

    Sono un agente che ha deciso di adottare il regime forfettario dal 2016.
    Devo fatturare le provvigioni relative all’ultimo trimestre 2015 a gennaio 2016.
    E’ corretto, ai fini del reddito, considerare le provvigioni di competenza del 2015, emettendo la fattura senza iva ( visto il nuovo regime forfettario ) ma inserendo la ritenuta d’acconto ?? Grazie.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Emette fattura nel 2016 con il regime forfettario senza ritenuta d’acconto e la considera ai fini della determinazione del reddito 2015 con il principio di competenza. In pratica vige la regola in base alla quale nel passaggio dal regime ordinario (competenza) al regime forfetario (cassa) si applica la regola di imputazione prevista per il regime precedente, ossia il principio di competenza.

  75. Sara ha detto:

    Buonasera, sono una libera professionista, con memo di 35 anni, partita iva aperta nell’anno 2012 regime contribuenti minimi senza aver superato i limiti per detto regime.
    Nel 2016 posso optare per il nuovo regime forfettario oppure devo attendere la naturale scadenza, ovvero il quinquennio o il compimento dei 35 anni? Se potessi optare per il regime forfettario quale sarà l’aliquota contributiva per l’anno 2016 e quale quella per il 2017?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Alla luce dei chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate intervenuti con il Telefisco, può scegliere dal 2016 a quale regime aderire. Da considerare che con il regime forfettario l aliquota del 5% la può applicare per i primi 5 anni di attività, mentre se rimane nel regime dei minimi la prolunga fino alla fine dell’anno in cui avrà compiuto i 35 anni di età.

  76. Luigi ha detto:

    Buongiorno,
    ho aperto partita Iva nel 2016 come subagente assicurativo e intendo avvalermi del nuovo regime forfettario 2016. Le provvigioni del mese di gennaio dovranno essere già esenti da ritenuta d’acconto se ho comunicato alla mia agenzia assicurativa la mia intenzione di aderire al regime forfettario?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Dal momento in cui ha aperto la partita iva avrà optato di avvalersi del regime forfettario e quindi dalla prima fattura che emetterà dovrà attenersi a tutte le regole previste dal regime non applicando la ritenuta d’acconto.

  77. chiara ha detto:

    Buonasera,
    dovrei aprire ora partita iva o come agente in attività finanziaria o agente di commercio per la vendita di sistemi di pagamento come agente con mandato da ist bancario. Quale mi può convenire gestione separata (in cui se non erro i contributi inps li pago a secondo del reddito che ho prodotto) oppure con la riduzione del 35%? Parlando del nuovo forfettario.Cioè dove potrei risparmiare per i contributi inps? Inoltre sono stata socia in un agenzia di mediazione creditizia messa in liquidazione il 31/12/2012. Ho problemi a rientrare nel forfettario?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      L’iscrizione alla gestione previdenziale Ivs o Gestione Separata è legata al tipo di attività che si intraprende e non la si può liberanente scegliere . Comunque sia il promotore finanziario che l Agente di commercio rientrano nella Gestione previdenziale Ivs commercianti, per cui può intraprendere l’attività adottando il regime forfettario e chiedere la riduzione dei contributi del 35%. Ricordiamo che la riduzione non è possibile per la Gestione Separata. Inoltre essendo trascorso il triennio dalla cessazione dell’attività relativa alla sua partecipazione sociale, può usufruire delle agevolazioni start-up con tassazione al 5%.

  78. Al ha detto:

    Buongiorno,

    possiedo partita iva ordinaria dal 1991,venendo meno uno dei miei clienti principali nel 2016 vorrei aderire al regime fofetario.Nel 2015 però ho fatturato più di 30000 eur (per i cod.ateco sono un preofessionista tecnico),questo mi esclude dall’adesione o i 30000 eur sono solo per il reddito dipendente/assimilato e quindi posso aderire? Ho anche reddito dipendente oltre a quello da piva nel 2015 ma é ben al di sotto dei 30000,devo aggregarlo a quello da professionista per i requisiti d’ingresso?? Grazie per le delucidazioni

  79. Paolo ha detto:

    Buongiorno,
    da marzo 2015 sono in mobilità (ho sempre lavorato come dipendente).
    Ho dei limiti di reddito per il 2015?Se sì conta il TFR e la buona uscita?
    Volendo creare una startup dove farei il consulente ed attività di ecommerce
    può convenire il regime forfettario?
    Nel senso per la componente consulenza conviene ma per ecommerce dove ci sono margini molto bassi non so

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il requisito del superamento del reddito dei 30000 euro nell’anno precedente (2015) non deve essere considerato se nello stesso anno si ha perso il lavoro. Può iniziare l’attività come start-up nel regime forfettario applicando l’aliquota del 5% e chiedendo la riduzione inps del 35%.

  80. chiara ha detto:

    Buongiorno,
    La ringrazio per la disponibilità, le vorrei chiedere posso aprire quindi p.iva come agente di commercio avendo un mandato da parte di un istituto bancario per la vendita di pos e servizi di pagamento? O non è possibile perché sono prodotti bancari? Come agente di commercio avrei più agevolazioni che come agente in attività finanziaria dove dovrei iscrivermi per forza alla gestione separata. La ringrazio

  81. Beatrice ha detto:

    Buongiorno,

    sono un avvocato ed ho aperto la p.iva con regime dei minimi nel 2014. Vorrei sapere se dal 1 gennaio 2016 mi viene applicato obbligatoriamente il regime forfetario, ovvero posso ancora godere del regime dei minimi sino al 35 anno d’età.
    Grazie.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il regime dei minimi rimane in vigore per coloro che lo hanno adottato negli anni precedenti fino alla scadenza naturale ossia i 5 anni o al più tardi al compimento dei 35 anni di età.

  82. Valeria ha detto:

    Un libero professionista (avvocato) lavora da oltre 10 anni in regime di contabilità semplificata. Nel 2015 ha fatturato circa 15.000 euro e ha ricevuto 9.000 euro di indennità di maternità, è rimasto in contabilità semplificata. Nel 2016 prevede di fatturare meno di 30.000 può adottare il regime forfettario a partire dal gennaio 2016?
    (Non mi è chiaro se possono accedere solo coloro che hanno iniziato l’attività da poco oppure anche chi lavora in semplificata da molti anni)

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Per l’accesso al regime forfettario il requisito del volume dei ricavi conseguiti si riferisce all’anno precedente. Per cui se nel 2015 non ha superato il.limite dei 30000 previsti dal suo settore di attività e fermo restando gli altri requisiti (beni strumentali, nessuna partecipazione societaria etc), può adottare il regime forfettario dal 2016.

  83. Luca Broggi ha detto:

    Buonasera
    Sono un Ingegnere Civile iscritto a Inarcassa che intende aderire al nuovo regime forfettario avendone i requisiti.
    Volevo chiederle: il reddito sul quale si calcola il contributo previdenziale inarcassa (contributo soggettivo 14,5%) si determina attraverso il coefficiente di redditività o portando in deduzione le spese?
    Grazie per la disponibilità.
    Luca

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il reddito da considerare ai fini previdenziali è quello determinato applicando il coefficiente di redditività e deve essere assunto al lordo dei contributi versati nell’anno. Non rilevano in alcun modo le spese o oneri sostenuti.

  84. Emanuela ha detto:

    Salve,
    sono uno psicoterapeuta. Emetto ricevute sanitarie quindi già esenti Iva di per se. Devo specificare lo stesso le diciture di cui sopra “operazione effettuata ai sensi art,1 commi 54 e 89…”

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      È necessario e determinante se ne ha i requisiti e vuole aderire al regime forfettario, altrimenti continua con il regime ordinario di tassazione applicando l’esenzione iva di cui all’art. 10 previsto per le prestazioni sanitarie.

  85. Alfonso Riccardi ha detto:

    Buonasera,
    fino al 2014 ho avuto un lavoro dipendente e saltuariamente esercitavo docenze con partita IVA e iscrizione alla gestione separata INPS dal 2008, prima con regime minimi e dal 2013 con regime ordinario.
    Dalla seconda parte del 2014 è cessato il mio rapporto di lavoro dipendente e ora esercito solo l’attività di libero professionista con partita IVA.
    Quale aliquota contributiva devo adottare quest’anno per i redditi 2016? Il 28,72% (per chi è iscritto solo alla gestione separata) o il 24%, dal momento che, pur maturando attualmente solo redditi dall’attività con iscrizione alla gestione separata dell’INPS, continuo a essere iscritto all’INPS per i contributi versati in circa 15 anni di lavoro?
    Grazie mille per l’attenzione.
    Alfonso

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se attualmente svolge solo attività di libero professionista e quindi non versa ad altre casse previdenziali ne è tantomeno pensionato, allora versa l’aliquota piena alla gestione separata che anche per il 2016 è invariata rispetto all’anno scorso ed è pari al 27,72%

  86. Filippo Di Girolamo ha detto:

    Buongiorno, sono un libero professionista. Nel 2015 sono rimasto nel regime ordinario pur avendo i requisiti per il passaggio al regime dei minimi. Posso ora aderire al regime forfettario alla luce delle ultime precisazioni della Agenzia delle Entrate / Telefisco?
    Grazie

  87. antonio garramone ha detto:

    Buongiorno, optando per il regime forfettario al 15% come mi devo regolare con le fatture emesse nel 2015 ed incassate nel 2016. Essendo la mia contabilità di cassa mi ritrovo con iva (che non so come versare) e ritenuta d’acconto . Grazie –

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Come disposto dall’art.1, comma 67, Legge n.190/2014, l’adozione del regime forfetario esclude il professionista dal subire la ritenuta alla fonte da parte del cliente sostituto d’imposta. A tal fine il soggetto forfetario deve rilasciare un’apposita dichiarazione al proprio cliente.Tale dichiarazione può essere riportata direttamente nella fattura. Nel caso di specie la fattura è stata emessa(regolarmente) nel 2015 con indicazione dell’IVA e della ritenuta d’acconto durante l’adozione del regime ordinario. Ora, considerato il passaggio al regime forfetario, al soggetto non dovrà essere trattenuta la ritenuta alla fonte da parte del cliente sostituto d’imposta. A tal fine si ritiene opportuno l’invio a quest’ultimo della citata dichiarazione in base alla quale non dovrà essere operata la ritenuta alla fonte. Qualora il sostituto d’imposta abbia già operato la ritenuta, il professionista potrà recuperare l’importo trattenuto nel 2016 nell’ambito del mod.UNICO 2017, analogamente a quanto consentito per i contribuenti minimi. A tale proposito si rammenta che la possibilità di recupero, riconosciuta dall’Agenzia delle Entrate nell’ambito della Risoluzione 5.7.2013, n.47/E alla ritenuta operata dalle banche sui bonifici accreditati a favore dei contribuenti minimi in relazione a lavori per i quali il disponente usufruisce della detrazione del 36%-50% o 55%, è stata successivamente estesa a tutte le ritenute con la Risoluzione 5.8.2013, n.55/E.

  88. Giuseppe ha detto:

    Buongiorno,
    è corretta la seguente dicitura in calce a una fattura secondo il regime forfetario?
    Grazie per l’attenzione.
    Giuseppe

    Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014 così come modificato dalla Legge numero 208/2015. Operazione in franchigia da IVA.
    Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell’articolo 1 comma 67 della Legge numero 190/2014.
    Imposta di bollo da 2 euro assolta sull’originale per importi maggiori di 77,47 euro.

  89. francesco canduci ha detto:

    Buonasera, volevo un chiarimento riguardo alle spese di ristrutturazione che sto portando in detrazione da due anni. Se dovessi aderire al nuovo regime forfettario la quota di spesa sostenuta non potrei più utilizzarla. Questo è quello che ho capito leggendo le varie pubblicazioni. E’ corretto?
    Grazie.

  90. Francesco Ieraci ha detto:

    Salve Dott. Taratufolo
    se nel 2016 scelgo il Regime Forfettario avendone i requisiti, e nell’anno supero il tetto dei €30.000, cosa succede?

  91. Antonio ha detto:

    Buongiorno,
    Sono un libero professionista che non superato il limite dei 30000 previsti nel 2015
    Allo stesso tempo ho una quota di Sas che verrà ceduta Il 15/02/2016
    Ad oggi nel 2016 non ho emesso alcuna fattura .
    Posso aderire al regime forfettario nel 2016 se fatturo dopo la cessione della partecipazione ?

    La ringrazio per la risposta

  92. marco ha detto:

    Buon giorno
    sono un fotografo professionista, per circa 5 anni e precisamente fino al 31/12/2015 avevo P.Iva, regime fiscale semplificato, uno studio fotografico, e redditi inferiori a 15.000 euro, ma per problemi legati a lavori nella zona ho dovuto mio malgrado cessare la P.Iva il 31/12/2015.
    Adesso ho trovato un locale idoneo in tutt’altra zona e vorrei rimettermi in carreggiata, potrei rientrare nel regime forfettario???
    La ringrazio anticipatamente

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Si può riprendere la partita iva aderendo al regime dei forfettari applicando l aliquota del 15% in quanto ha esercitato altra attività di lavoro autonomo nei 3 anni precedenti. Può comunque richiedere la riduzione inps del 35%.

  93. Fabia Ponte di Pino ha detto:

    Buongiorno,
    le chiedo cortesemente il seguente chiarimento:
    aderento al regime forfettario si possono ancora detrarre le spese della ristrutturazione della casa?

    la ringrazio

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se ha altri redditi soggetti ad Irpef può usufruire delle detrazioni altrimenti sul reddito derivante dal regime forfettario essendo soggetto ad un’imposta sostitutiva non ha detrazioni

  94. biagio ha detto:

    Salve vorrei aprire un’attività di vendita servizi internet e e-commerce, quindi iscrivermi alle gestione separata inps commercianti.
    Nel 2015 il regime forfettario prevedeva di pagare i contributi inps in base al reddito finale, col nuovo regime pare che non sia più possibile.
    Essendo una nuova attività ho paura di non riuscire ad arrivare ad un fatturato che mi permetta di pagare i contributi inps trimestralmente.
    che soluzione potrei optare?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      L’attività di e-commerce rienyra nell iscrizione inps Ivs e non alla Gestione Separata. Quindi può su richiesta usufriire della riduzione inps del 35% pagando alle scadenze trimestrali il contributo di circa 550,00 euro.

  95. Stefania B. ha detto:

    Buongiorno, chiedo scusa se la domanda è ripetitiva. La mia situazione è la seguente: sono professionista senza cassa, iscritto quindi G.S.. Nel 2015 ho incassato un totale di circa 24mila euro, ma ho emesso fatture che in parte saranno pagate nel 2016 per un totale di 31800. Ai fini del nuovo regime, l’AdE terrà conto dei compensi effettivamente incassati, quindi del regime di cassa, oppure la dichiarazione IVA per un importo superiore ai 30mila potrebbe creare problemi? Spero di essere stata chiara nell’esporre la situazione e la ringrazio sin d’ora.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il suo regime di determinazione del reddito essendo un professionista è quello di cassa. Quindi deve considerare i ricavi effettivamente incassati nel 2015 ossia i 24.000. Cosicchè nel 2016 può adottare il regime forfettario ed i ricavi fatturati nel 2015 li dichiara per cassa nel 2016 con le regole del regime forfettario avendo l’accortezza di comunicare al committente di non operare la ritenuta d’acconto.

  96. Armando ha detto:

    Buongiorno Dott Taratufolo,
    un paio di quesiti inerenti le detrazioni concesse dal regime forfettario.
    sono un architetto da sempre in regime ordinario, avendo un reddito sotto i 30.000 € sto valutando se passare al regime forfettario.
    Non ho acquisti che mi fanno detrarre l’iVA ma in fase di dichiarazione detraevo metà del canone di locazione della casa utilizzata in parte come studio (uso promiscuo): le chiedo se con regime forfettario potrò ancora detrarre tale canone ?
    Inoltre ho in detrazione ancora per un paio di anni l’acquisto dell’auto per un figlio con disabilità: potrei continuare a detrarre tale quota?
    La ringrazio.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Per ciò che attiene la deducibilità delle spese dal reddito, nel regime forfettario questa possibilità è preclusa. Proprio per il fatto che viene applicato il coefficiente di redditività che ha come scopo quello di abbattere il reddito in sostituzione delle spese. Per ciò che attiene la detrazione per l’acquisto dei veicoli per disabili, trattandosi di detrazioni Irpef, sarà possibile detrarle solo se in presenza di altri redditi soggetti ad Irpef.

  97. elena ha detto:

    Buongiorno
    volevo sapere se posso aprire una nuova attività – noleggio e organizzazione eventi- (quindi due codici ateco) e rientrar nel regime forfettario. Per i due codici ateco individuati corrisponderebbe la stessa percentuale di applicazione sui ricavi. E come mi devo comportare con inps?
    grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Può esercitare più attività nel regime forfettario dandone opportuna comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Ai fini del limite dei ricavi si considera l’attività che ai fini del codice Ateco dà il limite maggiore a prescindere dall’attività prevalente.

  98. Claudia ha detto:

    Nel caso di azienda commerciale con regime semplificato per l’anno 2014 e 2015 e quindi ingresso nel nuovo regime forfettario dal 2016, la rettifica della detrazione Iva dovrà essere fatta sul valore delle rimanenze al 31.12.2015?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Esattamente… la rettifica iva interessa i valori di fine 2015 per le rimanenze di magazzino e per i beni strumentali acquistati negli ultimi 5 anni.

      • Claudia ha detto:

        Avrei bisogno di ulteriori chiarimenti:
        – il limite di 20.000 euro relativo ai beni strumentali, è annuale o fa riferimento al totale dei beni in carico dall’inizio dell’attività?
        – dal momento che tra i beni devo essere considerate anche le locazioni, rientra nel calcolo anche l’affitto dell’immobile utilizzato per l’attività?
        – devono essere considerate anche le spese di costituzione e impianto?
        Grazie

  99. Rocco ha detto:

    Buongiorno,
    a breve aprirò Partita iva come agente di commercio, regime forfettario. Volevo chiederle se l’adesione al regime riduzione del 35% sul minimale INPS avviene in automatico al momento della compilazione della Comunicazione Unica alla Camera di Commercio o bisogna fare successivamente una comunicazione di adesione all’INPS?
    Inoltre, è possibile usufruire ancora del regime INPS agevolato che era in vigore nel 2015, e quindi pagare i contributi INPS solo sul reddito effettivamente percepito? O non ho scelta?

    La ringrazio.

    Cordiali saluti.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La comunicazione della richiesta della riduzione inps va fatta entro il 28 febbraio. Da quest’anno inoltre per i forfettari è ritornato il sistema di versamento contributivo sul minimale prevedendo i versamenti fissi con scadenza trimestrale e a percentuale sull’eccedenza alle scadenze dei pagamenti delle imposte sul reddito.

