BLOCCARE UN ASSEGNO E’ POSSIBILE MA ENTRO CERTI TERMINI

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L’assegno bancario è uno strumento di pagamento tracciabile sostitutivo del contante con il quale il titolare del conto corrente (traente) ordina alla propria banca (trattario) di versare una determinata somma di denaro a favore di un’altra persona (beneficiario).

Solitamente non è possibile revocare un assegno dopo averlo consegnato, salvo che ad esempio il beneficiario non lo incassa entro un determinato periodo.

QUANDO E’ POSSIBILE ANNULLARE UN ASSEGNO

Per poter annullare un assegno la data e il luogo di emissione riportati sull’assegno sono di fondamentale importanza. Il beneficiario ha infatti tempo per incassare l’assegno:

  • 7 giorni se questo è del tipo definito “su piazza”, ovvero emesso nel medesimo Comune in cui opera lo sportello presso il quale è aperto il conto del traente;
  • 15 giorni se l’assegno è “fuori piazza”.

Oltre questo periodo di tempo:

  • l’emittente può ordinare alla banca di non effettuare più il pagamento (bloccando l’assegno);
  • il beneficiario non ha più diritto ad attivare le misure che la legge prevede a sua tutela (come il protesto);
  • se il traente non blocca l’assegno il beneficiario può comunque incassarlo.

Entro l’intervallo di tempo (7 o 15 giorni) il traente non ha modo di bloccare il pagamento e se il beneficiario incassa l’assegno l’unico modo per riavere i propri soldi, ad esempio se non si ricevono la prestazione o il bene promessi, è quello di chiedere un rimborso, eventualmente procedendo per vie legali.

COME FARE IN CASO DI SMARRIMENTO O FURTO DEL BLOCCHETTO DEGLI ASSEGNI

In caso smarrimento o furto del blocchetto di assegni è fondamentale sporgere immediatamente denuncia ai Carabinieri o la Polizia di Stato: in caso di mancata denuncia e di utilizzo fraudolendo degli assegni, il titolare del conto può essere ritenuto responsabile.

Immediatamente va comunicata la denuncia alla banca emittente, così che ne blocchi immediatamente le transazioni.

E’ sconsigliato di seguire questa pratica al fine di bloccare un assegno già emesso per evitare di essere accusati di:

  • falsa dichiarazione a pubblico ufficiale, punibile con la reclusione da 1 a 6 anni;
  • calunnia, punibile con la reclusione da 2 a 6 anni.

Se infatti qualcuno cerca di incassare un assegno bloccato per furto o smarrimento del blocchetto di assegni, la banca avvia immediatamente le procedure di segnalazione per ricettazione. In tal caso il beneficiario che abbia ricevuto legittimamente l’assegno dal titolare del conto potrebbe denunciarlo per calunnia e, se in grado di dimostrare di aver ricevuto il documento dalle mani del proprietario del conto, quest’ultimo risulterebbe anche colpevole di falsa dichiarazione e dovrebbe pagare, oltre all’assegno, anche l’eventuale risarcimento per il danno provocato al beneficiario.

 

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