  100. Pasquale ha detto:

    Ho chiuso l’attività come ditta individuale nel 31 dicembre 2014,non superando i 30.000 euro, voglio aprire di nuovo una ditta individuale, rientro nel nuovo regime forfetario? Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Puo accedere ma non con l’agevolazione del 5% spettanti alle start-up in quanto ha esercitato attivita’ d’impresa/professionale negli ultimi 3 anni. Quindi vi accede applicando la tassazione del 15%.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Puo accedere ma non con l’agevolazione del 5% spettante alle start-up, in quanto ha esercitato attivita’ d’impresa/professionale negli ultimi 3 anni. Quindi vi accede applicando la tassazione del 15%.

      • Francesco ha detto:

        Buonasera Dott. Taratufolo,
        vorrei aprire un attività di vendita di beni usati e di antiquariato ed aderire al nuovo regime forfettario.Leggo nel testo che codesto regime è precluso per coloro i quali si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA.La vendita di beni usati è assoggettata al regime del margine che,da quanto ho potuto capire,è opzionale.Secondo lei posso,applicando il regime normale IVA,aderire al regime forfettario 2016 oppure la mia interpretazione è errata?Ringraziandola anticipatamente,le porgo cordiali saluti.

  101. Rocco ha detto:

    E per chi apre partita iva con regime forfettario successivamente al 29 febbraio paga il minimale senza possibilità di riduzione del 35% (per l’anno 2016)?
    Grazie mille

  102. Franco ha detto:

    Buongiorno, se aderisco al regime forfettario, quindi soggetto ad imposta sostitutiva posso ancora scaricare le spese per ristrutturazione di immobili ed eventuali altri spese personali (oneri deducibili).

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se ha altri redditi soggetti ad Irpef la risposta è affermativa, altrimenti no. Trattandosi di oneri detraibili irpef non potrebbe essere altrimenti. Lo stesso dicasi per gli oneri deducibili irpef.

  103. Mattia ha detto:

    Gentile Dott. Taratufolo,
    avrei da porLe due domande.
    Nel marzo 2011, all’età di 41 anni, ho aperto partita IVA con codice ATECO 829999 – ALTRI SERVIZI DI SOSTEGNO ALLE IMPRESE NCA
    Fino al 31 dicembre 2011 in fondo alle fatture scrivevo la seguente dicitura:
    Soggetto esente IVA ai sensi dell’art.1, Comma 96 e seg., Legge Finanziaria 24/12/2007 n. 244
    ed emettevo RA del 20% alla fonte.
    Dal 1 gennaio 2012, non emettevo più RA del 20% e in fondo alle fatture scrivevo le seguenti diciture:
    Soggetto esente IVA ai sensi dell’art.1, Comma 100 e seg., Legge Finanziaria 24/12/2007 n. 244.
    Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità ex art. 27, commi 1 e 2, DL n. 98/2011.
    Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto come previsto dal Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate 22.12.2011, prot. 185820.
    Ora non so se il 31 dicembre 2015 ho esaurito i 5 anni del regime dei minimi in quanto non so se la dicitura delle fatture del 2011 (Soggetto esente IVA ai sensi dell’art.1, Comma 96 e seg., Legge Finanziaria 24/12/2007 n. 244) considerasse il mio regime come dei minimi o forfettario. Secondo Lei ho esaurito i 5 anni dei minimi o no?
    Consideri che dal 2011 ad oggi ho sempre fatturato sotto i 30k euro.
    Seconda domanda: in caso avessi esaurito i 5 anni dei minimi nel 2016 mi converrebbe, considerando ricavi meno costi (detraibili e deducibili), aderire al regime ordinario o a quello forfettario?
    Grazie mille e buona giornata

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Avendo iniziato nel 2011 i 5 anni nel regime dei minimi sono terminati al 31-12-2015. Quindi dal 2016 transita nel regime forfettario al 15%, fermo il rispetto dei requisiti, oppure opta per il regime ordinario dell’imposta applicando la regola della determinazione ordinaria del reddito (ricavi-costi). Per le valutazioni di convenienza si rinvia ad altre sedi.

  104. Antonio ha detto:

    Buongiorno,
    approfitto della Sua gentilezza per porLe alcune domande:
    mia moglie ha aperto l’attività come artigiana a nov 2015 optando per il regime dei minimi.
    Quest’anno intende aderire al forfettario ma ha anche intenzione di richiedere con SCIA l’autorizzazione al commercio dei beni (e dei loro accessori) che attualmente ripara.
    Si può essere un forfettario con 2 codici attività diversi?
    Se la risposta è affermativa deve portare due contabilità distinte oppure una unica ed limite da rispettare per l’applicazione del coefficiente di tassazione e per la permanenza è quello dell’attività prevalente?
    La ringrazio per la risposta e mi congratulo per l’ottimo servizio che ci ha messo a disposizione.

  105. Valeria ha detto:

    Buongiorno, ho un amico che sta per entrare come socio/amministratore in una SRL (non trasparente), che viene costituita mediante l’apporto di una ditta individuale che conferisce il pacchetto cliente. Aveva però intenzione di aprire la Partita IVA come ditta individuale, per operare anche autonomamente. Non ha mai avuto altri rapporti di lavoro precedenti, nè come socio nè come dipendente. Può accedere al regime forfetario con agevolazioni start up pur diventando socio di Srl non trasparente nel medesimo anno in cui apre la partita IVA? e se fatturasse anche alla Srl di cui è amministratore c’è qualche incompatibilità? Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Lo status di socio in srl non trasparente non rileva ai fini dell’applicazione del Regime forfettario nella propria ditta individuale. Ne tantomeno rileva il fatto di fatturare alla stessa.

  106. emy ha detto:

    buongiorno, avrei una domanda da porre: a marzo 2012 ho aperto una partita iva come artifìgiano cessata poi a giugno 2013. nel 2015 ho aperto una nuova partita iva come fotoreporter, nel 2016 posso rientrare nel regime forfettario star up? i tre anni di attività precedentemente svolta come vanno calcolati?

    grazie emy

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Tra i requisiti per poter sfruttare l’agevolazione start-up con imposta al 5% è necessario il non aver esercitato attività di lavoro autonomo nei tre anni precedenti. Quindi se l’attività e’ stata iniziata nel 2015 era necessario non aver esercitato altra attività dal 2012. Per questo può aderire comunque al regime forfettario ma con l’aliquota del 15%.

  107. marco ha detto:

    salve vorrei gentilmente un suo parere. un commerciante nel 2015 in regime ordinario con basso fatturato ma con un dipendente cessato il 31 luglio 2015. vorrei sapere se questo fatto della cessazione del rapporto di lavoro dipendente puo’ ovviare al limite dei 5000 euro di costo lavoro nell’anno precedente e quindi per accedere dal 2016 al nuovo forfettario. le altre condizioni sono tutte rispettate, l’unico dubbio è solo per questa. grazie.

  108. elena ha detto:

    buongiorno dottore, sono una libera professionista con i requisiti per pas
    sare al regime forfettario. vorrei sapere se devo sempre emettere fattura o basta la ricevuta fiscale, e se c’è sempre l’obbligo dell’elenco clienti
    -fornitori da trasmettere in aprile.
    grazie.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Da Libero Professionista continua ad emettere fattura anche nel forfettario. Tra le agevolazioni del regime forfettario vi sono l’eliminazione di diversi adempimenti fiscali tra cui anche l’elenco clienti/fornitori (spesometro).

  109. Antonio ha detto:

    Buongiorno Dottore,
    minimo nel 2015 con attività di servizi, nel 2016 passerò al forfettario ed inoltre sto per aggiungere anche l’attività di commercio dei prodotti che attualmente riparo.
    In questo caso come si fa a definire il limite dei ricavi da rispettare?
    Si assume quello più alto oppure con il forfettario non posso svolgere contemporaneamente due attività?
    La ringrazio in anticipo per la Sua risposta

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Si considera l’attività che dà il limite maggiori di ricavi.

      • Cristian ha detto:

        Buongiorno, Dottore. Ho una domanda da porre. Se apro una partita iva e poi una ditta individuale di pulizie con regime forfettario e non riuscissi ad ottenere appalti in un tempo di massimo di 3 mesi, quali spese obbligatorie dovrei sostenere per chiudere tutto senza aver percepito redditi ? Grazie

        • Taratufolo Massimo ha detto:

          Sicuramente dovrà sostenere i costi di iscrizione al Registro delle Imprese Artigiane della Camera di Commercio che con la successiva eventuale cancellazione ammontano a circa 250 euro. Inoltre per i 3 mesi di apertura attività decorrono anche gli obblighi Inps che, ammesso faccia richiesta della riduzione al 35%, il contributo da versare ammonterebbe a circa 585,00 euro. Considerando poi anche l’iscrizione obbligatoria all’Inail con relativo pagamento del premio infortuni sul lavoro, metta a preventivo una spesa di circa 1000/1100 euro totale per rimanere attivo 3 mesi.

  110. ILARIA ha detto:

    Buongiorno, in presenza di dividendi da partecipazione in Srl si può comunque accedere al regime forfettario ?
    In caso affermativo è possibile scalare gli oneri detraibili ( sanitarie , ristrutturazione, interessi etc ) dall’eventuale IRPEF da pagare ?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      I dividendi rientrano tra i redditi di capitali che non ostacolano l’adozione del regime forfettario nell’esercizio di un’attivita’. Per ciò che riguarda gli oneri detraibili rimangono tali quando si è in presenza di imposizione ad Irpef, da verificare quindi se il dividendo è relativo ad una partecipazione non qualificata e quindi soggetta ad imposta sostitutiva oppure ad una partecipazione qualificata soggetta ad irpef.

  111. FEDERICA ha detto:

    Salve dottore, per i soggetti in regime forfettario, si deve elaborare la CU 2016.
    La ringrazio per la disponibilità

  112. Manuela ha detto:

    Gentilissimo,
    io sono fotografa da anni per passione e aprirò finalmente p.iva entro a breve. Si tratta di trasformare una passione in lavoro, di conseguenza sono già in possesso di tutta la strumentazione tecnica (obiettivi, corpo macchina, pc…) necessaria.
    Ho tutti gli scontrini, naturalmente, ma non sono fatturati alla ditta (perchè acquistati senza p.iva). L’IVA è stata correttamente pagata da privato.
    Di fatto sono beni strumentali, ma mi domando… rientrano nel computo dei costi per beni strumentali? In che modo vengono “associati” alla ditta, se non vi è obbligo di tenute contabili e non vi è stata fatturazione?
    Scusi la domanda, magari stupida, ma sto entrando ora in questo magico mondo e sono ancora un po’ spaesata.
    Grazie!

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      A mio avviso rilevano tutti i beni strumentali utilizzati nell’ambito dell’attività professionale o d’impresa anche se apportati direttamente e successivamente all’acquisizione della partita iva allo stesso modo in cui rilevano i beni acquisiti in comodato d’uso gratuito. Il valore da considerare è quello determinato ai sensi dell’art. 9 del Tuir (“Per valore normale, salvo quanto stabilito nel comma 4 per i beni ivi considerati, si intende il prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui i beni o servizi sono stati acquisiti o prestati, e, in mancanza, nel tempo e nel luogo piu’ prossimi”)

  113. michele ha detto:

    Buonasera professionista che nell’anno 2015 non ho superato i 30.000 euro di ricavi, nel 2016 ho emesso compenso occasionale per 4.000 euro posso optare per regime forfettario.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      I compensi occasionali non rilevano ai fini del requisito dei 5000 euro per costi sostenuti come lavoro dipendente, lavoro accessorio, co.co.pro., associazione in partecipazione e compensi a familiari.

  114. ausilia ha detto:

    Buona sera,
    sono un ingegnere che nel 2015 non ha effettuato ricavi e ha beni strumentali per euro 19.000. Si chiede se rientra nel regime forfettario e dove indicare di apprtenere a tale regime.
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Può aderire nel regime forfettario nel 2016 comunicandolo nell’ultima dichiarazione iva presentata con il regime iva ordinario barrando il campo VA14. Inoltre dovrà effettuare la rettifica dell’iva per quei beni strumentali acquistati negli ultimi 5 anni e per cui si è detratta l’iva.

  115. Sabrina ha detto:

    Salve, sono una psicologa e lavoro attualmente in una pubblica amministrazione, assunta come psicologa. Sto valutando di chiedere un part time per poter svolgere libera professione. Potrei rientrare nel regime forfettario o l’attività si configurerebbe come proseguimento di ciò che faccio come dipendente e dunque esclusa dal regime agevolato? Grazie anticipatamente per la risposta!

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      È stato chiarito che si ha prosecuzione di attività quando si verificano determinate condizioni tra cui la stessa struttura organizzativa, la stessa clientela. Nel suo caso non sembrano verificarsi queste situazioni.

  116. Ferdinando ha detto:

    Salve dottore. Le chiedo gentilmente di rispondermi ad un quesito. Sono ing e faccio il direttore dei lavori in condomini che hanno fatto la detrazione fiscale sui lavori. Al pagamento della fattura la banca opera una ritenuta dell’8% che trovo sul conto. Come recupero quei soldi dato che nel forfettario non dovrebbe essere operata? Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      A tale proposito si rammenta che la possibilità di recupero delle ritenute, riconosciuta dall’Agenzia delle Entrate nell’ambito della Risoluzione 5.7.2013, n.47/E alla ritenuta operata dalle banche sui bonifici accreditati a favore dei contribuenti minimi in relazione a lavori per i quali il disponente usufruisce della detrazione del 36%-50% o 55%, è stata successivamente estesa a tutte le ritenute con la Risoluzione 5.8.2013, n.55/E.

  117. Jimy ha detto:

    Buonasera,
    Posseggo partita iva e a seguito del abilitazione di avvocato devo modificare il codice ateco (oltre che la cassa di previdenza) volevo sapere se queste modifiche mi faranno perdere le agevolazioni del forfettario.
    Grazie

  118. michele ha detto:

    Buon giorno dottore vorrei porle questo quesito:
    Anno 2015 professionista avvocato fatturato sotto i 30,000 euro, nel 2016 ho dovuto pagare collaboratore occasionale per lavoro prodotto negli anni precedenti quindi emesso ricevuta con ritenuta d’acconto posso accedere al regime forfettario la ringrazio anticipatamente le auguro buona giornata e buon lavoro.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Tra i requisiti di accesso al regime forfettario c’e’ il non aver sostenuto nell’anno precedente spese non superiori ai 5000 euro lordi per lavoro dipendente, co.co.pro., lavoro accessorio, associazione in partecipazione, lavoro prestato dai familiari dell’imprenditore ex art.60 tuir. A tal fine non rileva la presenza di redditi di lavoro autonomo o d’impresa occasionali ex art. 67, del Tuir.

  119. Marinella ha detto:

    ho un’attività commerciale ma mi domando: i canoni di affitto sono da inserire o no? chi dice si chi dice no

  120. Pasquale ha detto:

    Salve Dott. Volevo sapere cosa posso scaricare nel regime forfetario? ?
    Esempio figlio moglie a carico …..acquisti….INPS ….ecc ecc. …
    Grazie

  121. Giuseppe ha detto:

    Salve Dott. come richiedere all’INPS la riduzione del 35% per il versamento dei contributi per l’anno 2016 entro il 28/02/2016? Grazie

  122. Pasquale ha detto:

    Scusatemi ma volevo sapere se devo inserire sulla fattura INPS ivs o posso decidere di non metterlo o se è obbligatorio o posso pagarlo tramite F 24? Grazie mille e buona serata

  123. Gio ha detto:

    Buongiorno, sono un geometra e ho lavorato per diversi anni presso uno studio tecnico (geologo) con contratto a progetto come disegnatore. Quest’anno, per non perdere il lavoro, sono stato “costretto” ad iscrivermi al collegio dei geometri e ad aprire partita iva entrando nel nuovo regime dei minimi, dopo aver firmato la rescissione consensuale del precedente contratto.
    Ovviamente lavorerò ancora per lo stesso studio, quindi le mie fatture verranno emesse quasi ed esclusivamente ad un solo committente. E’ una cosa fattibile oppure si rischia qualcosa?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La riforma del lavoro Fornero colpisce il contratto di prestazione d’opera reso da titolari di partita Iva. Se il professionista lavora per 8 mesi in regime di monocommittenza con un datore di lavoro scatta la presunzione di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa con tutte le conseguenze, anche previdenziali. Possibile anche la trasformazione in un rapporto di tipo subordinato a tempo indeterminato se manca il progetto. Le disposizioni non riguardano le professioni per cui esiste un Albo professionale o per quelle ad alto contenuto tecnico e specialistico.

  124. pina ha detto:

    i ricavi che bisogna confrontare con i minimali per il forfettario bisogna considerarli al netto dell’iva ? quindi va considerato il VE dell’iva?

    grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Vanno considerati i ricavi al netto dell’iva in base al criterio di determinazione del reddito. Il criterio di determinazione del reddito può essere per cassa (professionisti) o competenza (imprese).

  125. luciana margari ha detto:

    Buongiorno vorrei porLe un quesito: sono contribuente minimo dal 2011 anno in cui ho aperto la mia ditta individuale di restauro. Sono trascorsi i cinque anni ma io ne ho 32. Posso rimanere nel vecchio regime o devo passare al nuovo forfetario? Che vantaggi avrei dal nuovo regime? Grazie

  126. riccio mario ha detto:

    Buongiorno,vorrei sapere se un giovane avvocato (mio figli)che nel 2015 ha emesso 2 fatture per prestazioni occasionali( € 1200) e socio non partecipante di una ditta di trasporti ,chiusa a dicembre 2015 , possiede i requisiti per aprire una partita iva come start up.
    Ringrazio anticipatamente per la risposta che gentilmente lei mi vorrà dare.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La circostanza di aver svolto nell’anno precedente attività occasionale non impedisce l’accesso al regime ne tantomeno comporta mera prosecuzione ai fini dell’agevolazione start-up. Per ciò che riguarda la partecipazione in società la circolare 59/e del 2001, trattando l’argomento del regime delle nuove iniziative produttive, ha chiarito che la qualità di socio in società di persone o di capitali non è di per se causa ostativa del regime agevolato infatti occorre far riferimento all’effettivo esercizio dell’attività d’impresa o di lavoro autonomo svolta in concreto dal socio. Pertanto se il soggetto è stato ad esempio socio accomandante di sas o socio di srl può ugualmente fruire del regime agevolato start-up purchè non abbia svolto nei tre anni precedenti attività di gestione.

  127. Hermann ha detto:

    Buongiorno, sono un artigiano da moltissimi anni, ho un reddito sotto i 30000 euro e vorrei entrare nel nuovo regime forfettario le mie domande sono: dovro’ pagare il 15% sul reddito imponibile o il 5% ?
    Le ricevute fiscali dovranno portare il solo importo imponibile senza iva ?
    Per i conteggi sara’ da sommare tutti gli importi imponibili e su quelli calcolare la percentuale? ( mi pare che si possa detrarre dalla cifra imp la somma totale INPS )
    La ringrazio anticipatamente per le risposte che potrà darmi

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      L’agevolazione del 5% è riservata a coloro che hanno iniziato l’attività nel 2015 e successivi sempre che siano presenti tutti gli altri requisiti. I documenti di incasso non devono in alcun modo indicare l’iva e devono riportare l’annotazione di legge. Per il calcolo si considera il totale dei ricavi incassati e si applica il relativo coefficente di redditivita’ e successivamente si detraggono i contributi previdenziali. Sull’importo ottenuto si calcola l’imposta.

  128. Marco Aureli ha detto:

    Posso aderire al regime forfettario se nel 2015 ho reddito da pensione di 28000 € + reddito da lavoro occasionale per 4500 €,fermo restando gli altri requisiti richiesti?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Non è chiara la natura del lavoro occasionale. Se rientra tra i redditi di lavoro dipendente o assimilati allora si trova nella situazione per cui avendo superato i 30000 di reddito complessivo da dipendente/pensione non puo’ accedere al regime agevolato dei forfettari.

      • Marco Aureli ha detto:

        Grazie.Preciso chi il lavoro occasionale riguarda una docenza e un coordinamento di un corso di formazione per adulti. Sul contratto è riportato il seguente articolo “Il presente incarico ha natura di lavoro libero professionale, ed è regolato, per quanto ivi non espressamente previsto, dagli artt.2222 e seguenti del CC e dalle leggi speciali in materia”.

        • Marco Aureli ha detto:

          Preciso ancora che per questi incarichi di docenza ho rilasciato ricevuta su cui è stata applicata una R.C. Del 20%. In questo caso è da ritenersi reddito assimilabile a lavoro dipendente? Grazie

  129. daniele ha detto:

    Buongiorno dott. Taratufolo,
    vorrei chiedere la seguente informazione:
    da diversi anni sono assunto a tempo indeterminato come infermiere e nel 2009 ho aperto anche partita iva, sempre per attività da infermiere (per prestazioni fuori dalla mia struttura) e mi sono avvalso del regime dei minimi, fino all’anno 2013.
    Dall’anno 2014, passati cioè 5 anni dall’apertura della partita iva in regime dei minimi, sono passato al regime iva ordinario (perchè ho più di 35 anni).
    Nel 2015 ho applicato ancora il regime ordinario, poichè l’attività da dipendente nel 2014 era prevalente rispetto a quella da lavoro autonomo (circa 28.000 a 12.000).
    Ora, per il 2016, ferme restando le condizioni economiche dello scorso anno 2015, uguali a quelle dell’anno 2014 (ovvero un reddito di circa 28.000 come lavoratore dipendente e circa 12.000 come lavoratore autonomo), posso accedere al regime forfettario per le prestazioni effettuate come lavoratore autonomo?
    Eventualmente, per le fatture emesse nell’anno 2015 ma non incassate al 31.12.2015 e che incasserò nel 2016, come mi devo comportare?
    La ringrazio per la disponibilità

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Nel 2016 si trova nella condizione di poter applicare il forfettario in quanto la legge di stabilità ha eliminato il concetto della prevalenza dell’attività e introducendo il requisito dei 30000 per reddito dipendente/pensione. Le fatture emesse nel 2015 ma incassate nel 2016 faranno parte del reddito 2016 facendo attenzione di comunicare al committente di non operare la ritenuta d’acconto.

  130. Rocco Cacciacarne ha detto:

    Ho un dubbio atroce: sono pensionato e titolare di P.I. come libero professionista. Quesito: posso aderire, nel 2016, al regime forfettario avendo avuto nel 2015 un reddito da libera professione sotto la soglia prescritta o debbo riferirmi, per accedere a detti benefici, alla somma di tutti e due i redditi percepiti, cioè quelli da pensione e quelli liberi professionali? Sono in pensione da ottobre 2002 e ho aperto la P.I. nel gennaio 2013.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il reddito di lavoro dipendente/pensione rileva solo per la verifica del requisito di permanenza/accesso al regime forfettario. Infatti è previsto che non bisogna aver precepito nell’anno precedente redditi lordi dipendente/pensione di 30.000 euro.

  131. Flavia ha detto:

    Buongiorno, vorrei un chiarimento in merito alla mia situazione. A gennaio 2016 sono scaduti i 5 anni da quando ho aderito al vecchio regime dei minimi. Visto che non ho ancora compiuto i 35 anni di età, posso continuare ad usufruire del vecchio regime dei minimi? Se si c’è qualche circolare dell’Agenzia delle Entrate che chiarisca questa possibilità?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Riporto testualmente il comma 88 dell’art. 1 Legge 190/2014 che ha istituito il regime forfettario :
      “88. I soggetti che nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre
      2014 si avvalgono del regime fiscale di vantaggio di cui all’articolo
      27, commi 1 e 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito,
      con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, possono
      continuare ad avvalersene per il periodo che residua al completamento
      del quinquennio agevolato e comunque fino al compimento del
      trentacinquesimo anno di eta’.”

  132. michele ha detto:

    Buon giorno dott.Taratufolo Massimo, volevo porle una domanda per un professionista che si trova nei parametri per poter passare al regime forfettario, anche se nel 2016 ha avuto una collaborazione occasionale di circa 4.000,00 bisogna fare qualche comunicazione all’agenzia delle entrate per comunicare il passaggio al regime forfettario,altra domanda avendo avuto la collaborazione occasionale anche se nel regime forfettario dovrà fare l’anno 2016 modello 770 e certificazione unica, la rigrazio le auguro buon lavoro.

  133. Marinella ha detto:

    riguardo le fatture emesse vedendo quella sopra:

    Imponibile prestazione: 100,00 euro Contributo INPS 4% ex. Art. 2 c. 26 L. 335/95: 4,00 euro

    a me hanno detto di non inserire più IMPONIBILE ma totale fattura e della dicituta INPS anche non capisco il perchè, io ho un’attività commerciale da artigiana ma di questa dicitura non capisco il perchè vada messa in quanto faccio di solito fatture per fotocopie o servizi tipografici
    GRAZIE

  134. Luca ha detto:

    Buon giorno dott.Taratufolo Massimo, vorrei, se possibile un chiarimento. Sono un lavoratore dipendente che ha ricevuto nell’anno 2015 compensi lordi inferiori a 30.000 euro. Nel 2016 vorrei aderire al regime forfettario per una seconda attività. A fine 2016, per restare nel regime forfettario devo fare il cumulo dei due redditi? Quello da lavoro dipendente piu’ quello derivante dalla seconda attività e non superare con la somma i 30.000 euro oppure devo considerarli separati (considerando 30.000 euro per il lavoro dipendente e 30.000 euro per l’altra attività) visto che sono due tipologie di reddito diverse???? Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il reddito di lavoro dipendente/pensione rileva solo per la verifica del requisito di permanenza/accesso al regime forfettario. Infatti è previsto che non bisogna aver precepito nell’anno precedente il reddito lordo dipendente/pensione di 30.000 euro.

  135. Paola ha detto:

    Dott. Taratufolo buongiorno. Sono un artigiano ed ho aderito al regime forfetario nel 2015. Attualmente rispetto tutti i requisiti per il regime forfetario 2016. Tuttavia ho due dubbi: il primo riguarda lo sconto del 35% sui contributi minimali 2016, lo stesso risulta automatico facendo richiesta di adesione al regime tramite il sito inps o bisogna procedere ad un’ulteriore domanda successiva?
    Il secondo dubbio riguarda la modalità di versamento dei contributi sul reddito effettivo del 2015. Inizialmente si diceva che andavano versati secondo le modalità previste per le imposte dirette (saldo 2015 ed acconti 2016)in sede di unico 2016. Attualmente, con la soppressione del vecchio regime forfetario 2015 e l’introduzione del nuovo per il 2016, immagino che in sede di unico andranno versati solo i contributi relativi al 2015 in quanto per quelli per il 2016 sono state reintrodotte le consuete scadenze di maggio, agosto, novembre e febbraio.
    Può delucidarmi su questi due aspetti? La ringrazio in anticipo

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      E’ corretta la sua interpretazione. Così per l’anno 2015 determina e versa i contributi inps in Unico/2016 con possibilità di dilazione. Per l’anno 2016 (a partire da maggio) avrà a disposizione nel suo cassetto previdenziale i versamenti Inps trimestrali che saranno ridotti o meno se avrà effettuato la comunicazione di riduzione entro il 28-02-2016. La comunicazione dovrà essere inviata telematicamente attraverso le funzioni del cassetto previdenziale.

  136. Umberto ha detto:

    Buongiorno,
    il mio collega architetto è passato nel 2016 al regime forfettario dopo aver terminato il regime dei minimi nel 2015. Quest’anno il suo commercialista sostiene che non può più scaricare le spese ad es. per acquisto computer, cosa che invece poteva fare nel regime dei minimi. E’ corretta questa affermazione?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il regime Forfettario prevede la determinazione del reddito applicando il coefficente di redditività,relativo all’attività esercitata, direttamente sui ricavi/compensi percepiti nell’anno. Il concetto è proprio quello che il coefficente di redditività applicato va ad abbattere i ricavi compensando forfettariamente i costi che sono stati sostenuti e che non rilevano direttamente nella determinazione del reddito. Quindi a nulla rilevano i costi sostenuti per acquisti e spese anche di beni strumentali.

      • Umberto ha detto:

        La ringrazio per la risposta.
        Nel regime dei minimi (5%) era invece lecito scaricare le spese per acquisto beni strumentali?

  137. Carlo ha detto:

    Gentile dott. Taratufolo,
    in merito alle nuove attività 2016 ed in particolare alla seguente frase riportata nel testo:
    “l’attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui tale attività costituisca un periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio dell’arte/professione”,
    sto personalmente svolgendo attività di collaborazione occasionale autonoma tramite ritenuta d’acconto fino al 31 marzo 2016.
    Potrò accedere al regime forfetario ed alla aliquota del 5% per i primi 5 anni di attività?
    Grazie per l’ottimo articolo e per la gentile disponibilità.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Non rileva affatto l’attività occasionale svolta in precedenza ai fini del presupposto della “mera prosecuzione”, quindi può accedere tranquillamente al regime forfettario agevolato start-up al 5%.

  138. CARLA ha detto:

    BUONASERA
    VORREI SAPERE SE UNA DITTA INDIVIDUALE CHE ESERCITA ATTIVITA’ DI TABACCHI PUO’ ADERIRE AL REGIME FORFETTARIO OPPURE RIENTRA TRA QUELLE ESCLUSE

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Tra i requisiti di accesso vi è l’esercizio di attività che rientrano nei regimi speciali iva e purtroppo i Monopoli rientrano proprio tra le attività con regimw speciale evquindi non è applicabile il regime forfetario.

  139. Claudio Storini ha detto:

    Buonasera,
    Innanzitutto grazie per il servizio.
    Quest’anno avrei la possibilità di aprire la p.iva come consulente scientifico (senza iscrizione a nessun albo), usufruendo del regime forfettario, se ho capito bene con aliquota al 5%. Inoltre non mi è chiaro se i versamenti alla gestione separata inps per il 27% sono obbligatori o sarei esentato, in quanto nuova attività.
    Grazie ancora.

  140. Micaela ha detto:

    Buongiorno.
    Nel 2015 o emesso avvisi di fattura in contabilità semplificata che non mi sono stati ancora saldati. Adesso sono passata al regime forfettario esente da iva e ritenuta d’acconto.
    Come mi devo comportare nel caso in cui vengano pagati gli avvisi di fattura e versata la ritenuta d’acconto? C’è la possibilità di recuperarla in qualche modo?
    Grazie.

  141. Loredana ha detto:

    Avrei bisogno di chiarimenti: – il limite di 20.000 euro relativo ai beni strumentali, è annuale o fa riferimento al totale dei beni in carico dall’inizio dell’attività?
    Grazie
    Saluti

  142. michele ha detto:

    buona sera dottore tra le cause di esclusione al regime forfettario ho letto che il professionista nn deve essere sostituto d’imposta, quindi anche se ho cmq i parametri per rientrare nel regime siccome nel 2016 ho dato compensi occasionali nn posso optare per regime forfettario??? grazie per la risposta buon lavoro

  143. Francesco ha detto:

    Salve dottore, mi sembra di capire che nel regime forfettario l’importo da corrispondere allo stato viene calcolato sul 40% del fatturato quindi nel caso di un fatturato di euro 20.000,00 l’importo da versare si ottiene in questo modo:
    20.000,00 : 40% = 8000,00 Euro
    8000,00 : 15 % = 1200,00 Euro
    Importo da versare sarà 1200,00
    Nel caso in cui si è speso per un’assunzione di un dipendente euro 4800,00 (lordi) queste spese potranno essere detratte oppure, come per le altre, non verranno considerate?
    Grazie

  144. michele ha detto:

    buongiorno dottore tra le cause di esclusione al regime forfettario ho letto che il professionista non deve essere sostituto d’imposta , quindi anche se ho cmq i requisiti per poter fare il regime forfettario non posso farlo in quanto nell’anno 2016 mi sono avvalso di una collaborazione occasione quindi ho fatto ritenuta posso avere una risposta grazie anche perchè non avendo considerato quest’aspetto ho fatto una fattura elettronica con dicitura regime forfettario, grazie della vostra risposta buon lavoro

  145. Luciano ha detto:

    Buon giorno dott., vorrei, se possibile una sua valutazione sulla convenienza o meno del Regime Forfettario rispetto a quello Ordinario. Sono un Ingegnere che ha ricevuto nell’anno 2015 compensi lordi inferiori a 30.000 euro per cui con tutti i requisiti per aderire al nuovo regime. Da Novembre 2015 sto effettuando lavori di ristrutturazione nell’immobile di proprietà con pagamenti effettuati tramite bonifici al fine di portare in detrazione il 50% delle spese, nel contempo è stato stipulato un mutuo per ristrutturazione per i quali pensavo di portare in detrazione gli interessi passivi. Visto le novità introdotte mi trovo in confusione non riuscendo a capire quale possa essere la scelta migliore. Può delucidarmi su questi aspetti? e fornire una sua valutazione di massima? La ringrazio in anticipo.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Con il regime forfettario, come avrà appreso, perderebbe qualsiasi detrazione Irpef di ogni natura (lavoro autonomo, familiari a carico, interessi mutui, spese mediche, ristrutturazioni edilizie etc.).

  146. Marco ha detto:

    Buonasera,

    ho il figlio di un cliente che è socio nella cooperativa del padre che opera nel settore edilizio.
    Il ragazzo percepisce un compenso come socio lavoratore, vorrebbe aprire la partita IVA in quanto geometra.
    Può avvalersi del regime forfettario?
    A mio avviso si in quanto la cooperativa non rientra nei casi di preclusione.
    Grazie e buon lavoro

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il reddito che produce dalla cooperativa ha la natura di lavoro dipendente e quindi se nell’anno precedente tale reddito non ha superato i 30.000 sicuramente può accedere come start-up nel regime forfettario avviando l’attività nel 2016.

  147. Sabato ha detto:

    Buonasera,
    nel 2015 ho iniziato l’attività di agrotecnico (fatturato superiore ai 40.000) e pertanto il 2015 sono stato nel regime ordinario (IVA etc…) posso quest’anno optare per il forfettario (15%) presumendo che il mio fatturato sarà inferiore ai 30.000 e rispetterò gli altri requisti di accesso? Se poi nel 2017 supererò il fatturato cosa mi succederebbe?
    grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Pe il limite dei 30000 euro relativo alla sua attività profesisonale, si fa riferimento ai ricavi percepiti o ai compensi incassati nell’anno precedente. Quindi se nel 2015 ha INCASSATO compensi oltre i 30000 nel 2016 non puo’ accedere al Forfettario.

      • Sabato ha detto:

        Cioè quindi anche quest’anno, che sono sicuro di stare sotto i 30.000, anzi in verità sotto i 20.000, devo fatturare con IVA e ritenuta?

        Non dovrei naturalmente essere nel forfettario?

  148. Giuseppe ha detto:

    Salve,
    sono un professionista iscritto all’albo dal 2014 (regime dei minimi 5%) fatturato annuo presunto circa 15.000 euro e costi presunti circa 3000 euro annui (tra spese varie e il 50% della polizze e bollo auto) + circa 2000 euro di contributi previdenziali se opto per il regime forfettario potrei avere vantaggi?

    Inoltre, i circa 2000 euro di contributi previdenziali andrebbero dedotti dai 15000 di partenza o dal 78% dei 15000?

    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Le consiglio di rimanere nel regime dei minimi fino a scadenza considerando che così potrà applicare la tassazione del reddito al 5% in luogo del 15%.

      • giuseppe ha detto:

        Ma leggendo l’articolo mi sembra di capire che potrei mantenere il 5% comuqnue per 5 anni dall’inizio dei minimi quindi 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 anche se passo al forfettario o mi sbaglio?

  149. Roberto ha detto:

    Buonasera Dr. Taratufolo, sono un agente di commercio – cod. attività 461101 – fatturo ogni anno per provvigioni a due ditte tedesche per mie vendite dei loro prodotti in Italia e ho le condizioni per entrare nel nuovo regime forfetario 2016. Dovrò continuare ad effettuare la dichiarazione Intrastat (trimestrale) ? Grazie.

  150. Flavia ha detto:

    Gent.mo Dottore buonasera,
    sono una professionista da sempre in regime ordinario (dal 1984) e che effettua versamenti liquidazione IVA mensilmente. Nell’anno in corso ho già emesso delle fatture ed ho liquidato già l’IVA del mese di gennaio. sono venuta a conoscenza solamente ora del nuovo regime: avendone tutti i requisiti, posso aderirvi ora? Che procedura dovrei seguire? In caso contrario a quali adempimenti dovrei attenermi?
    La ringrazio infinitamente.
    Buona serata.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 7 del 28/01/2008 ha chiarito (con riferimento del regime dei minimi) che nel caso di emissione per errore di una fattura con Iva, i contribuenti che intendono applicare il nuovo regime potranno effettuare le opportune rettifiche dei documenti emessi con addebito dell’iva (Nota di Variazione o Nota di Credito) . Per converso, soltanto se contestualemnte all’emissione della fattura con addebito dell’imposta il contribuente abbia anche eservitato il diritto alla detrazione e proceduto alle liquidazioni periodich del tributo, il comportamento potrà essere considerato inequivocabilmente espressivo dell’opzione per il regime ordinario. Forse e sottolineo forse rimarrebbe ancora aperta la possibilità della correzione del tributo iva versato con F24 avvalendosi del servizio Civis accessibile da Fisconline o Entratel.

  151. Giovanni ha detto:

    Salve, con il

    DISEGNO DI LEGGE del 28/01/2016
    Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato

    si potranno detrarre alcune spese anche per chi è in regime forfettario. Mi pare abbastanza penalizzante e ingiusto che per uno psicologo libero professionista non si possano detrarre affitti dello studio professionale e la formazione continua (che è obbligatoria).

    Grazie
    Giovanni

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il regime Forfettario non prevede nessuna deduzione di spesa se non per quella sostenuta per la previdenza. Se reputa più conveniente invece la determinazione del Reddito nei modi ordinari (Compensi-Spese inerenti) allora può optare per il Regime Ordinario dell’Iva e delle II.DD.

  152. Roberto ha detto:

    Dr. Taratufolo, grazie per la sua risposta per l’Intrastat del 26/02 (12:47)però nell’articolo leggo:

    Dicitura fattura per cessioni intracomunitarie: il contribuente forfettario italiano che effettua prestazioni di servizi generiche ai sensi dell’art. 7-ter del D.P.R. n. 633/1972, nei confronti di soggetti passivi IVA con residenza in un altro Paese UE, non effettua un’operazione intracomunitaria bensì un’operazione interna senza diritto di rivalsa. . . . Inoltre, in caso di cessioni intra, il contribuente forfetario non deve presentare il modello Intrastat di beni o servizi.

    Avendo letto questo (le mie fatture si sono sempre riferite all’art.7-ter del DPR n.633/1972 per cessione di servizi pagati per provvigioni) mi ero illuso di non essere più obbligato ad emettere l’Intrastat trimestrale col forfetario 2016. Quindi lei conferma che devo continuare a fare l’Intrastat ? Grazie.

  153. GIUSEPPE ha detto:

    Salve Gentilissimo Dottor Taratufolo, mi chiamo Giuseppe Ranieri e le volevo domandare ma per coloro i quali hanno le rimanenze al 31.12.2015 possono passare al regime forfettario lo stesso oppure no. Mi faccia sapere se e’ possibile. La ringrazio anticipatamente.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      È possibile operando la rettifica dell iva portata in detrazione sugli acquisti relativi alle rimanenze di magazzino im giacenza al 31/12. L’iva a debito andra’ versata con l’iva annuale 2015 con le possibilità di rateizzazione.

  154. ENRICO ha detto:

    Salve, mi sono iscritto al regime forfettario 2016 come artigiano edile (cod.ateco 43 tetto max 25.000€), ho i requisiti richiesti, ma volevo sapere grosso modo quanto si paga all’anno di contributi INPS ridotti al 35% e quanto di INAIL, supponendo un ricavo annuo di 20.000€.
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Per i contributi inps se chiede la riduzione paga i fissi per circa 2300 all’anno suddivisi in 4 rate trimestrali entro il mininale di reddito che per il 2016 e’ stato fissato dall’inps per circa 15600. Oltre il minimale sulla parte eccedente di reddito versa circa il 23% di inps ridotto del 35% sempre se è stata richiesta. I versamenti contributivi in eccedenza andranno versati a saldo e in acconto con le imposte della dichiarazione dei redditi. Per ciò che riguarda il versamento del premio Inail non è prevista nessuna agevolazione per il regime Forfettario quindi versa applicando il tasso determinato annualmente dall’Inail considerando il rischio

  155. Sebastiano ha detto:

    Salve, ringraziandola anticipatamente, vorrei chiederle quanto segue:
    – ho aperto partita iva nel 2011 optando dal 2012 per il regime dei minimi. Nel 2014 ho superato il fatturato di € 30000 per cui nel 2015 sono rientrato nel regime ordinario, superando anche per il 2015 i € 40000 di fatturato. Motivo per cui nel 2016 le mie fatture sono da regime ordinario (ritenuta, iva, etc.) Nel caso in cui nel 2016 non dovessi superare il limite dei 30000, rispettando anche gli altri requisiti previsti, dal 2017 potrei rientrare nel regime forfettario?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Certo che si, infatti il regime ordinario nel 2016 lo applica per obbligo e non per opzione. Solo in quest’ultimo caso ne sarebbe vincolato per tre anni

      • Sebastiano ha detto:

        Grazie mille…a questo punto non so cosa augurarmi :-))

        • massimiliano ha detto:

          Buongiorno
          Esercito la professione di architetto iscritto al relativo albo; inoltre svolgo una seconda attività marginale di procacciatori di affari:
          Volume di affari 2015 come professionista € 15.676,00 come procacciatore € 8.281,00 totale € 23.900,00. Posso rientrare nel regime forfettario?
          Grazie.

          • Taratufolo Massimo ha detto:

            Certamente può applicare il forfettario. Nel caso di esercizio di più attività, al fine della verifica del limite dei ricavi dell’anno precedente, si considera l’attività che ha come limite l’importo piu’ alto a prescindere dal reale conseguimento dei ricavi.

  156. Federico ha detto:

    Egregio Dottore, nel paragrafo “Tempistiche per la scelta”, riferendosi all’applicazione del regime forfettario viene detto:

    “Tale decisione può essere invece assunta “di fatto” anche in un momento successivo per i contribuenti non obbligati all’emissione della fattura.”

    Per un commerciante al dettaglio che voglia passare adesso al regime agevolato, come si esplicita questa scelta “di fatto”? Il giornale di fondo del registratore di cassa non riporta l’addebito dell’Iva?

    La ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrà fornirmi.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Mi scuso per il ritardo, ma il sistema mi segnalava l’intervento come spam. Riguardo al suo quesito, la normativa non parla di adeguare i registratori fiscali.

      • Federico ha detto:

        Buongiorno dottore, non c’è assolutamente bisogno di scusarsi, anzi sono io che la ringrazio nuovamente per il tempo che ci dedica.

        Mi aveva fatto sorgere qualche dubbio quel “di fatto” virgolettato, non capivo a cosa si riferisse e, visto che si parlava di contribuenti non obbligati all’emissione di fattura, ho immaginato ci fosse qualcosa da fare sul registratore di cassa.

        Quindi nel mio caso (commerciante al dettaglio che emette solo scontrini fiscali, che rientra nei requisiti del regime forfettario), dal 2016 mi basta direttamente operare secondo le disposizioni del nuovo regime?

  157. mario ha detto:

    Buongiorno ho esercitato dal 2008 al 2014 la professioniione di agente finanziario con partita IVA ordinaria poi per problemi personali ho dovuto chiuderla. quest’anno Avendo la possibilita’ di prendere un nuovo mandato posso aprire la nuova partita Iva con regime forfettario? dato che negli ultimi 3 anni di attivita’ non ho superato i 15 000 euro di fatturato?
    Grazie per la disponibilita’.

  158. Marco ha detto:

    Buongiorno,
    sono un lavoratore in mobilità e vorrei aprire una partita iva per fare il commerciante al dettaglio. Nel caso in cui scelgo il sistema forfettario e compro merce per 30000 euro e la rivendo a 60000 euro ho dei ricavi di 30000 euro e quindi posso stare nel limite oppure per ricavi e compensi si intende il valore di incasso dei 60000 euro? Mi scuso anticipatamente per la mia ignoranza ma non ho capito il significato di ricavo. Grazie

  159. Gaetano ha detto:

    Salve a tutti. Io sto andando in confusione sul problema dei requisiti per accedere al regime forfettario del 2016.
    Sono un libero prefessionista (geometra) e fino al 2015 ho continuato con il regime ordinario nonostante i miei compensi fossero da due anni sempre sotto i 15000 euro. Ora parlando con un mio amico commercialista mi ha comunicato che non posso aderire al regime forfettario 2016, in quanto io “naturalmente” stavo ai minimi e non avendo aderito nel 2015, sono “costretto” a stare nell’ordinario per tre anni. Scusatemi tanto, ma è vera questa cosa, o alcuni interpretano a proprio piacimento l’attuale normativa ? Grato per l’aiuto.

  160. Cinzia ha detto:

    Buongiorno, sono una professionista in regime di contabilità semplificata. Nel 2015 ho percepito ricavi per € 28.000,00 per cui posso accedere nel 2016 nel regime forfetario. Purtroppo nel 2016 ho già emesso fatture con IVA e con ritenuta d’acconto. Come posso rettificare queste fatture?
    Posso recuperare le ritenute d’acconto già versate dai miei clienti?
    La ringrazio e con l’occasione porgo distinti saluti.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se non ha ancora versato l’iva può emettere nota di credito e successiva parcella corretta. Per ciò che attiene le ritenute d’acconto operate l’Agenzia delle Entrate si è espressa con la circolare 55/E del 2013 a proposito del regime dei minimi.

  161. Matteo ha detto:

    Buongiorno dottore.
    Sono in procinto di aprire una partita IVA come artigiano sviluppo siti web.
    Fino a fine 2015 ero socio e luquidatore di una S.a.s.(cessata al 31.12.15) senza compensi e senza dividendi in quanto la società ha prodotto perdite negli ultimi 3 esercizi.

    Posso secondo la sua opinione rientrare nelle agevolazioni riservate alle start-up (quindi 5% e 35% sgravio contributivo)?

    La ringrazio in anticipo.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      E’ necessario verificare la sua qualifica di socio nella sas. Se è stato accomandante sicuramente puo’ accedere al forfettario come start-up. Infatti, per ciò che riguarda la partecipazione in società, l’Agenzia delle Entrate con la circolare 59/e del 2001, trattando l’argomento del regime delle nuove iniziative produttive, ha chiarito che la qualità di socio in società di persone o di capitali non è di per se causa ostativa del regime agevolato infatti occorre far riferimento all’effettivo esercizio dell’attività d’impresa o di lavoro autonomo svolta in concreto dal socio. Pertanto se il soggetto è stato ad esempio socio accomandante di sas o socio di srl può ugualmente fruire del regime agevolato start-up purchè non abbia svolto nei tre anni precedenti attività di gestione.

  162. emanuela ha detto:

    Buongiorno Dottore
    devo emettere fattura con regime forfettario ora a MArzo. Purtroppo, però, due fatture ( una di gennaio e una di febbraio) sono state emesse con applicazione dell’IVA secondo il mio vecchio regime.
    Come posso sanare la circostanza?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      E’ possibile emettere delle note di credito a storno fattura con iva e successivamente emettere la fattura con il regime forfettario. La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 7 del 28/01/2008 ha chiarito (con riferimento del regime dei minimi) che nel caso di emissione per errore di una fattura con Iva, i contribuenti che intendono applicare il nuovo regime potranno effettuare le opportune rettifiche dei documenti emessi con addebito dell’iva (Nota di Variazione o Nota di Credito) . Per converso, soltanto se contestualemnte all’emissione della fattura con addebito dell’imposta il contribuente abbia anche esercitato il diritto alla detrazione e proceduto alle liquidazioni periodiche del tributo, il comportamento potrà essere considerato inequivocabilmente espressivo dell’opzione per il regime ordinario.

  163. Antonio D.G. ha detto:

    Buongiorno,
    prima di tutto mi complimento per la sua professionalità perché sta dando un notevole aiuto a chi ha tanti dubbi su questo nuovo regime.
    Volevo gentilmente chiederLe se chi nel 2015 (dopo 5 anni in regime dei minimi) era in contabilità semplificata, può nel 2016 accedere al regime forfettario e se avendo solo l’affitto da considerare per il limite dei 20000 euro, va preso il valore dall’inizio dell’attività il che lo porterebbe ad uscire nel 2017 per aver superato tale limite.
    Grazie in anticipo per la sua risposta

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se soddisfa gli altri requisiti può sicuramente accedere al regime forfettario. Per ciò che riguarda il valore dei beni strumentali da prendere in considerazione ai fini del superamento dei 20.000 euro, la novità che interessa il forfettario a differenza dei minimi è che non rileva il valore degli immobili sia che essi siano di proprietà sia che siano posseduti in locazione o comodato.

  164. MICHELE ha detto:

    SALVE SONO UN PROFESSIONISTA AVVOCATO CHE HA FATTURATO MENO DI 30,000 EURO NELL’ANNO 2015 NEL 2016 HO PAGATO UNA COLLABORAZIONE OCCASIONALE POSSO OPTARE PER IL REGIME FORFETTARIO???? VISTO CHE PER IL 2017 DEVO FARE CERTIFICAZIONE DI QUESTI COMPENSI CHE HO DATO GRAZIE BUON LAVORO DOTTORE

  165. Cinzia ha detto:

    Buongiorno, sono una professionista in regime di contabilità semplificata. Nel 2015 ho percepito ricavi per € 28.000,00 per cui posso accedere nel 2016 nel regime forfetario. Purtroppo nel 2016 ho già emesso fatture con IVA e con ritenuta d’acconto. Come posso rettificare queste fatture? Posso recuperare le ritenute d’acconto già versate dai miei clienti? La ringrazio e con l’occasione porgo distinti saluti

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se non ha ancora versato l’iva può emettere nota di credito e successiva parcella corretta. Per ciò che attiene le ritenute d’acconto operate l’Agenzia delle Entrate si è espressa con la circolare 55/E del 2013 a proposito del regime dei minimi.

  166. Sofia ha detto:

    Salve,
    ho superato per anzianità’ il regime dei minimi 5% in quanto da quest’anno ho più di 35 anni. Nell’anno 2015 il mio fatturato rientrava nei requisti previsti dalla legge dei 30.000 Euro.
    Posso transitare nel nuovo regime forfettario con imposta irpef al 15%? Per il settore arte e professioni il limite di fatturato Codi ATECO è aumentato o è rimasto 15.000,00? In sostanza vorrei capire se per l’anno 2016 e per gli anni successivi posso fatturare come libera professionista fino a 30.000,00 senza applicare l’iva .
    Grazie per la Sua disponibilità.

  167. Sofia ha detto:

    ….rimanendo nel regime forfettario con imposta al 15%

  168. Marino la Torre ha detto:

    Salve,
    un dubbio: se quest’anno sono nel regime forfetario e supero i 30.000 di ricavi sarò costretto ad uscirne nel 2017. Ma se nel 2017 avrò ricavi minori di 30.000 euro potrò rientrarvi nel 2018? grazie.

  169. Manuela ha detto:

    Buongiorno sono una libera professionista che nel 2015 ha optato per il regime Forfettario in quanto negli anni precedenti avevo sempre avuto redditi inferiori a 15000€
    Nel 2015 ho sforato i 15000 ma sono rimasta nei 30000, posso continuare ad avvalersi del regime Forfettario visto l’innalzamento della soglia dei redditi
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La legge di Stabilità per il 2016 ha volutamente innalzato i limiti di ricavi per poter accedere al regime forfettario, precedentemente fissati con effetto retroattivo. Quindi può rimanere nel regime forfettario.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La legge di Stabilità per il 2016 ha volutamente innalzato i limiti dei ricavi precedentemente fissati per il regime forfettario e con effetto retroattivo. Quindi può rimanere nel regime forfettario.

  170. Corrado ha detto:

    Buongiorno, se nel 2016 il contribuente ricade naturalmente nel regime forfetario ma continua ad adottare il regime ordinario, può nel 2017 passare a quello forfetario o rimane vincolato anche nel 2017 e 2018?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il comportamento concludente del 2016 equivale all’espressione dell’opzione vincolante per tre anni. Quindi 2016-2017-2018 applica il regime ordinario e dal 2019 rieffettua la scelta.

  171. Corrado ha detto:

    Buongiorno, chi è nel regime forfetario può dedurre le spese mediche? Ha le detrazioni per i familiari e per il reddito?

  172. Catia ha detto:

    Buonasera,
    Tra qualche mese dovrei aprire p.iva come agente in attività finanziaria volevo sapere alcune informazioni
    I contributi INPS di che importo sono?
    L’aliquota della tassazione e il 5 o il 15? Mai avuto p.iva
    I’importo lordo sul quale applicare la percentuale di tassazione come si calcola?
    I contributi INPS vengono detratti dai ricavi?

    Grazie

  173. alessandro ha detto:

    Vorrei chiedere gentilmente come comportarsi nel seguente caso: professionista in semplificata con iva per cassa che scade al 31/12/2015 con alcune fatture che ancora non sono incassate per tale data.Avendo i requisiti per passare al nuovo regime forfettario, mi chiedo come comportarmi quando incasserò le fatture con iva del 2015, sia ai fini iva che per la ritenuta d’acconto.Grazie in anticipo per l’eventuale risposta.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il problema della revoca del regime iva per cassa viene trattato nella Circolare Agenzia Entrate 26.11.2012, n. 44/E e 15.2.2013, n. 1/E nella quale si evidenzia che in caso di revoca dell’opzione, il contribuente deve computare a debito nella liquidazione periodica relativa all’ultimo mese / trimestre di applicazione del regime l’ammontare dell’IVA relativa alle operazioni effettuate i cui corrispettivi non sono stati ancora incassati. Nella stessa liquidazione sarà possibile detrarre l’IVA a credito relativa agli acquisti non ancora pagati.

  174. giovanni raso ha detto:

    sono un artigiano/commerciante in pensione da circa 5 anni ma continuando a lavorare, adesso con pensione di vecchiaia pertanto con contributi diminuiti non versando più i contributi pensionistici
    la mia domanda è, entrando nel regime dei minimi dovrò pagare nuovamente per intero i contributi o continuare a pagare come adesso (esclusi quelli pensionistici)?

    grazie r.g.

    – See more at: https://www.servizicontabiliefiscaliviterbo.it/regime-forfettario-la-richiesta-di-riduzione-inps-entro-il-28-febbraio/#sthash.4fb3oiPn.dpuf

  175. DANIELE ha detto:

    SALVE, POSSO ESSERE DIPENDENTE E APRIRE LA PARTITA IVA IN REGIME FORFETTARIO SEMPRE RISPETTANDO IL REDDITO DA LAVORO DIPENDENTE DI 30000 EURO DELL ANNO SCORSO ?

  176. Giovanni ha detto:

    Buongiorno, sono il titolare di un negozio d’informatica, quest’anno avendo i requisiti sono entrato nel Regime Forfettario. A Marzo di quest’anno ho ampliato i miei servizi, offrendo i servizi di abbonamenti e ricariche telefoniche (Art. 74). Se non sbaglio queste operazioni fanno parte di Regimi Iva Speciali e sono escluse dal Regime Forfettario. Gentilmente vorrei sapere, se posso continuare ad effettuare queste operazioni per quest’anno? Incorro in qualche sanzione o non posso farlo? Nell’anno successivo automaticamente esco dal Regime Forfettario? E’ possibile uscire dal Regime Forfettario nell’anno in corso senza aspettare l’anno successivo? Grazie per il servizio che offrite.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Le operazioni per la gestione dei servizi di telefonia o servizi di documenti di trasporto rientrano tra i regimi speciali Iva di cui all’art.74 c.1 Dpr 633/72 per cui non ci si puo’ avvalere dei regimi dei Minimi o Forfettario.

      • Giovanni ha detto:

        Buonasera, ma avendo attivato i servizi successivamente all’entrata nel Regime Forfettario e non potendo uscire nell’anno in corso da tale regime, posso effettuare questi nuovi servizi (art. 74)per quest’anno? L’anno prossimo chiaramente uscirò dal regime forfettario.

        Grazie

  177. sara ha detto:

    Salve, vorrei sapere se, nel caso in cui abbia acquistato un’attività già esistente con beni strumentali e un valore dell’avviamento abbastanza alto, quest’ultimo venga considerato nel limite per i beni strumentali per l’accesso al regime forfetario o, essendo un bene immateriale, non si debba considerare.
    Grazie.

  178. Ivy ha detto:

    Salve! l’inps del nuovo forfettario in gestione separate si calcola sul redditto intero o sul reddito calcolato su coefficiente? ad. ec. 27,7 di (67%1000) o 27,7 di 1000?
    Grazie

  179. giacomo ha detto:

    Chiedo cortesemente. Nel 2016 apro una partita iva con il regime forfettario, usufruisco del 5% come aliquota agevolata perche start-up, nello stesso anno sono contemporaneamente lavoratore dipendente, il reddito di riferimento dei 30 000 per l’applicazione anche nel 2017 dello stesso regime, riguarda la somma dei due redditi . esempio reddito
    profess 2016 12000
    reddito lavor dipen 17000.
    29 000 di totale e diritto di permanenza nel regime . giusto?

    in secondo luogo , essendo già dipendente e avendo già una posizione assicurativa, l’aliquota di applicazione per la tassazione separata , è ugualmente del 27% . grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il limite dei 30.000 euro riguarda il solo reddito da lavoro dipendente percepito nell’anno precedente. L’aliquota 2016 per la Gestione separata per chi è Pensionato od iscritto ad altra forma pensionistica è del 24%.

  180. Riccardo ha detto:

    Buongiorno.
    Avrei bisogno di chiarimenti per quanto riguarda le fatture ricevute da fornitori esteri UE.
    In pratica devo farmi fare fattura come se fossi un privato e quindi senza indicazione della mia partita IVA? In questo caso non faccio comunicazione all’agenzia delle dogane e neanche devo versare l’IVA tramite F24 a meno che non superi la soglia di 10.000 euro, è corretto? Un fornitore estero mi ha fatto fattura con indicazione P.IVA e in reverse charge, come mi devo comportare?

    Mi scuso per le molte domande ma non riesco ad essere tranquillo su questo aspetto.
    La ringrazio!

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Ha inquadrato esattamente l’argomento. Ora il fatto di aver ricevuto una fattura dal fornitore estero in Reverse Charge credo che lo esponga agli adempimneti di rito, ossia versamento dell’Iva e Dichiarazione Intrastat.

  181. Daniele ha detto:

    Buongiorno Dott. Taratufolo
    devo vendere la mia autovettura usata ad un concessionario, premesso che al momento dell’acquisto della stesso ero nel regime dei minimi mentre ad oggi sono nel regime forfettario e svolgo attività di agronomo. Secondo la mia opinione dovrei emettere la fattura con la dicitura “Operazione soggetta al regime del margine ai sensi dell’art. 36 del D.l. 41/95” Secondo Lei è corretto ?
    Grazie
    Daniele

  182. Iris Göngrich ha detto:

    costo complessivo dei beni strumentali al 31.12, al lordo dell’ammortamento, non superiore a € 20.000.
    Domanda: come nel regime dei minimi questo vale per il triennio precedente o sono 20.000€ per l’anno precedente (dal 1genn. al 31.dic. dello stesso anno).

    AI fine del computo del valore dei beni strumentali non si considerano quelli di costo pari o inferiore a € 516,46
    domanda: vuoe dire che tutti beni strumentali con un valore inferiore di 516,46€ non sono ammortabile?

    Grazie per la risposta. Iris

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Per il calcolo del limite dei 20.000 euro in Beni strumentali si devono considerare tutti quelli in possesso al lordo dell’ammortamento alla data in cui si vuole transitare nel regime. Non rilevano quelli di valore non superiore ai 516,46 euro perche considerati minori.

  183. Tania ha detto:

    Buongiorno, io lavoro part time in una ditta di sanificazione, ma esercito anche la libera professione di neuropsicomotricista, nell’anno 2015 ho emesso ricevute per prestazioni occasionali entro i 5000 euro lordi. Quest’anno li superò e quindi devo aprire partita Iva. Ma i 30.000 euro da non superare, sono la somma dei vari redditi? Io percepisco come lavoro dipendente 13.000 euro l’anno. Ci rientro? E se con il regime forfetario nell”anno 2016 emetto fatture per 20.000 euro, rientro nelle regole oppure poi si fa la somma dei redditi e quindi superò i 30.000 euro? 13.000 più 20.000 somo 33.000 euro….. grazie e spero di essermi spiegata bene
    Tania

  184. Agostino P. ha detto:

    Buonasera Dottore,
    Avrei un problema.
    Sono intenzionato al regime forfettario ma avrei acquisti con l’UE di circa 13.000
    Euro.
    Per solo 3000 Euro dovrei pagare l’iva su tutto ? Ho letto bene?
    O solo integrare l’IVA dei 3000 Euro ? Perchè diversamente mi conviene fermarmi
    solo ai 10.000 e non oltre !( Non tanto chiaro )

    Poi gradirei sapere se sarebbe possibile avere un conto bancario personale che già possiedo, insieme alla ditta individuale ( invece di averne 2 con più spese)

    In attesa della Sua Risposta in merito, Le auguro una felice giornata

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      È applicabile l’art. 38, comma 5, lett. c), DL n. 331/93 ai sensi del quale non costituiscono acquisti intraUE gli acquisti effettuati da soggetti passivi “se l’ammontare complessivo degli acquisti intracomunitari e degli acquisti di cui all’articolo 40, comma 3 … effettuati nell’anno solare precedente, non ha superato 10.000 euro e fino a quando, nell’anno in corso, tale limite non è superato”.
      Di conseguenza:
      • fintanto che l’ammontare degli acquisti di beni non è superiore a € 10.000 non si ha un acquisto intraUE. In tal caso l’imposta è applicata dal cedente UE nel proprio Stato. Il contribuente forfetario non dovrà essere (preventivamente) iscritto al VIES e presentare i modd. Intra. È comunque possibile optare per l’applicazione dell’IVA in Italia;
      • in caso di superamento del limite di € 10.000 si ha un acquisto intraUE. In tal caso il contribuente forfetario dovrà:
      − essere (preventivamente) iscritto al VIES;
      − integrare la fattura ricevuta e versare la relativa IVA (entro il 16 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione) in applicazione del reverse charge;
      − presentare il mod. Intra-2 bis

  185. Valerio Mauri ha detto:

    buongiorno, dovrei aprire partita Iva. Nel 2015 sono stato socio lavoratore di una cooperativa sociale. Posso accedere al regime per le nuove imprese o ne sono escluso in quanto ho esercitato un’ attività in forma associata?

    Grazie

    Valerio

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Presumo che il rapporto di socio lavoratore nelle cooperativa sia stato inquadrato come lavoro dipendente. Quindi può aprire partita iva aderendo al nuovo regime forfettario e non avendo erercitato attività d’impresa nell’ultimo triennio può usufruire delle agevolazioni start-up con tassazione al 5%.

  186. Eros ha detto:

    Buongiorno, il mio commercialista mi ha comunicato solo oggi (30/03) la possibilità di rientrare nel nuovo regime forfettario, fermo restando però che ho già emesso delle fatture con IVA (ed in questo modo sono prossimo al raggiungimento del limite di 30.000 €). Lo stesso mi ha rassicurato dicendomi che tramite note di credito ai clienti posso restituire le IVA incassate e così da “abbassare” il mio fatturato. Vi risulta possibile questa operazione?

    Vi ringrazio per le eventuali risposte.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      E’ possibile emettere delle note di credito a storno fattura con iva e successivamente emettere la fattura con il regime forfettario. La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 7 del 28/01/2008 ha chiarito (con riferimento del regime dei minimi) che nel caso di emissione per errore di una fattura con Iva, i contribuenti che intendono applicare il nuovo regime potranno effettuare le opportune rettifiche dei documenti emessi con addebito dell’iva (Nota di Variazione o Nota di Credito) . Per converso, soltanto se contestualemnte all’emissione della fattura con addebito dell’imposta il contribuente abbia anche esercitato il diritto alla detrazione e proceduto alle liquidazioni periodiche del tributo, il comportamento potrà essere considerato inequivocabilmente espressivo dell’opzione per il regime ordinario.

  187. francesco ha detto:

    Gentile Dott. Taratufolo,
    Premesso che sono un lavoratore dipendente part-time, ho aperto la partita IVA il 01/04/2009, ho emesso l’ultima fattura il 31/01/2013 e ho chiuso la partita IVA, il 28/02/2014 (adottando per il periodo predetto, i vecchi due regimi agevolati dei minimi, rispettivamente, articolo 1, comma 100, della L. F. per il 2008 e Regime fiscale di vantaggio per l’impreditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità ex art. 27, commi 1 e 2, DL n. 98/2011).
    Come si evince da quanto descritto, di fatto, non ho esercitato attività dal 01 febb. 2013 al 28 febb. 2014. Dal 1 maggio 2016 ho l’esigenza di aprire nuovamente la partita IVA per attività che non costituisce mera prosecuzione dell’attività precedentemente esercitata. Visto che pur chiudendo la partita IVA a febb. 2014, è da oltre 3 anni, che di fatto, non esercito attività economica, posso aderire al regime forfettario usufruendo dell’aliquota ridotta del 5% oppure sarò soggetto ad un regime di tassazione al 15%?

    Grazie per la sua attenzione.
    Cordiali saluti
    Francesco

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Con riguardo alla necessità che il soggetto non abbia esercitato, nei 3 anni precedenti l’inizio della nuova attività, un’attività d’impresa / lavoro autonomo l’Agenzia. delle Entrate nella Circolare n. 10/E del 04-04-2016, ribadendo quanto chiarito nella citata Circolare n. 17/E, precisa innanzitutto che per il calcolo dei 3 anni va fatto riferimento al calendario comune. Pertanto, detto periodo temporale va individuato con riguardo alla data, e non al periodo d’imposta, a partire dalla quale si intende accedere al regime in esame.
      Esempio:
      cessazione dell’attività imprenditoriale il 31.3.2013. Qualora venga intrapresa una nuova attività dall’1.4.2016, si può accedere al nuovo regime forfetario, essendo a tale data decorsi 3 anni, determinati in base al giorno di cessazione dell’attività precedente.

  188. Roberto ha detto:

    Buonasera Dottore, sono un agente di commercio entrato quest’anno nel forfetario che vende in Italia i prodotti di due ditte tedesche. Per l’Intrastat mi ha già risposto circa l’obbligatorietà della dichiarazione.

    Ora le chiedo, sulle mie fatture che invio a queste ditte tedesche, devo scrivere anche ‘inversione contabile’? Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Le cessioni di beni effettuate da un contribuente forfetario in ambito UE, non sono considerate cessioni intraUE in considerazione del richiamo all’art. 41, comma 2-bis, DL n. 331/93 in base al quale “non costituiscono cessioni intracomunitarie … le cessioni di beni effettuate dai soggetti che applicano agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto, il regime della franchigia”. Nella fattura va indicata la dicitura “Non costituisce cessione intracomunitaria ai sensi dell’articolo 41, comma 2-bis, DL n. 331/93”. Il contribuente forfetario non dovrà essere (preventivamente) iscritto al VIES ne presentare i modd. Intra.

  189. vania ha detto:

    Buonasera,
    nell’anno 2009, mentre ero in regime dei minimi, ho acquistato un’autovettura presso una concessionaria. Nel 2016, avendo i requisiti, sono passato al regime forfettario.
    Ora, dovendo vendere l’autovettura ad una seconda concessionaria, come dovrò comportarmi con l’indicazione dell’IVA in fattura? Dovrò applicare il regime del margine o mettere la consueta dicitura di operazione effettuata ai sensi dell’art. 1 L. 190/2014?
    Grazie

  190. Francesco ha detto:

    Buongiorno Dott. Taratufolo,
    Premesso che sono un lavoratore dipendente part-time, ho aperto la partita IVA il 01/04/2009 per svolgere attività amministrativa nel settore della formazione, ho emesso l’ultima fattura il 31/01/2013 e ho chiuso la partita IVA, il 28/02/2014 (adottando per il periodo predetto, i vecchi due regimi agevolati dei minimi, rispettivamente, articolo 1, comma 100, della L. F. per il 2008 e Regime fiscale di vantaggio per l’impreditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità ex art. 27, commi 1 e 2, DL n. 98/2011).
    Come si evince da quanto descritto, di fatto, non ho esercitato attività dal 01 febb. 2013 al 28 febb. 2014.
    Dal 1 maggio 2016 ho l’esigenza di aprire nuovamente la partita IVA per attività che non costituisce mera prosecuzione dell’attività precedentemente esercitata.
    Visto che pur chiudendo la partita IVA a febb. 2014, è da oltre 3 anni, che di fatto, non esercito attività economica, posso aderire al regime forfettario usufruendo dell’aliquota ridotta del 5% oppure sarò soggetto ad un regime di tassazione al 15%?

    Grazie per la sua attenzione.
    Cordiali saluti
    Francesco

  191. Alessia ha detto:

    Buon pomeriggio volevo sapere se avete a disposizione un programma che gestisca in automatico la progressione delle fatture del nuovo regime dei minimi collegabile a più postazioni pc di studio. Grazie Alessia

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il nostro Portale Azienda girando su piattaforma Web è distaccato fisicamente dal pc e non richiede alcuna installazione software, credo che possa fare al caso suo. Per info consultare la pagina dedicata del nostro sito e qualora interessata non esiti a chiamarmi 0761-308836.

  192. Fulvia Pietrapertosa ha detto:

    Buonasera dott.re,
    sono una psicologa ed emetto fatture sanitarie “esenti IVA ai sensi dell’art. 10 DPR 26-10-1972 n°633 e successive modificazioni”. Entrando nel regime forfettario, rimane questa dicitura per l’esenzione o devo sostituirlo con “art.1 commi da 54 a 89, legge n.190/2014”?
    Ringraziandola anticipatamente, Fulvia

  193. graziano ha detto:

    Buongiorno
    Un infermiere nel 2015 ha svolto attivita’ occasionale con una coop. Nel 2016 vuole aprire la partita iva iscrivendosi all’ ENPAPI. Puo’aderire al regime forfettario come star-tup con l’aliquota del 5%.
    Grazie
    Graziano

  194. silvia miscellaneo ha detto:

    Buongiorno,
    ho aderito l’anno scorso al regime con PIVA forfetaria.
    Non riesco esattamente a capire quanto dovrò “accantonare” di fatto per il saldo della contribuzione fiscale e previdenziale.
    Ho provato a fare un calcolo e sommando percentuale INPS (2015) e imposta sostitutiva mi risulta un prelievo totale del 33,61%… è corretto?
    Posto un ricavo lordo di 10.000 euro, quanto dovrò versare?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se è iscritto alla Gestione Separata il primo anno la sua imposizione totale in percentale ammonterà al 32.72% (27.72+5). Se invece è iscritto alla gestione inps Ivs commercianti o artigiani dipende se ha richiesto la riduzione.

  195. nicoletta ha detto:

    Buonasera
    sono un medico legale con partita iva dal 2008 sempre nel regime dei minimi; nel 2017 compio 35 anni. posso continuare per il 2016 e 2017 nel
    regime nuovo forfetario.
    Grazie.

  196. Elisa Scarpanti ha detto:

    Buonasera vorrei aprire partita iva con regime startup per svolgere attività di Reperitrice per ricerche di mercato. Vorrei sapere come comportarmi rispetto ai contributi inps per il primo anno di attività: alle scadenze quale è il reddito incassato da tenere presente come base imponibile? Quello del periodo appena trascorso? Ossia a fine trimestre pagherò applicando il 27,72% sui ricavi effettivamente incassati nel trimestre appena concluso? Grazie

  197. sergio salvini ha detto:

    Buon giorno, sono un paio di giorni che cerco informazioni esaurienti on line sul regime agevolato IVA 2016, ho trovato il vostro sito molto esauriente, complimenti.
    Sono iscritto al regime agevolato Iva dal Gennaio 2016 come consulente informatico, prima ero inquadrato come collaboratore a progetto.

    Vorrei chiedervi due chiarimenti:

    Essendo il primo anno come Partita Iva come si calcolano gli anticipi dei versamenti dei contributi Inps da versare quest’anno (2016)? Immagino che non debba versare nulla, ma vorrei la vostra conferma.

    Il tetto di ricavi di 30.000 € si riferisce all’incassato ?
    Se si, posso fatturare di più ed incassare nel 2017, senza penalizzazioni ?

    Grazie.

  198. Dionisio ha detto:

    Buonasera,

    sono un professionista nel regime ordinario. Devo emettere fattura nei confronti di un regime forfettario. La fattura la emetto in modo regolare evidenziando la R.A. ed il forfettario pagherà il totale fattura oppure la emetto senza R.A. come se la emettessi ad un privato?
    E’ uno degli argomenti che non si trovano esplicitati nella legge che regola il regime. Spero possiate darmi un indicazione al riguardo.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Emette la fattura senza la ritenuta d’acconto indicando la previsione dell’articolo 1 comma 69 legge n. 190/2014. Solitamente al contribuente in regime forfettario gli si richiede il rilascio di una’autocertificazione su questo fac-simile:

      RICHIESTA DI NON APPLICAZIONE DELLA RITENUTA ALLA FONTE A TITOLO DI ACCONTO

      Il sottoscritto nato a Il
      residente a in via C.f.
      P.iva

      USUFRUENDO

      del regime fiscale forfettario di cui all’art 1 c.54-89 della legge n. 190/2014

      RICHIEDE

      la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo di acconto cosi’ come previsto dall’art. 1 comma 69 legge n. 190/2014

      FIRMA ___________________________

  199. Sabrina ha detto:

    Buongiorno, a Settembre 2015 ho aperto partita iva come psicologa scegliendo il regime dei minimi. Non avendo però emesso alcuna fattura la commercialista mi ha detto che automaticamente rientro nel regime forfettario. E’ corretto?
    grazie mille

  200. marcellino corvino ha detto:

    Un associato di un’associaizone tra professionisti, scioltà l’associazione può continuare la medesima attività in forma di lavoro autonomo e aderire al regime forfettario del 15%?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il regime forfettario non è accessibile a coloro che contemporaneamente sono soci di società di persone o di srl trasparenti ex art. 116, TUIR, nonché “soci” di associazioni professionali. Per il rispetto del requisito in esame, a differenza che nel regime dei minimi è sufficiente che la partecipazione nella società trasparente o associazione professionale venga ceduta prima dell’inizio dell’attività. Tale condizione in aggiunta poi alla prosecuzione di attività precedentemente svolta preclude di fatto la possibilità di avere le agevolazioni Start-up (5%). Per cui aderisce con il 15% di imposizione.

  201. Stefania ha detto:

    Buongiorno, per l’anno 2016 ho i requisiti per entrare del regime forfettario.
    Nel 2015 ho rimanenze di magazzino pari ad euro 20.000, devo rettificare l’iva. Chiedo devo calcolare il 22% du 20.000 quindi versare 4.400 euro
    o scorporare da 20.000 il 22% versando quindi 3.606.56?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Le rimanenze di magazzino si rilevano al netto dell’Iva. Quindi nel calcolo della rettifica deve applicare l’iva che ha scontato in fase di acquisto, senza effettuare alcuno scorporo.

  202. antonio ha detto:

    Ho un attività di vendita al dettaglio, codice attività 477835, nel 2015 ho superato il limite dei ricavi previsti per l’accesso al ex regime dei minimi L. 98/2011.
    Uscendo da tale regime potrei optare, nel 2016, per il nuovo regime forfettario previsto dalla legge L. 190/2014 tenuto conto che non ho superato nell’anno precedente i € 40.000 di ricavi?

  203. angela ha detto:

    Buonasera,
    ho aperto la partita iva come agente di commercio col regime forfettario! volevo sapere:nella dichiarazone dei redditi i costi carburante,telepass business sono detraibili??? grazie anticipatamente…a presto

  204. Andrea ha detto:

    Buongiorno,
    sono un perito industriale iscritto al collegio. Attualmente lavoro come dipendente e sarei intenzionato ad avviare l’ attività professionale, in base a quanto letto su sito le espongo i miei dubbi ?
    Se inizio l’attività in corso d’anno devo verificare il reddito percepito in proporzione ai 30000€ annui ?
    Sarebbe forse meglio partire a gennaio 2017 ?
    La tabella per professionisti indica il riferimenti del 78% su 30000 € di fatturato quindi se ho capito bene una start-up paga il 5% del 78% su un ammontare max di 30.000 €.
    Infine ultima domanda: se si parte con il regime forfettario ed in corso d’anno si supera la cifra dei 30000 si “salta” nel regime ordinario con conseguente ricalcolo di iva ecc.
    La ringrazio fin d’ora per la sua disponibilità.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il ragguaglio ad anno, per la verifica del superamento dei ricavi, va fatto solo il primo anno. E’ corretto il calcolo dell’imposta. L’eventuale superamento dei ricavi in corso d’anno comporta solo la fuoriuscita dal regime forfettario dall’anno successivo e senza dover ricalcolare l’iva come avveniva invece per il regime dei minimi nel caso del superamento dei 45.000 euro di ricavi.

  205. Renzo ha detto:

    Buongiorno,
    ho iniziato l’attività nel 2015 ed ho scelto il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità.
    Per il 2016 vorrei passare al forfetario e se non erro il par. 3.1.2. della circolare 10E/2016 lo consente.
    Quello che non mi è chiaro è cosa devo fare per compiere il passaggio.
    Basta modificare la dicitura nelle fatture? Devo modificare anche quelle già emesse? O devo fare altro?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Dal 2016 può scegliere di adottare il forfettario senza fare nessuna comunicazione ma semplicemente annotare sulle fatture/parcelle emesse di avvalersi del Regime Forfettario ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014. Se ha già emesso delle fatture dovrà sostituirle.

  206. Mario ha detto:

    Salve,
    grazie per le preziose informazioni.

    Vorrei sapere se mia moglie, avendo chiuso a febbraio 2015 la partita iva come commerciante online regime ordinario, avrebbe diritto a riaprire quest’anno la partita iva come consulente marketing e promozione codice ateco 73.11.02 con il regime dei minimi e nello specifico anche come start-up con l’abbattimento ad 1/3 dell’aliquota prevista del 15% sul reddito tassabile. Nei 2 mesi del 2015 ha fatturato pochissimo.
    Ha avuto una buona proposta di lavoro come collaborazione nel marketing e sarebbe molto bello poterla accettare riaprendo con regime forfetario.

    Vi ringrazio in anticipo per la risposta.

  207. Michele ha detto:

    Buonasera
    A novembre del 2015 lo studio di ingegneria in cui lavoravo come impiegato ha chiuso a causa del decesso del titolare. Sono rimasto di fatto senza lavoro. A gennaio ho aperto partita Iva. Posso rilevare lo studio del mio ex datore di lavoro e usufruire dell’aliquota ridotta del 5%?
    Grazie.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      E’ ovvio che rilevando lo studio del suo ex datore di lavoro in cui ha prestato attività come dipendente, ci si trovi di fronte al caso di mera prosecuzione di attività in quanto l’attività strutturalmente è una continuazione della precedente (stessa sede, stessa clientela, stesse attrezzature) e quindi non può applicare le agevolazioni start-up.

      • Michele ha detto:

        La ringrazio per la risposta.
        Le chiedo un ultimo chiarimento.
        Nel caso dovessi superare i limiti di ricavi di 30000 euro a cosa andrei in contro?
        Grazie

  208. Enrico Mandelli ha detto:

    Buongiorno, sto per firmare un contratto come consulente nel campo dell’organizzazione di vendite/marketing. Il periodo coperto dalla consulenza va da maggio a novembre 2016.Prevedo un compenso di 13500 euro piu’ il rimborso dei costi di altri 12000 euro.Fatti salvi gli altri requisiti,non avendo altri redditi/attività, posso aprive PIVA con regime forfettario? Il mio dubbio è relativo al limite di 30000 euro su base annua (anno solare o 12 mesi?) che è il requisito per accedere a questo regime. Lavorando 6 mesi i 30000 euro sono da considerarsi una proiezione o un ricavo effettivo ( se lavoro un mese a 5000 euro e poi non lavoro, questo significa che il mio ricavo su base annua è 5000*12mesi e quindi sono escluso dal regime forf.?).

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il ragguaglio ad anno, ai fini del supermaneto del limite dei ricavi, va considerato solo al momento della presa partita iva e quindi il primo anno. Mentre i successivi non va preso in considerazione.
      Esempio :
      – Partita iva presa il 01/07
      – Ricavi conseguiti dal 01/07 al 31/12 = 16.000
      In tal caso si è superato il limite dei ricavi: (16000/6)*12= 32000

      • Enrico Mandelli ha detto:

        Grazie! molto gentile.
        Ora ho un’ulteriore domanda…. Il mio compenso “sicuro” e’ di 14500 euro da maggio a dicembre. Potrei avere un premio che aggiungerebbe reddito e così supererei in proiezione annua i 30000 euro ma non e’ detto… Posso/mi conviene aprire pIva in regime forfettario e poi cambiarla in regime ordinario se superassi il tetto della proiezione annua di 30000 euro?
        Grazie ancora per la cortese risposta.

        • Francesco ha detto:

          Buongiorno, il 2016 è il mio ultimo anno di permanenza nel regime dei minimi, il prossimo anno avendo tutti i requisiti per entrare nel regime forfettario posso naturalmente adottarlo, oppure non avendolo fatto quest’anno il prossimo rientrerò obbligatoriamente in quello ordinario? Grazie.

  209. Marco ha detto:

    Salve,
    nel caso di regime forfettario per l’appunto, ma

    – appartenendo a gestione separata INPS (quindi non “artigiani e commercianti” e non “cassa professionale”)

    – con reddito accanto anche da lavoro dipendente (e relativi contributi pensionistici versati)

    la legge di stabilità 2016 (in Gazzetta da fine 2015) prevede un minimale obbligatorio per l’INPS o si paga solo sul guadagnato lordo reale?
    A me risulta che le gestione separate INPS con forfettario2016 non abbiano alcuna tassa e uscita a priori ma esclusivamente sul guadagnato reale (eventuale). Quindi se per ipotesi non ci fossero guadagni non ci sarebbero né tasse né contributi INPS

    Mi conferma?
    Grazie, cordialmente

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Confermo. Infatti la Gestione Separata dell’Inps è calcolata sul reddito e non prevede un fisso.

      • Marco ha detto:

        Grazie a maggior ragione che è una risposta di sabato 🙂

        Le posso chiedere un’ulteriore cortesia (alla quale se desidera può rispondere anche dopo le feste se preferisce insomma)?
        Volendo io maneggiare in via diretta il “corpus iuris” diciamo (perché sto ormai scoprendo che fare attività imprenditoriale vuol dire avere dimestichezza giuridica, altrimenti si è sempre in balia “interpretativa”) mi potrebbe indicare le fonti per quanto appena dice ?
        Sto infatto sbirciando (son testi lunghi e relativamente complessi per i profani) sia la LeggeStabilità2016 che la circolare 10/E del 4 aprile Ag.Entrate: trovo lì questo genere di indicazioni ? O altrove in mezzo ad abrogazioni e “s.m.i.” varie di passate leggi?
        L’impressione infatti è che “casse professionali” e “gestioni separate INPS” entrambe siano da tempo esonerate dal pagamento di un minimale previdenziale/contributivo ma per chi ha aperto da poco una p.iva questo non risulta nitido in quanto si trova spezzoni di abrogazioni o rivisitazioni di testi precedenti anche di parecchi anni, ma non sa esattamente qual è la “fonte prima” per questa sostanziale/cruciale differenza rispetto a “IVS Argigiani/Commercianti/attività d’impresa” (che invece mi pare che a seconda degli umori governativi si trovino ogni 2-3 anni con variazioni)

        Mi sono perso o sto dicendo cose anche corrette? 🙂
        Grazie dello scambio
        Marco

  210. Marco ha detto:

    altra cosa che cortesemente le domanderei riguardo al Regime Forfettario è l’interpretazione corretta del comma 55 B art.1 Legge di Stabilità 2015 (anche nelle sue s.m.i. della Legge di Stabilità 2016). Mi riferisco a:
    “nel caso di esercizio contemporaneo di attivita’
    contraddistinte da differenti codici ATECO, si assume il limite piu’
    elevato dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attivita’
    esercitate”

    Ovunque nei blog/siti dedicati infatti io trovo ripresa questa frase, ma nessuno la spiega. Vuol dire che se uno ha ad esempio p.iva con attività A (con limite 10 000 € ) e attività B (con limite 15 000 € )

    1) allora il limite è 15 000 € ?

    2) oppure il limite è 10000 per fatture concernenti l’attività A e 15 000 per quelle concernenti l’attività B (ma con un totale potenziale di 25 000 !!! )e basta sforarne una in uno dei settori di attività per esser fuori dal regime agevolato?

    3) Altre ipotesi? Ad es. come da ipotesi 1 (quindi secondo l’esempio un limite complessivo di 15 000 € ) ma in più la fatturazione deve esser separata a seconda del tipo di attività e di certo nel singolo settore di attività non può sforare il limite concernente la singola attività?

    Esiste in tutto questo il concetto di “attività prevalente” e in caso che ruolo vi svolge? Questo lo domando perché se non esiste un chiaro concetto di “attività prevalente” e delle tre ipotesi appena dette vale l’ipotesi 1 , questo vorrebbe dire che io potrei scegliermi un’attività che io so esser secondaria e che poi praticherò molto poco ma che ha una soglia limite più alta in modo da potermi agevolare con l’attività principale conferendole di sponda una soglia limite per restare nel forfettario più alta grazie all’altra attività. E’ così?
    Non esiste alcuna forma di controllo al riguardo da parte delle istituzioni per comprendere se tu hai più codici attività quali poi durante l’anno di esercizio hai effettuato? Ad es. appunto la più banale che mi viene in mente: non esiste l’obbligo di emettere fatture distinte a seconda che rientrino nel tipo attività A o B? L’ipotesi 3 che riporto di fatto contempla questo: un limite che è il più alto tra le varie attività ma che in più non permette a nessuna attività di superare comunque il suo limite interno di attività. Se a questo si aggiungesse il concetto di “attività prevalente” (ma non mi sembra che sia contemplato) la cosa muterebbe ancora perché il limite non sarebbe dato dall’attività con limite più alto ma da quella dimostrabilmente per importi fatture più remunerativa

    Che variazioni (tradotte a un profano) ha apportato la Legge di Stabilità 2016 al riguardo?

    Influisce su tutto questo il tipo di classificazione INPS (IVS artigiani commercianti, cassa professionale, gestione separata INPS senza cassa) nel quale si è? Io ad es. sono gestione separata INPS con lavoro dipendente accanto (cioè metto in contributi il 24% e non il 27,7% )

    Grazie, cordialmente

    • NICOLA BIA ha detto:

      ho emesso quindici fatture con addebito dell’iva ho requisiti per il nuovo regime forfetario devo effettuare una nota di variazione dell’iva iva gia addebitata diventa costo per il cliente giusto

  211. Giorgia ha detto:

    Buongiorno, sono un’artigiana proprietaria del fondo dove svolgo la mia attività,il commercialista mi ha sempre detto che pur avendo i requisiti per entrare nel regime forfettario non posso richiederlo in quanto proprietaria del fondo. E’ vero? Allora in nessun modo posso richiedere il regime forfettario?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Nella valutazione del requisito dei 20.000 euro per beni strumentali non rilevano i beni immobili a qualsiasi titolo questi siano detenuti e quindi anche se di proprietà dell’impresa.

  212. ANNA ha detto:

    Sono un procacciatore d’affari con partita Iva aperta a novembre 2015.
    Ho optato in fase d’avvio per il regime forfettario. Ora,vorrei gentilmente sapere, se sono rientrato di diritto nel nuovo forfettario in vigore dall’1.1.2016 e come verso i contributi visto che entro il 28 febbraio 2016 non ho fatto nessuna comunicazione all’inps.
    Grazie mille

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Rimane nel forfettario con le agevolazioni start-up ossia tassazione al 5% per 5 anni ossia fino a tutto il 2019. L’opzione per la riduzione inps va richiesta annualmente entro il 28 febbraio. Purtroppo per quest’anno versera’ i contributi per intero.

  213. aldo ha detto:

    Buonasera, sono un arigiano e lavoro da sempre con regime ordinario,
    avevo i requisiti per passare nel 2016 al regime forfettario ma ho perso
    l’occasione, vorrei sapere se posso farlo nel 2017.
    Grazie

  214. Giorgia ha detto:

    Grazie per la risposta, quindi posso passare al regime forfettario anche se proprietaria dell’immobile.
    Un’ altra domanda: le spese di ristrutturazione dell’immobile avvenute nel 2006 (pavimenti, impianto riscaldamento, impianto elettrico, ecc.) fanno parte dei beni strumentali al 31/12/15? O vanno integrate all’immobile quindi non rilevanti?
    Ultima cosa: alle rimanenze di magazzino di prodotti di consumo al 31/12 bisogna riversare l’iva dedotta? Grazie

  215. aldo ha detto:

    Se non ho capito male ho la possibilita’ di passare al forfettario
    nell’arco del 2016. Giusto?
    Saluti

    • Alessandro Molfetta ha detto:

      Salve, buonasera. Vorrei approfittare della sua competenza in materia per avere un chiarimento.

      Sono dipendente a tempo indeterminato presso una grossa azienda privata ed ho percepito nell’anno 2015 un reddito lordo di poco superiore ai 30.000 euro.

      Vorrei aprire una partita Iva per cominciare a gestire un piccolo e-commerce, vendite su ebay principalmente.

      Ora: il reddito lordo che ho percepito come lavoratore a tempo indeterminato in azienda è ostativo per me per l’ingresso nel regime dei minimi?

      Devo specificare che il “campo” in cui lavoro non ha assolutamente niente a che fare con l’attività che vorrei intraprendere con l’apertura della partita iva.

      La ringrazio e mi complimento per il suo operato.

      • Taratufolo Massimo ha detto:

        Il reddito da lavoro dipendente che ha percepito nel 2015 è sicuramente ostativo all’accesso al regime dei forfettari per il 2016. Nulla toglie che se nel 2016 il suo reddito da lavoro dipendente rimane sotto i 30.000 puo’ transitare nel forfettario dall’anno successivo.

  216. aurima ha detto:

    Rispetto ai tre requisiti per l’apertura di nuova attività con il regime agevolato al 5% (tre anni di attività precedente, prosecuzione, o prosecuzione di altro soggetto) vorrei sapere se è necessario che sussistano tutti e tre o basta anche solo uno di essi. Nel caso che mi interessa, ad esempio, sussiste il primo: mio marito ha avuto la quota del 49% nella nostra impresa familiare fino al 2014

  217. Stefano ha detto:

    Buongiorno
    Ho aperto la.partita Iva nel 2013 optando per regime minimi ed avevo superato i 35 anni quindi per 5 anni
    Dal 2016 passo al forfettario perché più conveniente.
    Pagherò nel 2016 2017 2018 il 5% in quanto non avevo finito i 5 anni del regime dei minimi o il 15%?
    Grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La durata delle agevolazioni start-up decorrono dall’apertura della partita iva e nei successivi 4 anni. Quindi se ha aperto nel 2013 può transitare nel regime forfettario con l’agevolazione al 5% fino al 2017

  218. Gianluca Spano ha detto:

    Buongiorno
    lavoratore autonomo titolare di partita IVA ha aderito nel 2016 al nuovo regime forfettario. Si chiede cortesemente quale è il criterio per il calcolo dell’imponibile previdenziale ai fini della gestione separata Inps…e’sempre la percentuale in base al codice Ateco applicata ai soli compensi oppure applicata ai compensi e alle spese e di lì per differenza ho l’imponibile previdenziale? Grazie tante
    Saluti
    Gianluca

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      L’imponibile previdenziale è costituito dall’ammontare del reddito calcolato in base al regime adottato. Quindi nel caso del forfettario è dato dal totale dei ricavi incassati per il coefficiente di redditività.

  219. Silvia ha detto:

    Buonasera, in una snc, uno dei soci decide di uscire dalla società; dato il mancato ripristino della pluralità dei soci, la società si scioglie e resta una ditta individuale. Il nuovo imprenditore può aderire al regime forfettario? se sì, per i parametri di fatturato anno 2015 bisogna prendere in esame quelli della società?
    grazie
    Silvia

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Qualora l’attività sia il proseguimento di un’attività esercitata da un altro soggetto, l’ammontare dei ricavi/compensi del periodo d’imposta precedente bisogna verificare che non sia superiore ai limiti di ricavi/compensi previsti per il regime forfettario. Dopo questa verifica può aderire al regime forfettario con l’imposizione al 15%.

  220. marilena ha detto:

    Ho aperto la partita IVA nel 2014 come professionista no albo aderendo al regime dei minimi per gli anni 2014 e 2015.
    Dal 2016 vorrei optare per il regime forfettario avendo conseguito sempre ricavi inferiori ad € 30.000 e non avendo corrisposto compensi a terzi per prestazioni nè partecipazioni.
    Posso farlo e beneficiare dell’aliquota al 5% per gli anni restanti al quinquennio (2016,2017 e 2018)?

  221. Roberto ha detto:

    Salve, approfitto della sua gentilezza in quanto sono un po confuso.
    Ho avuto dal 2010 una Partita Iva che è rimasta inattiva,senza nessuna fattura, praticamente aperta e mai utilizzata,dimenticata, e l’anno scorso sono stata dipendente con reddito inferiore a 30mila Euro.

    La partita iva è stata chiusa a Febbraio 2016, ed ora a Maggio 2016 ne ho aperta una nuova con nuovi codici Ateco.

    Vorrei capire, posso usufruire del regime forfettario? Ci entro automaticamente o devo dichiarare qualcosa ? Vengo inserita in quello ordinario ??

    Grazie mille…

  222. Alessandro Molfetta ha detto:

    Salve, buonasera. Vorrei approfittare della sua competenza in materia per avere un chiarimento.

    Sono dipendente a tempo indeterminato presso una grossa azienda privata ed ho percepito nell’anno 2015 un reddito lordo di poco superiore ai 30.000 euro.

    Vorrei aprire una partita Iva per cominciare a gestire un piccolo e-commerce, vendite su ebay principalmente.

    Ora: il reddito lordo che ho percepito come lavoratore a tempo indeterminato in azienda è ostativo per me per l’ingresso nel regime dei minimi?

    Devo specificare che il “campo” in cui lavoro non ha assolutamente niente a che fare con l’attività che vorrei intraprendere con l’apertura della partita iva.

    La ringrazio e mi complimento per il suo operato.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Purtroppo l’aver percepito nell’anno precedente reddito da lavoro dipendente superiore ai 30.000 euro preclude la possibilità di intraprendere nel 2016 attività di lavoro autonomo adottando il regime forfettario. Nell’eventualità dovesse farlo deve adottare il regime ordinario iva e redditi. Nulla toglie che se nel 2016 si dovessero verificare le condizioni, può nel 2017 transitare nel forfettario con le agevolazioni start-up al 5% anche per i successivi 3 anni.

  223. elvezio ha detto:

    salve ho letto che la vendita di beni usati non rientra nel regime agevolato ma se uno acquista restaura e poi vende pratica un’attività di restauratore e riparatore quindi può rientrare nelle categorie consentite.
    saluti e grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se l’attività riguarda l’acquisto di beni usati per il ricondizionamento (restauro) e relativa rivendita ci si trova nel pieno di un attivita’ di commercio di beni usati per cui è esclusa l’applicazione del regime forfettario.

  224. Mauro ha detto:

    Salve,
    mi sorge un dubbio
    provengo da una contabilità semplificata e con il reddito 2015 sono riuscito ad entrare nel nuovo regime forfettario.
    Nell’unico che mi accingo a fare per i redditi 2015, le tasse come le pago?
    come semplificata o come forfettario? e gli studi di settore li devo fare o no?
    Ringrazio anticipatamente per la risposta

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Non è molto chiara la domanda, cmq la regola è che per il calcolo del reddito e relativa liquidazione delle imposte deve osservare le regole del regime che ha adottato per quell’anno.

  225. Francesco ha detto:

    Buongiorno, complimenti per la chiarezza con cui ha trattato l’argomento. Le chiedo, se possibile, un chiarimento riguardo la mia posizione. Sono un consulente informatico e ho aperto la p.iva nel 2010 come contribuente minimo. Scaduti i 5 anni (31/12/2014), a partire dal 2015 sono dovuto transitare nel regime “normale” con conseguente applicazione dell’iva.
    All’inizio del 2016 non ho potuto aderire a questo nuovo regime poichè il tetto massimo di fatturato riferito all’anno precedente e relativo al mio codice attività (62.) era di 20.000, inferiore al mio fatturato 2015.
    Ora leggo che con la circolare n. 10/E del 04/04/2016 l’AdE ha innalzato questo limite a 30.000. Oggi, quindi, potrei rientrare nel forfetario poichè il mio fatturato 2015 è stato inferiore a questa nuova soglia.
    Facendo le dovute comunicazioni all’AdE, è possibile, secondo lei, transitare a questo punto dell’anno nel nuovo regime? Considerando che nel 2016 ho già emesso delle fatture con iva, andrebbero rettificate tutte (una bella complicazione, nel mio caso) o posso transitare nel nuovo regime a partire, ad esempio, dal 01/06/2016? Chiaramente, il prossimo anno, in sede di dichiarazione dei redditi, dovrei “gestire” il fatturato fino al 31/05/2016 con le regole del regime con iva e, quello generato successivamente a questa data, con le regole del forfetario. E’ ammessa una pratica del genere?
    La ringrazio per la sua disponibilità.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il comportamento da lei prospettato non è ammesso. La circolare 10/e precisa che è possibile rientrare nel regime forfettario effettuando le dovute rettifiche sulle fatture emesse con iva. A quel punto il regime forfettario si intende adottato fin dall inizio dell anno con osservazione delle regole relative. Certo è che se nel frattempo avesse effettuato i versamenti iva la situazione si complicherebbe .

  226. IVAN ha detto:

    Salve volevo un informazione io sono un impiegato a tempo indeterminato con reddito lordo circa 12.000,00.Vorrei aprire la partita iva come professionista e aderire al regime forfettario lo posso fare? posso fare entrambi le cose lavoro dipendente e libero professionista? grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Le situazioni di lavoratore autonomo nel regime forfettario e lavoratore dipendente possono coesistere. Il requisito da rispettare è che il reddito da dipendente non deve superare i 30.000 euro lordi

  227. Mauro ha detto:

    avevo lasciato un commento ma vedo che non solo non ha risposto ma lo ha censurato.
    Ottimo

  228. Francesco ha detto:

    Buongiorno, la ringrazio per il chiarimento. In effetti ho anche già versato l’iva relativa al primo trimestre dell’anno. Non credo valga la pena metter mano a tutte le fatture emesse finora per fare le necessarie rettifiche. A questo punto, forse, mi conviene valutare il passaggio al forfetario a partire dal 2017 se, chiaramente, continuerò a rimanere nei paramentri richiesti e salvo modifiche alla normativa attuale. Grazie ancora per la sua disponibilità.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Attenzione l aver non adottato il regime forfettario per il 2016 avendone i requisiti, equivale all’aver esercitato l’ opzione per l’adozione del regime ordinario dell iva con vincolo triennale

      • Francesco ha detto:

        ah… mi era sfuggito questo passaggio. Però tecnicamente all’inizio del 2016, con il limite di fatturato a 20.000, non avevo i requisiti per accedere al forfettario. Solo dopo l’innalzamento di tale soglia a 30.000, riportato nella circolare 10/E di aprile, ho “scoperto” di potervi aderire. Mi sembra di capire, però, che con la situazione attuale, o rettifico tutte le fatture emesse finora (con le complicazioni contabili di cui sopra) o, essendo transitato nel regime ordinario nel 2015, non potrò usufruire di questo regime agevolato neanche nel 2017. E’ corretta questa mia valutazione? Grazie.

  229. Roberto ha detto:

    Buon pomeriggio, ho letto con interesse la sua pubblicazione. Se ho ben capito questo regime forfetario funziona più o meno come quello dei “minimi” nel quale, a fronte di una tassazione molto conveniente del 5%, non era possibile scaricare nulla in dichiarazione dei redditi (mi riferisco a deduzioni e detrazioni varie). Ora che la tassazione è al 15%, mi chiedo se questo nuovo regime sia, in generale, effettivamente più conveniente per tutti i contribuenti che ne soddisfano i requisiti.
    Cerco di spiegarmi meglio riportandole il mio caso specifico: sono un autonomo, in contabilità ordinaria, con moglie e figlio di tre anni a carico. Il mio fatturato medio non supera i 30k e il reddito si attesta solitamente tra i 18k e i 20k. Ritengo di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti dal forfetario, ma non sono sicuro che sia la scelta giusta per me, almeno dal punto di vista delle tasse effettivamente versate alla fine dei conti.
    Tralasciando le altre interessanti agevolazioni previste da questo regime, data una situazione reddituale come la mia, è possibile fare un confronto (a grandissime linee, naturalmente) tra le tasse che andrei a pagare con il forfettario e quelle che, invece, verso oggi con il regime ordinario sfruttando, però, anche le varie detrazioni per carichi di famiglia e spese mediche (circa 1,5k l’anno)?
    In base alla sua esperienza, la tassazione del 15% prevista dal forfettario è sempre e comunque più conveniente? Grazie per l’attenzione.

  230. Claudio ha detto:

    Buonasera, nel caso di regime forfetario e redditi di terreni di cui al quadro a, posso applicare le detrazioni per carichi di famiglia e le eventuali spese sanitarie?

  231. IVAN ha detto:

    SALVE AVEVO QUESTO UN QUESITO MA NON AVUTO NESSUNA RISPOSTA ANZI E’ SCOMPARSO MA?????????????

  232. IVAN ha detto:

    SALVE AVEVO FATTO UN QUESITO MA NON HO AVUTO NESSUNA RISPOSTA ANZI E’ SCOMPARSO MA????????????? –

  233. Dioisio Cimino ha detto:

    Buonasera,
    come vengono gestite le spese sostenute dal professionista ex art 15 nel nuovo regime? Vengono indicate ma non concorrono a determinarne i ricavi complessivi?
    Grazie

  234. ivan ha detto:

    Volevo sapere con il regime forfettario essendo lavoratore dipendente con reddito 12.000,00 anni posso aderire al regime forfettario come lavoratore autonomo professionista?e compatibile fare entrambi le cose?grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      E’ compatibile il lavoro dipendente con lo svolgimento di un attività di lavoro autonomo in regime forfettario, purchè il reddito da lavoro dipendente non superi i 30000 euro lordi l’anno.

      • IVAN ha detto:

        grazie gentilissimo

      • IVAN ha detto:

        SALVE MA SULLA QUESTIONE HO SOLTANTO UN GRANDE DUBBIO SICCOME IO SONO DIPENDENTE CON CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO COME IMPIEGATO E TRA REQUISITI DICE:L’ATTIVITA DA ESERCITARE NON COSTITUISCA IN NESSUN MODO MERA PROSECUZIONE DI ALTRA ATTIVITA PRECEDENTEMENTE SVOLTA SOTTO FORMA DI LAVORO DIPENDENTE O AUTONOMO….SICCOME IO SONO UN IMPIEGATO IN UN STUDIO COMMERCIALE E VOGLIO APRIRE LA PARTITA IVA PERCHE MI SONO ISCRITTO ALL’ALBO COMMERCIALISTI POSSO APRIRE LA PARTITA ADERENDO AL REGIME FORFETTARIO…GRAZIE

        • Taratufolo Massimo ha detto:

          Immagino che lo studio che andrà ad aprire sia una nuova organizzazione, quindi con struttura diversa e altrattanto nuoa clientela. Qundi non si configura la mera prosecuzione. Può aprire tranquillamente come forfettario.

  235. Dionisio ha detto:

    Buongiorno,
    come vengono gestite le spese sostenute ex art. 15 (in nome e per conto del cliente) nel nuovo regime forfettario? Vengono indicate in fattura ma non vengono contabilizzate tra i ricavi?
    Grazie

  236. Dionisio ha detto:

    Dimenticavo, in caso di professionista aderente al regime forfettario.

  237. Romano ha detto:

    Buongiorno, vorrei sottoporle la seguente domanda: sono professionista in regime forfetario da febbraio 2016 ed il lavoro mi ha portato molto fuori dal mio territorio (EmiliaRomagna) con relativo aggravio di costi di vitto alloggio e trasferta. I costi sono tutti rimborsati in fattura ma dovrò pagarci sopra tasse e contributi (sul totale del fatturato, al momento, questi costi pesano x il 60% !!) Sui rimborsi spese, insieme al compenso, ho calcolato la rivalsa del 4% Inps: ho fatto bene oppure l’Inps la dovevo calcolare solo sul compenso ? Ma soprattutto: i costi “fatturabili” (treno, rist., albergo) posso farli fatturare al committente e metterli nella mia fattura come “anticipo in nome e per conto, escluso art. 15 dpr 633/72” ? in modo che non rientrino nella mia base imponibile (anche perché in questo modo il limite di quest’anno l’ho quasi raggiunto). Un po lungo ma spero comprensibile. Molte grazie in anticipo.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Conviene sicuramente la seconda opzione, ossia quella di far fatturare le spese direttamente al committente per poifarsele rimborsare in fattura dome anticipazioni.

      • Romano ha detto:

        Mi scusi se la disturbo ancora:
        quindi vuol dire che il famoso art. 15 “anticipo in nome e per conto” è valido anche per il regime forfettario cioè per attività fuori dal regime iva ??
        Ancora mille grazie anticipate

  238. Maurizio ha detto:

    Gent.imo nonchè chiarissimo dott. Massimo,
    volevo chiederLe usufruire del regime forfettario al 5% trovandomi in questa situazione. Fino al 31/12/2010 ho lavorato come informatore medico scientifico a contratto dipendente,poi l’azienda ha eliminato la rete esterna ed ho fatto un anno di C.i.g. e 4 di mobilità(fino allo scorso aprile). Ora avendo intenzione di riprendere quell’attività a partire dall’anno prossimo si configura nel mio caso la “mera prosecuzione di attività precedentemente svolta” nonostante sia stato fermo 5 anni? E poi un’ultima gentilezza, paventandosi un possibile introito provvigionale sui 18000 € conviene aderire a questo regime forfettario? Ringraziandola in anticipo per la disponibilità cordialmente. saluto

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La mera prosecuzione si ravvisa quando cè continuità nello svolgimento dell’attività. Per cui nel suo caso ciò non avviene e quindi può aderire al regime forfettario con le agevolazioni start up con il 5% di imposta.

  239. Marilena ha detto:

    Grazie innanzitutto della risposta al mio quesito del 10.5.2016; Le chiedo ulteriormente come effettuare l’ acconto dell’ imposta sostitutiva 2016 (GIUGNO E NOVEMBRE) provenendo dai minimi (adottato nel 2015); uso il metodo storico ma utilizzo i Codici Tributo del Nuovo regime Forfettario al quale passo dal 2016? Non sono tenuta a versare l’ acconto? ovvero continuo a versare l’ acconto con il metodo storico utilizzando i Codice Tributo del Regime dei minimi salvo poi a maggio 2017 in UNICO 2017 redditi 2016 recuperare gli acconti versati nei minimi e con quale procedura?

  240. Marco ha detto:

    Salve, devo aprire partita iva domani, come intermediario assicurativo, iscritto al RUI sez. E. dopo aver ascoltato vari commercialisti ho dei dubbi, dato che mi dicono sempre cose diverse. Io dovrei aprire un regime forfettario , con Irpef al 5% sul mio 78% dei ricavi, fino al raggiungimento di 30.000€… e fin qui sono tutti d’accordo.. il problema sta nell’ INPS. Uno mi ha detto che devo pagare 900 e rotti euro ogni tre mesi. Uno mi ha detto che devo pagare 585euro circa ogni tre mesi perché ho uno sconto INPS del 35% su 900 e rotti. L’ultimo è sicuro che pago il 27% di INPS. È difficile fare questo regime senza commercialista e quindi in maniera autonoma? Non avendo nulla da scaricare con questo regime mi sembra inutile e sprecato pagare 300 euro un commercialista!
    Vi prego, non so più a chi chiedere!!!

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      L’agente assicurativo viene iscritto alla gestione Ivs Commercio dell’Inps. Quindi è soggetto al versamento dei contributi fissi pari a circa 903 euro ogni 3 mesi salvo che, aderendo al regime forfettario, ha la facoltà di chiedere la riduzione del 35% dei contributi dietro presentazione di apposita domanda all’ Inps non appena si riceve comunicazione dell’avvenuta iscrizione.

  241. Gianni Massari ha detto:

    Ho lasciato un commento/domanda ieri ma, evidentemente è andato perso.
    Sub agente assicurativo in regime ordinario da oltre 9 anni.
    Nel 2015 ricavi per 29.500 euro.
    Posso aderire da giugno 2016 al regime forfettario 2016 emettendo semplicemente le fatture esenti da ritenute d’acconto?
    Visto che siamo una categoria esente IVA e soggetta a Ritenuta d’acconto, che fine fanno le fatture emesse nel 2016?
    Grazie per la risposta.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      L’adesione al regme forfettario deve essere messa in pratica ad inizio anno. Quindi se vuole aderirvi deve emettere tante note di accredito quante sono state le fatture emesse da inizio anno con il regime ordinario ed emettere le nuove fatture con il forfettario.

      • Gianni Massari ha detto:

        Forse mi sono spiegato male: visto che le mie fatture sono esente IVA ed assoggettate a ritenuta d’acconto, non è sufficiente fare il conguaglio delle imposte a fine anno? (15% del 78% meno le ritenuta d’acconto versatemi nei primi 4 mesi del 2016).
        Grazie.
        Saluti

  242. mauro tofanelli ha detto:

    Buongiorno, ho aperto da pochi giorni partita iva e aderito al regime forfetario. Prevalentemente emetterò ricevute fiscali: devo indicare il motivo della esenzione come si fa nelle fatture? Devo pagare bollo € 2 per importi superiori a € 77,47 come per le fatture? La ringrazio anticipatamente

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Le regole per l’emissione della ricevuta sono le stesse dell’emissione della fattura quindi indica l’articolo del suo regime fiscale ed appone la marca da bollo di 2 euro per gli importi superiori ai 77,47.

  243. Matteo ha detto:

    Buongiorno.

    Articolo ben fatto e molto utile. Una domanda: il tetto annuale è da considerarsi pro quota? Nel senso che se apro la partita iva a Giugno il tetto diminuirà in rapporto al periodo fino a fine anno?

    Grazie
    Matteo

  244. Damiano ha detto:

    I righi RS371,RS372, RS373 dell’Unico PF 2016 devono essere compilati anche nel caso in cui un contribuente forfetario (es. un avvocato) eroghi dei redditi ad un altro soggetto forfetario (es. al commercialista)?

  245. giulia ha detto:

    buona sera, vorrei se possibile un’indicazione. ho aperto partita IVA nel 2015 con codice 662909 adesione regime forfettario. l’assicurazione con la quale collaboro mi ha rilasciato CU2016 con causale U. in quale quadro e rigo del modello UNICO devo indicare detti redditi. grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      L’assicurazione gli ha rilasciato il modello Cu per certificare il compenso che gli ha erogato dietro presentazione delle sue fatture. Quindi lei dovrà solo dichiarare il reddito di lavoro autonomo nell’apposito quadro LM del modello unico come sommatoria dei ricavi percepiti nel 2015 e documentate dalle fatture.

  246. Caterina Barioglio ha detto:

    Buongiorno, vorrei avere alcune informazioni in merito ai requisiti per le agevolazioni startup del nuovo forfettario.
    Sono socio lavoratore di una Srl (e quindi di capitale) e vorrei aprire partita IVA.
    Posso rientrare nel nuovo regime forfettario con agevolazioni startup?

    Inoltre vorrei capire:
    se apro partita IVA con agevolazioni startup per un anno e a seguito dell’anno voglio cambiare codice ATECO (passando da grafico a professionista architetto, a seguito dell’iscrizione all’albo) decade l’agevolazione startup oppure no?

    Grazie molte

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Se la partecipazione alla Srl non attribuisce reddito per trasparenza, può aderire al forfettario con le agevolazioni start-up. Il cambio di codice attività non costituisce condizione di decadenza delle agevolazioni start-up.

  247. Elisa ha detto:

    Buongiorno
    un dipendente edile che è stato licenziato il 31/12/2014 e ha esercitato solo per 2 mesi nel 2015 (contratto a tempo determinato) potrebbe aprire come artigiano edile con applicazione dall’agevolazione della start up il 1/7/16?
    grazie

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Sicuramente si, infatti l’attività di dipendente nel settore edile non costituisce affatto mera prosecuzione se viene intrapresa l’attivià come impresa. Quindi intraprende l’attivita di artigiano edile come forfettario e con le agevolazioni start-up

  248. IVAN ha detto:

    SALVE AVEVO FATTO UN QUESITO UN MESE FA NON AVUTO ANCORA RISPOSTA MA BISOGNA PAGARE PER AVERE UNA RISPOSTA NON SO COME FUNZIONA QUESTO SITO…..GRAZIE DELLA VS.COLLABORAZIONE

  249. IVAN ha detto:

    SE NON SI PUO AVERE LA RISPOSTA BASTA DIRLO…..

  250. nicoletta ha detto:

    Buon pomeriggio
    ingegnere iscritto alla relativa cassa nel 2015 ho conseguito 29.905,00
    di compensi e 1.400,00 quale rivalsa contributo integrativo 4% addebitato in fattura per un totale quindi di 31.305,00; nel 2016 posso rimanere nel regime dei minimi?
    Grazie per l’attenzione.

  251. ANGELO ha detto:

    Salve
    un dipendente di una società che svolge attività di centro elaborazione dati licenziato può aprirsi la partita iva come commercialista fatturando a clienti diversi ed usufruire del regime agevolato oppure trattasi di prosecuzione di precedente attività svolta come dipendente

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Lo studio che andrà ad aprire sarà una nuova organizzazione, quindi con struttura diversa e altrettanto nuova clientela. Qundi non si configura la mera prosecuzione. Può aprire tranquillamente come forfettario.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Lo studio che andrà ad aprire sarà una nuova organizzazione (lavoro autonomo e non più attività di servizi) e quindi con struttura diversa e altrettanto nuova clientela di non si configura la mera prosecuzione. Può aprire tranquillamente come forfettario.

  252. maria ha detto:

    buongiorno
    sono un agente di commercio ho aperto la p.iva nel 2016 e ho aderito al forfettario, adesso ho superato i limite di 25.000 dei ricaviper restare nel regime agevolato.
    Non mi è chiaro come mi devo comportare con i contributi previdenziali, devo cominciare a pagare il 100% dei contributi a partire dal 2017 in quanto vengono meno i requisiti?
    o devo integrare i pagamenti dei contributi pagati nel . 2016 con l’agevolazione del 35% , in qu

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Avendo superato il limite per potre rimanere nel regime forfettario, dal 2017 ne è fuori. Quindi se per il 2016 ha richiesto la riduzione dei contributi Inps, così come previso per il regime Forfettatio, dal 2017 ritorna al pagamento per intero. Così pagherà ridotto fino al versamento del 16/02/2017 in quanto trattasi dell’ultima rata inps per il 2016.

  253. Ilya Kapitonov ha detto:

    Salve. Ho una domanda che riguarda i beni strumentali, ho un attività dal 10.07.2015 nel regime forfettario come artigiano, service di stampa 3d. Dovrei acquistare i macchinari e le licenze dei programmi 3d, per una spesa intorno ai 20 mila euro, se supero quella cifra esco dal regime forfettario e passo ad un regime superiore? o sbaglio?

  254. silvio ha detto:

    Buona sera,

    cosa succede se, in corso d’anno, si supera il limite di fatturato di 30.000 euro? Si perde il diritto al regime forfettario dall’anno successivo, oppure a partire dall’anno in corso? Nel secondo caso, è necessario riemettere le fatture per incassare e versare l’IVA?

    Grazie.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Si esce dal regime forfettario solo dall’anno successivo, a differenza che nel regime dei minimi dove al superamento dei 45.000 euro di ricavi è obbligatorio riemettere le fatture con Iva già dall’inizio dell’anno.

  255. Mauro Di Cicco ha detto:

    Buongiorno, sono un laureato in Ingegneria ancora in attesa di fare l’esame di stato. nel caso sviluppassi una prestazione occasionale nel 2016 di circa 2.000 €….sarebbe un problema rientrare poi nel regime forfettario nel 2017? grazie mille

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Assolutamente no. L’unica incompatibilità con il regime forfettario è quella di essere titolare di reddito da lavoro dipendente o assimiliato superiore ai 30000 euro. Condizione da non verificare se il rapporto di lavoro viene a cessare. I compensi occasionali non sono causa ostativa.

  256. SERENA ha detto:

    HO APERTO LA PARTITA IVA NEL 2013 E NON HO MAI USUFRUITO DEL REGIME DEI MINIMI PERCHÉ’ AVENDO BENI STRUMENTALI SUPERIORI A 15.000,00 NON NE AVEVO I REQUISITI. CON LA FINANZIARI DEL 2015 CHE HA INTRODOTTO IL REGIME FORFETTARIO CON UN LIMITE DI BENI STRUMENTALI SINO A 20.000,00, PUR AVENDONE I REQUISITI DI ACCESSO, NON SONO TRANSITATA NEL REGIME DEI FORFETTARI, NE’ TANTO MENO NEL 2016. AVENDO CONTINUATO AD APPLICARE IL REGIME ORDINARIO POSSO NEL 2017 PASSARE AL REGIME FORFETTARIO, FERMO RESTANDO ULTERIORI CAMBIAMENTI CHE POTREBBERO ESSERE INTRODOTTI?

  257. MARISA ha detto:

    Buon pomeriggio,
    chiedo ho aperto la partita iva il 02/04/2016 ed ho optato per il regime forfettario il limite per rimanere nel regime forfettario è di € 30.000, (settore Servizi) avendo aperto nel corso dell’anno tale limite è da riproporzionare al tempo? vale a dire se al 31/12/2015 ho un volume di affari di € 27.000,00 rimango sempre nel regime forfettario il prossimo anno?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Buongiorno, la risposta è affermativa. Quindi se in 9 mesi ha prodotto 27000 di incassi, il volume d’affari riproporzionato da considerare per il regime forfettario è pari a 36000 (27000/9)*12. Se così fosse dall’anno successivo è nel regime iva oridnario.

  258. paolo ha detto:

    Buongiorno.
    Volevo sapere se, esagerando, un forfetario fatturasse 1.000.000 di euro cosa potrebbe succedere?
    Non mi sembra sia prevista nessuna soglia entro la quale si diventa subito contribuenti a regime normale.
    Grazie e complimenti per le info e per le risposte!!
    Paolo

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Esattamente, a differenza del regime dei minimi, non è prevista nessuna soglia oltre la quale si debba applicare il regime iva ordinario già dall’anno in corso. Quindi se si dovesse verificare la condizione di cui sopra, gli effetti decorrono dall’anno successivo per cui si uscirà dal regime forfettario.

  259. davide ha detto:

    buongiorno.ho aperto p.iva come lavoratore autonomo a febbraio 2016 aderendo su indicazione del commercialista al regime ordinario in quanto avevo svolto la stessa attività come dipendente fino al 2015.non è possibile per me accedere al regime forfettario fermo restando I limiti sul fatturato annuo?

    • davide ha detto:

      per “stessa attività” intendo: tecnico di radiologia dapprima come dipendente in una clinica privata e successivamente lavoratore autonomo ma in un altra provincia per altre cliniche private.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il fatto di aver svolto l’attività di radiologo come dipendente e l’aver aperto successivamente uno studio privato nel quale svolgere la stessa attività di radiologo ma con una struttura diversa e con tutt’altra clientela, non configura la mera prosecuzione di attività precedetemente svolta.

      • davide ha detto:

        no! non sono medico radiologo, sono tecnico radiologo. presto la mia manodopera in strutture terze che mettono a disposizione ambienti e macchinari.
        rispiego:fino al 2015 dipendente, da 02/2016 libero professionista. la p iva è stata aperta come regime ordinario; e in fattura mettevo anche ritenuta acconto 20%.
        sono sotto i 30000 euro anno, è una nuova attività, posso o non posso migrare ora a regime forfettario?

  260. Marco ha detto:

    Buongiorno, sono un odontoiatra che ha applicato il regime dei minimi fino a tutto il 2014, poi essendo venuti meno i requisiti sono passato nel 2015 al regime ordinario, e l’ho mantenuto anche per il 2016, pur avendo avuto i requisiti per accedere al regime forfettario; adesso posso passare al forfettaio nel 2017 o sono vincolato per un altro anno a restare con il regime ordinario?
    Grazie per il supporto e per la risposta.

  261. Giuseppe ha detto:

    Salve, io ho un dubbio.Un mio cliente è socio nella ditta del padre come socio accomandate.Può usufruire del regime forfettario aprendo una pizzeria?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      La natura del rapporto sociale nel socio accomandante prevede la non partecipazione nell’attività economica. Per cui può tranquillamente aprire la partita iva e aderire al regime forfettario.

  262. FRANCA ha detto:

    SALVE DOTT.TARATUFOLO SONO LA MAMMA DI UNO STUDENTE CON PARTITA IVA RICHIESTA PER ALTRE RAPPRESENTAZIONI ARTISTICHE CON SCELTA FORFETTARIA. NEL CORSO DEL 2016 HA EMESSO DUE FATTURE SULLA QUALE E’ STATA TRATTENUTA LA RITENUTA ENPALS.LUI E’ ISCRITTO ALLA GESTIONE SEPARATA DELL’INPS, QUINDI PAGHERA’ L’INPS SUL REDDITO NETTO SUL QUALE AVRA’ APPLICATO L’ABBATTIMENTO DEL 67%. MA LA RITENUTA ENPALS PUO’ ESSERE DETRATTA DAL REDDITO NETTO COME UN CONTRIBUTO OBBLIGATORIO? INOLTRE HA SVOLTO PRESSO LA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA UNA COLLABORAZIONE PART TIME E CI E’ STATO DETTO DALLA SEGRETERIA CHE QUESTO IMPORTO E’ ESENTE DA TASSE E NON DA LUOGO A TRATTAMENTI PREVIDENZIALI, E VERRA’ INDICATO NELLA SEZIONE ESENTE DELLA CERTIFICAZIONE UNICA. VOLEVO SAPERE SE DETTO IMPORTO ANDRA’ A FARE CUMOLO CON IL REDDITO FORFETTARIO? TUTTO QUESTO PER VEDERE SE IL RAGAZZO PUO’ ESSERE CONSIDERATO ANCORA A CARICO, VISTO CHE IL LIMITE E’ SEMPRE 2840.51. LA RINGRAZIO MOLTO.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Per il calcolo del reddito forfettario va considerato in deduzione l’ammontare di tutti i contributi previdenziali versati per obbligo di legge. La collaborazione occasionale non rientra nell’attività di lavoro autonomo svolta con partita iva, per cui segue la tassazione ordinaria ai fini Irpef. Per il reddito da considerare ai fini dei carichi di famiglia, vanno sommati tutti i redditi percepiti nell’anno a prescindere dalla diversa tassazione a cui possono essere assoggettati.

  263. fabio ha detto:

    buonasera Dottore,
    ho aperto partita IVA regime forfettario categoria immobiliare con ricavi annui massimi di Euro 25.000

    ho aperto la partita iva al regime forfettario l’11 aprile 2016 entro il 31/12/2016 quanto posso fatturare?
    Posso fatturare fino al massimo di Euro 25.000,00
    grazie in anticipo per la risposta ciao
    Fabio

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Il limite dei ricavi va ragguagliato all’anno. Per cui se ha aperto la P.iva ad aprile il suo tetto limite dei ricavi per rimanere nel regime forfettario anche nell’anno successivo è pari a (25.000/12) x 9= 18.750
      (9 sono i mesi di svolgimento dell’attività fino alla fine dell’anno)

      • fabio ha detto:

        Dott. Taratufolo grazie per la risposta 9 mesi anche se ho aperto 11 aprile? è importante non vorrei uscire dal regime forfettario buonasera

  264. Smayling pena ha detto:

    Buonasera

    Volevo chiedere io ho aperto la partita iva (sotto regime forffettario )come agente di commercio come dovrei emmettere fattura potreste farmi vedere un fac simile?

  265. Francesco ha detto:

    Salve dott. Taratufolo,
    grazie per la pazienza e le risposte gentilmente fornite. Avrei una domanda. Io emetto fattura nell’ambito del regime dei minimi fatturando al cliente anche la marca da bollo per gli importi che lo richiedono. Quando presenterò la dichiarazione dei redditi l’importo da sommare per determinare l’imponibile su cui verrà calcolato il 5% di tasse da versare comprende anche la marca da bollo?
    Faccio un esempio:
    fattura 1: 60 euro
    fattura 2: 82 euro (comprensivi di 2 euro di marca da bollo addebitati al cliente e segnalata con apposita voce in fattura)

    Il totale dell’imponibile è 140 oppure 142?

    Ringrazio moltissimo per le delucidazioni!

  266. IVANO ha detto:

    SALVE DOTTORE VOLEVO CHIEDERE UN INFORMAZIONE IN MERITO ALL’UNICO/2017 PER IL REGIME FORFETTARIO:
    LE CAUSE DI ESCLUSIONE, PRATICAMENTE DAL 2015 HO UNA QUOTA DI PARTECIPAZIONE NELLA SOCIETA’DI MIO FRATELLO UNA SNC ATTIVITA’ DI ODONTOTECNICO DOVE LUI IL RAPPRESENTANTE LEGALE QUINDI HO IL QUADRO RH AL 49% ESSENDO CHE NEL 2016 HO AVVIATO UNA MIA ATTIVITA’ HO APERTO UNA LUDOTECA POSSO ADERIRE AL REGIME FORFETTARIO NELL’ANNO 2016?

  267. Giovanni ha detto:

    Buongiorno,
    un contribuente ha tutti i requisiti per aderire al regime forfettario a partire dal 2017 (10° anno di attività).
    per errore nel giugno 2017 è stata trasmessa la liquidazione iva del 1 trimestre (senza però versamento di imposta).
    Questo errore preclude l’ingresso nel regime forfettario per l’anno 2017oppure trattandosi solo di comunicazione non preclude l’accesso ?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      A mio avviso la trasmissione della comunicazione iva trimestrale essendo infondata poichè aderenti ad un regime escluso ai fini iva, non comporta nessuna preclusione a rimanere nel regime forfettario. Ben altra cosa sarebbe stato se avesse versato l’iva. Saluti

  268. antonella ha detto:

    Buonasera, ho adottato il regime dei minimi dal 2009 al 2012; avendo nel 2016 i requisiti per l’accesso al regime dei minimi, posso adottare il vecchio regime a conclusione dei 5 anni e transitare nel 2017 nel nuovo regime forfettario? grazie

  269. Ornella ha detto:

    Buonasera ho adottato il regime forfettario nel 2016.Nel 2017 sono fuoriuscito in quanto superati i limiti dei compensi. Posso nuovamente aderire al regime forfettario nel 2018 visto che nel 2017 rientro nei limiti dei compensi?

  270. Ornella ha detto:

    Buonasera ho adottato il regime forfettario nel 2016.Nel 2017 sono fuoriuscito in quanto superati i limiti dei compensi. Posso nuovamente aderire al regime forfettario nel 2018 visto che nel 2017 rientro nei limiti dei compensi?

  271. Giancarlo ha detto:

    Sono in regime forfettario dal 2016, se nel 2018 supero i 25.00 euro di fatturato com’è tassato il reddito eccedente ai 25.000 euro ?
    Nel 2019 passo automaticamente al regime ordinario?

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Buongiorno, se il suo limite di ricavi INCASSATI (in base al settore di attività) è di 25.000, nel caso di superamento, la tassazione del reddito nell’anno non cambia e quindi segue le stesse regole applicando la percentuale di forfetizzazione sui ricavi. Ovviamente nell’anno successivo fuoriesce dal forfettario, applicando le regole ordinarie (iva, irpef, irap..etc etc).

  272. Mirco ha detto:

    Salve, se dovessi aprire a breve un’attività, rientrando nel regime forfettario come startup con aliquota al 5%, e se successivamente dovesse entrare in vigore la riforma che prevede l’aliquota al 5% soltanto per le startup under 35 e over 55, mi chiedo: non essendo io nè under 35 nè over 55, continuerei a beneficiare per 5 anni dell’aliquota al 5%, oppure la riforma avrebbe effetto retroattivo e passerei al 15%?
    La ringrazio moltissimo

  273. BEL POSTO DI MARETTI ADRIANA ha detto:

    ho aperto una attivita artigianale nel 2013 come pensionata nel regime dei minimi e sono sempre stata entro il limite del reddito del mio codice ATECO che è 10.piadineria. Vorrei passare questa mia attività a mio figlio 45enne vissuto per gli ultimi 10 anni all’estero. Naturalmente aprirebbe una sua partita IVA ma vorrebbe continuare col nome della mia attività. Può usufruire della Start Up?. posso io aiutarlo come collaboratice familiare e si può aprire un laboratorio per la produzione in altro luogo?. Ringrazio in anticipo della Vs collaborazione e resto in attesa

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Buongiorno, la norma prevede che in caso di proseguimento dell’attività svolta da altri è possibile aderire al regime forfettario con le agevolazioni start-up al 5% purchè il cedente nell’anno precedente non abbia conseguito ricavi oltre soglia. Per ciò che attiene lo svolgimento dell’attività di collaboratrice è possibile svolgerla iscrivendosi solo all’inail nel caso in cui l’attività venga svolta in maniera occasionale e per non più di 90 giorni all’anno. L’apertura di un laboratorio o unità secondaria non è preclusa.

  274. Rachele ha detto:

    Buongiorno,
    sono un agente di commercio, in regime forfettario ed ho ricevuto un anticipo tfr ed una indennità patto concorrenza post contrattuale, da una ditta che rappresento, come lo devo fatturare? Prima quando ero in regime ordinario era esclusa da iva Art 2 e con ritenuta al 20%.

    • Taratufolo Massimo ha detto:

      Buongiorno, trattandosi di somme percepite durante il regime forfettario opera con le regole della fatturazione per questo regime. Quindi *** Operazione senza applicaz. Iva art. 1, comma 58, L. 190/2014 e succ. modifiche. Non soggetta a Ritenuta Acconto art.1, comma 67, L. 190/2014. ***
      Saluti

  275. Tiziana miletti ha detto:

    Buongiorno,

    opero nel settore degli affitti brevi, come intermediario, per conto dei proprietari, e gestisco i pagamenti.
    il mio dilemma è questo: con la nuova legge , devo essere o non essere un sostituto d’imposta ? cioè devo operare per conto dei proprietari ,la cedolare secca ? oppure come dice la legge, ” non sono tenuto ad operare le rituenute alla fonte …” la ringrazio tiziana Miletti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

325.034 Views